Tre persone in fila al bancone, due ragazze straniere e un uomo alto, abbastanza robusto, occhiali e barba biancha completamente vestito di nero. Due anziani seduti due tavoli più in la sulla destra, parlano della vita e di quanto il governo sia sbagliato.
Dalla grande vetrata del bar si vedono altri tavoli all'esterno, un gruppo di amici, tre ragazze e un ragazzo. Una di loro sorseggia la sua bottiglietta d'acqua, mantenendo una posizione aggraziata ma autoritaria, perché si percepisce che lei comanda le decisioni sul gruppo.
Intanto la radio del bar trasmette il brano dell'artista italiana Angelina Mango, conosco il brano, si intitola “ci pensiamo domani”. Mentre ascolto la musica e le voci delle persone, tolgo lo sguardo dal monitor del computer, scopro che i tavoli interni si sono riempiti, uno degli anziani accanto a me si alza e se ne va, salutando il suo amico esclamando: “Speriamo di morire domani”.
Sono quasi le 15:40, da che prima il bar era semi vuoto, continuò a scrivere e mi accorgo che più l'orario avanza e più le persone affollano questo posto, più diventa frenetico e più le mie ispirazioni aumentano. È come stare seduti in un cinema guardando un grande schermo che trasmette un film ricco di dettagli.
Questa è la vera ispirazione per uno scrittore, fissare la vita e le creature che la popolano, trovando i soggetti e gli spunti per una nuova storia, o per sfogare le proprie scritture.
Si, proprio come ho fatto ora.
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