Veni, vidi, vexi
Sfogliai le vecchie fotografie di mio padre, e fu viaggio…
…quando toccare con le dita la tesa, anche solo accennando di levarsi il cappello,
era cortesia.
Vidi poi mio figlio, e accostai gli occhi ai sogni.
Venne l’infinito… dei miei, e di quelli che saranno i suoi ricordi.
…quando toccare con le dita la tesa, anche solo accennando di levarsi il cappello,
era cortesia.
Vidi poi mio figlio, e accostai gli occhi ai sogni.
Venne l’infinito… dei miei, e di quelli che saranno i suoi ricordi.
Giocavo, e anche un po’ sognavo, con l’infinito dei numeri e, guardando papà, ricordo di aver pensato che l’otto ha cercato di rimanere in equilibrio tutta la vita, senza sapere che può essere una fortuna lasciarsi andare.
In quel suo cappello c’è tutta la rigidità con cui è cresciuto, ma anche tutta la sua cortesia.
-a quattro mani con Simone M. Mastro

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Commenti
Bellissima scrittura creativa, bravi entrambi! 



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Fantastico, complimenti!





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Un viaggio bellissimo dove i ricordi e i sogni si prendono per mano... padre e figlio verso l'infinito. Emozionante! Complimenti Mirko e Simone bravissimi





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Bellissimo, con contenuti importanti che condivido. Piaciutissimo.
Complimenti a entrambi!!!

Complimenti a entrambi!!!





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Accostai gli occhi ai sogni...che meraviglia!!





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