Mi chiamo Giufà e son di Girgento
unico figlio di seme del vento
volato quassù tra il muschio e le pietre
dove per caso passava mia madre.
unico figlio di seme del vento
volato quassù tra il muschio e le pietre
dove per caso passava mia madre.
Mi chiamo Giufà ed ho quattro amici
oltre ai cani ho pure una bici
rovistata per caso tra i cassoni
senza manubrio né copertoni.
Mi chiamo Giufà e nessuno m’ascolta
nessuno mi parla nessuno si volta
eppure esisto son carne ed ossa
anche se ho fame non scippo la borsa.
Mi chiamo Giufà e so fare il pagliaccio
col naso adunco e l’occhio sguincio
mi taglierei finanche l’orecchio
per cogliere almeno un sommo pernacchio.
Mi chiamo Giufà e col pane inzuppato
tutte le lacrime ho consumato
adesso che crepo di fame e di sete
s’inchina il fossore vestito da prete.
Poesia scritta il 22/11/2022 - 11:36
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Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Amara e bella.
Aquila Della Notte 24/11/2022 - 00:08
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Che bellezza Francesco, tanti complimenti.
santa scardino 23/11/2022 - 22:00
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FRANCESCO....Giufà siculo è ??? Nooo perche scavargli la fossa, mi stavo affezionando è di una simpatia unica....tu sei il creatore a te spetta la chiusa. Bravo come sempre ciao
mirella narducci 23/11/2022 - 16:25
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Molto bella e amara.
Complimenti per lo stile!
A rileggerti, ciao
Complimenti per lo stile!
A rileggerti, ciao
Marina Assanti 22/11/2022 - 20:32
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Ma che bella, ha del ritmo e una storia affascinante!! Complimenti!!
Anna Cenni 22/11/2022 - 20:02
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