Foglia e di castagno
e d’ocra e di silenzio arguto
che mi scintilli il gaudio
e accendi immensi
d’acqua nuda prima
della terra.
e d’ocra e di silenzio arguto
che mi scintilli il gaudio
e accendi immensi
d’acqua nuda prima
della terra.
Come sei bella antica
e pargola
lì nell’azzurro.
sì, sposa al dunque,
che m’improfuma di commozione.
E resto ennesimo
così di limo e legno
per le dita del bimbo
e il freddo dell’uomo;
di quella sete di violini
dalla neve
quando ci corteggia l’unguento:
che le ferite, gravide,
cullano misteri
d’amicizia, prima dell’amen.
Poesia scritta il 25/11/2020 - 11:08
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