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LA SIGNORA BETTA

La Signora Betta
La signora Betta era tanto stanca e mentre stendeva il bucato al sole sospirava “ voglio morire”.
In ogni momento Betta sospirava “ voglio morire”. Quanda andava al villaggio a fare la spesa, quando
ordinava casa, e pure la notte prima di addormentarsi.
Quella mattina commara Morte stanca di essere chiamata in ogni momento, decise di accontentare Betta.
Si presentò alta, alta, nera , nera e per un attimo copri il sole! “eccomi qui !” esclamo con voce tuonante.
La signora Betta nel vederla si meravigliò “ si…si…ti ho chiamata io, ma vedi egregia Morte…” rispose Betta
mentre si sistemava il grembiule “….adesso sto stendendo il bucato! Non posso mica venire con lei, poi che
si deve dire di me che me ne sono andata lasciando il bucato sporco?!”
Così dicendo volto le spalle alla More e riprese a stendere il bucato “ facciamo cosi ripassa domani!”
Commara Morte rimase interdetta, ma poi visto che in fondo non era ancora arrivato il momento di Betta
se ne andò.
Il giorno dopo Betta sapendo di aver dato appuntamento alla Morte, si alzo di buon mattino e comincio a
pulire casa.
Smonto le tende, apri gli armadi, tutti i cassetti….mentre era così impegnata arrivo la Morte.
Betta questa volta non si fece trovare impreparata e senza che Commara potesse aprir bocca esclamò
“ siete già arrivata?! Ma io devo finire non posso lasciare mica tutto questo casino! poi che si deve dire di
me che me ne sono andata lasciando la casa sporca?! Facciamo così passa domani”
Commara Morte rimase interdetta, ma poi visto che in fondo non era ancora arrivato il momento di Betta
se ne andò.
Betta finì di pulire casa e di rimettere tutto a posto che la luna danzava con le stelle già da ore, ma lei non si
sentiva affatto stanca! Si sedette in poltrona e guardò fuori dalla finestra, forse adesso poteva andare. Si
addormento ma il sonno non fu affatto tranquillo. Il sole non era ancora sorto che Betta già stava desta.
Aveva deciso di ripulire il giardino, in passato si sentiva sempre troppo stanca per farlo così lo aveva
trascurato ed erbacce alte coprivano tutto.
Mentre era lì intenta a zappare e tagliare arrivo la Morte!
“ma tu non tardi mai?! Noo adesso proprio non è il momento giusto, non vedi che sto pulendo!? Non sia
mai detto che me ne sono andata lasciando il giardino incolto!”
Anche questa volta la Morte se ne andò, non poteva portarla via perché non era arrivato il suo momento.
C’è una regola strana, la Morte ti può prendere solo se è arrivato il tuo momento..e se tu la chiami!
Era notte fonda quando la luna rischiarò le rose tornate ad essere le regine del giardino.
Betta rientro a casa. Non era ancora soddisfatta, sentiva che c’era ancora qualcosa da fare. Lo sguardo le
cadde su una vecchia fotografia che la ritraeva felice al mare. Ecco cosa doveva fare! Per anni Betta aveva
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pensato di andare a visitare i mari caldi dei tropici. Potersi buttare tra i fluttui smeraldo, stendersi sulla
sabbia di porcellana e farsi baciare dal sole. Ecco cosa avrebbe fatto!
La mattina il sole non era ancora sorto che Betta stava alla fermata del bus. Fu un viaggio lunghissimo! Da
emisfero a emisfrero, forse per questo che la Morte non si faceva vedere?
Betta dopo un lungo bagno si stese al sole. Tutto era come lo aveva immaginato, il mare, la spiaggia il sole…
Mentre era stesa ad asciugarsi ecco commara Morte!
“ mi hai ritrovata? Pensavo non venissi più?” disse spavalda Betta
“ero impegnata con una guerra” rispose tenebrosa
“una guerra e dove? Ci sono stati tanti clienti?” chiese Betta mettendosi seduta
“e si tanti! Ed altri, per lo più bambini, ne prenderò” sospirò commara
“ non puoi farlo sono bambini! Io non posso andarmene se almeno non ne salvo uno” così dicendo Betta si
alzo e voltando le spalle alla Morte grido “ ti aspetto lì!”
Quando arrivo in quel paese, vide che commara si era parecchio data da fare. Ma qualcuno ancorasi
lamentava, e Betta sospirava. Per giorni rimase china su piccole facce, su piccoli corpi indifesi. Lotto senza
un minimo di sosta.
Una sera mentre sedeva sulla sponda del fiume pensava “ adesso forse posso andare..”ma sentiva che
ancora qualcosa doveva fare!
La Morte gli si sedette accanto.
“ sono stanca oggi non posso accontentarti il bagaglio che ho da porterà e così pieno” le disse commara.
“non preoccuparti tanto ho ancora una cosa da fare”rispose Betta.
Un viaggio lungo aveva deciso di fare. Doveva vedere la neve glaciale, il sole infernale, la brina sottile il cielo
stellato, il lampo infuocato. Doveva dare carezze ai bimbi perduti, consolare le mamme sole, curare le ferite
dell’anima. Poi sarebbe potuta andare senza che si dicesse che non aveva visto e fatto tutto.
Ma le cose da vedere son tante, e le cose da fare ancora di più così un giorno la Morte arrivò. Si sedette
accanto a Betta che piegata sulla sua schiena se ne stava seduta al sole a riposare. Bianchi i capelli
risplendevano al sole, e rughe profonde solcavano il volto.
“sono qui” le sussurro la Morte”adesso però tu devi venire”. La sua voce era gentile, soave leggera. Betta si
sentiva serena.
“ e da tempo che non ci vediamo” con un filo di voce Betta rispose ” che strano oggi mi sembri bella, più
chiara, quasi lucente!”
“ perché oggi Betta sono qui solo per tè” commara la prese tra le sue braccia “ dormi!” le disse mentre le
soffiava sul viso.
Quella mattina trovarono Betta sul portico seduta, con un dolce sorriso sul volto.



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Opera scritta il 17/10/2014 - 10:22
Da flora leone
Letta n.1184 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Complimenti Flora,mi è piaciuto tanto il tuo racconto.Ciao!

Anna Rossi 18/10/2014 - 04:40

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