ODE PER LE MADRI
Madre...
che non hai più specchi
che ti sorridono.
Madre...
di lunghe notti
piene di fantasmi.
Madre...
di un mondo diventato
un’isola lontana.
Madre...
che non ricordi più
i nomi dei tuoi figli.
Madre...
vuota di carezze
di abbracci, confusa
a fatica vivi i tuoi spazi.
Madre...
che cerchi l’amore
negli occhi dei bambini,
canti e balli sono
felicità del passato.
I tuoi sguardi hanno
i riflessi d’un tempo
che non c’è più.
Stringo le tue fragili mani
ancora calde, cariche
di un amore unico
e piano ti sussurro...
Grazie di esserci!
che non hai più specchi
che ti sorridono.
Madre...
di lunghe notti
piene di fantasmi.
Madre...
di un mondo diventato
un’isola lontana.
Madre...
che non ricordi più
i nomi dei tuoi figli.
Madre...
vuota di carezze
di abbracci, confusa
a fatica vivi i tuoi spazi.
Madre...
che cerchi l’amore
negli occhi dei bambini,
canti e balli sono
felicità del passato.
I tuoi sguardi hanno
i riflessi d’un tempo
che non c’è più.
Stringo le tue fragili mani
ancora calde, cariche
di un amore unico
e piano ti sussurro...
Grazie di esserci!
Mirella Narducci
Opera scritta il 06/12/2024 - 19:16
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Commenti
Grazie Francesco, buona domenica anche a te.
mirella narducci 08/12/2024 - 10:25
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Versi belli, teneri e dolci, per esprimere tutto il bene e la riconoscenza a Chi ci ha messo al mondo...Ciao e Buona Domenica
Francesco Scolaro 08/12/2024 - 10:00
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