Compendio universale delle terre e dei viandanti
"Come rosse foglie”
«Come rosse foglie dalla brezza d’un lago cullate
un tintinnio leggero va per l’aria serena
lento pervade cime e vallate
che degli umani spiriti calma la pena.
Ma ecco che nel soave risonar del suono
d’improvviso la gente dal sentiero sfolla
dall’alto tra fosche nubi prorompe un tuono
e acqua fredda come il tempo giù crolla.
Ecco come t’inganna il creato
dal rifulgere di colori tracciati dal cielo
allo scurir di tutto che lascia senza fiato
Ed io forte del mio ardire
incurante del diluvio oramai passato
solo m’incammino verso il dì a venire». *
Vago tra magnolie di chiuso chiostro,
v’è terra e terre in bianche lapidi giunte
che di parole e labbra chiuse son defunte
donde vien pensiero peregrino nostro.
‘Sì che di viaggio principio ebbe
come fanciullo acerbo al sol esce
che mai vita beltà troppo mesce
fu in progredire che intelletto crebbe.
Trovai magra eppur opulente
rossa terra madre e genitrice
per cui niun estraneo di sé dice
quando luci son fioche e spente.
E discernere nova verità sincera
non gaude e muore spesso celata
ritirata e nascosta tra spessa grata
che conoscenza divien or vera.
Nel balzo che l’età netta compie
di scrittura lacrimante intinsi
inchiostri che per me convinsi
a frasi non baldanzose e tronfie.
Terra spoglia e amara fue 'sì torbida
che scuro nembo s'addensò nel brullo.
Declivio volse tal periglioso e nullo
da sembrar fera immonda e orrida.
A rivoltar dura menzogna in fossa
ingegno venne a mo' di rincorsa.
Non belando pel gioco a morsa
che morse pria di stretta mossa.
Sanguinante dalla persa ragione
onne calle pianse in basso
pagando dazio a silente masso.
Lagrime non secche a pigione.
Fu'io allor a fermare giusta favella
non piú prodigo figlio e sposo.
E dir male in ciò nemmen oso
nel proferir raccontante novella.
Del percorso v'eran veri strali.
Repenti acque dal ciel mandate
che niun osava dar occhiate
tanto forte soffiavan fortunali.
Gridai 'sì disperato e distrutto.
Senza patria d'amor deluso.
Marcio dentro e pur anco fuso
posai armi e fu di me lutto.
Non ridenti e turgide gote
ma sol nere e scavate fosse
d'uomini inetti in pietre scosse
che del pensiero eran vote.
Non forma a tracciar viso.
Informi sagome simil trapasso
'sï che tosto fermai passo,
d'esser invero a taluni inviso.
E poscia che terminò oblio
ripresi lenta del piè mossa.
Non tal da lasciar troppa fossa
nel desiderar novello invio.
Tal fui prodigo e diletto figlio
senza ragioni e pur convinto
al giusto pregiudizio avvinto
ch'or trema pur fronda di tiglio.
Dissi senza paura alcuna
al vespro che meco era.
"Onne cosa or par vera!"
Ed egli tosto pestò terra bruna.
Allor guardando al passato colle
disse:"Non v' è timor del timore,
incredulo uomo da cotanto pudore".
Ch'io ebbi a sembrar 'sï molle.
"Lassa me esser dubitante
In codesta misera condizione
niun osa por vera tenzone
se in membra s'è viandante"
Termina in cotal modo la prima giornata del viandante che della terra figlio prodigo si sente ma in cor suo ancor d’averla abbandonata si pente e nel rimembrare ragioni passate ritiene di spezzare le sue scritture pria ancor di principiarle che deluso da se stesso non trova modo di esprimere emozioni se non in chiuso chiostro, che, a dir il vero, potrebbe restare celato e nascosto.
Cose accadranno che faran cambiare novella e davvero allor il viaggio sarà fitto di perigli e molta nova favella nei tredici giorni o anni o secoli che poscia faran da gradita stampella.
Note d’autore
* La poesia “Come rosse foglie” fa parte del libro “Riflessi” edito da Pagine editore in Roma nel novembre 2014.
Citazione da Riflessi : «Riflessi non si limita a esporre graficamente una tradizione di vissuti, bensì a mostrare come ogni autore sia un coacervo emozionale ed esperienziale che, nel riflettere nella e della scrittura, espone la propria relazione tra sé e il mondo».
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Non ringraziarmi, ringrazio io te per tutte le perle che ci doni...
Mio figlio Massimiliano è illustratore, fumettista, vignettista, ritrattista, caricaturista...laureato a Venezia. Osservando un suo disegno di quando aveva 4 anni, ho capito che quella era la sua strada.
Complimenti!
Un abbraccio a te, Poeta
grazie per condividerlo...
lasci sempre senza fiato che già ce n'è poco. Ha ragione Mirko riguardo la nota.
Avevo notato da un po' che tu esprimi la tua anima attraverso la scrittura, ma con riguardo per chi legge e un certo "pudore", passami il termine.
Sorvoli il mondo, le persone, la vita, osservi e, pur non dicendo nulla di te, o quasi, se non frammisto ad altre realtà, magistralmente esponi le tue elaborazioni del Bene del Male... di tutto ciò che di spirituale aleggia pel
mondo, come un viandante, appunto, e attraverso l'uso di immagini concrete, reali, sentimenti e sensazioni, pensieri
in cui chi legge col cuore, come tu scrivi, leggi e commenti, nel tuo poetare si ritrova come in una culla poetica, si riconosce o ritrova, semplicemente, la vita nelle sue diverse epoche, uguale e differente nei costumi,
dura, passionale e malinconicamente comunque e sempre prezioso dono...
Ripasserò, Poeta ... per ora i miei complimenti e un carissimo saluto
Ogni pubblicazione è una chicca, hai abituato più che bene i tuoi lettori.
Come sempre, complimenti