Il tuo corpo disteso
davanti a me
rimbomba
negli antri più riposti
della mia anima
e frantuma
tutte le sue incrostazioni.
Le ridà vita.
davanti a me
rimbomba
negli antri più riposti
della mia anima
e frantuma
tutte le sue incrostazioni.
Le ridà vita.
Le tue carni,
dilaniate da mille torture
e da un solo amore,
mi raccontano
di un sacrificio inconcepibile
dalla mente,
inghiottono nelle loro ferite
tutti i miei limiti
e mi rendono libero.
Il tuo amore
-scritto in tutte le lingue del mondo
su ogni cellula del tuo corpo-
chiama a raccolta
tutte le mie lacrime
a cantare le tue lodi.
Tu hai strappato la croce
al mio grido
e l’hai inflitta
alla tua schiena martoriata.
Io sono Lazzaro
salvato dalla putrefazione,
sono il cieco risanato,
sono l’appestato
guarito,
io sono tutti quelli
che passavano la vita
nei confini angusti
della nascita e della morte.
Follemente
dilata la mia vita
il tuo corpo
morto per amore.
Poesia scritta il 07/10/2024 - 09:14
Letta n.107 volte.
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Commenti
:- volevo scrivere spiritualità
Maria Carla Pellegrini 07/10/2024 - 14:43
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:- volevo scrivere spiritualità
Maria Carla Pellegrini 07/10/2024 - 14:43
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È bellissima! Adagiata su un letto di amore puro e che bel ruolo ti sei dato, Lazzaro,il cieco,il sordo e tutti i risanati,potessi anch'io sentirmi come te.Complimenti sia per la scrittura che per la spirituale. Ciao!
Maria Carla Pellegrini 07/10/2024 - 14:40
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