Due seggiole spaiate
Avevamo un armadio a più di dieci ante, forse tredici.
Ricordo che mancava sempre lo spazio.
E una tavola grande, di quelle con la prolunga nel mezzo per gli ospiti.
Cinque cuori e cinque voci, se chiudo gli occhi ancora li sento. Le voci posso quasi vederle, gialle come i sorrisi dei miei tre ragazzi. E verdi come la fiducia in quella vita che fino ad allora conoscevano.
In quell’estate del 2022.
Ricordo che mancava sempre lo spazio.
E una tavola grande, di quelle con la prolunga nel mezzo per gli ospiti.
Cinque cuori e cinque voci, se chiudo gli occhi ancora li sento. Le voci posso quasi vederle, gialle come i sorrisi dei miei tre ragazzi. E verdi come la fiducia in quella vita che fino ad allora conoscevano.
In quell’estate del 2022.
È tornata l’estate in questo alloggetto di provincia senza voce e cuore.
Ho due seggiole spaiate, una per i vestiti. Quell’altra fa da tavolo quando i profumi dalla finestra mi ricordano di mangiare.
Loro sono grigie quando le fisso, monotone come i pensieri; altre volte nere si rincorrono con quei miei pensieri.
O solo rimangono mute e vuote.
Opera scritta il 17/06/2023 - 16:11
Letta n.317 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Straziante...
Anna Cenni 18/06/2023 - 08:35
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Vi ringrazio...
Mirko D. Mastro 17/06/2023 - 22:04
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Quelle sedie vuote portano dolore..
Racconto bello e triste, mi dispiace
Racconto bello e triste, mi dispiace
Mary L 17/06/2023 - 19:36
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Il testo esprime dei sentimenti di nostalgia.
Zio Frank Storie del gufo 17/06/2023 - 18:59
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Mi si stringe il cuore nel leggere questo racconto. Purtroppo la vita a volte può portare lontano dai nostri desideri e ferirci.
Maria Luisa Bandiera 17/06/2023 - 16:34
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