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Il canto della lupara

Attratto
da congenito luddismo
rinnegò il modernismo
rinnegò leggi e clamore
ma non il codice d’onore.


Sapeva inscenare
don Pasquale
su quel lettino d’ospedale
era morto, per certi versi
per fittizia catalessi.


Con scaltrezza lui tramava
mentre il medico accorreva
per vergar falso decesso
e schivar giusto processo.


Tra la folla, nel corteo
c’èra pure don Matteo
fautore dello sgarro
a sfilare dietro il carro.


Impaziente e senza indugio
lui lo scorse dal pertugio
prese la mira e dalla bara
fece cantare la lupara.



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Poesia scritta il 30/07/2024 - 12:09
Da Francesco Scolaro
Letta n.313 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


La lupara canta ad ogni ora, hai messo del ritmo come quando lei spara!! Molto molto bella!!

Anna Cenni 31/07/2024 - 11:46

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Complimenti!

Maria Luisa Bandiera 31/07/2024 - 11:17

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Far credere ciò che non è, per uccidere poi. Molto significativa e intensa. Bravissimo

MARIA ANGELA CAROSIA 30/07/2024 - 17:43

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Bravo come sempre.

Francesco Cau 30/07/2024 - 17:25

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