POESIA

Aveva uno stelo
senza più spine
senza tormento
tra le sue labbra,
si accorse del
cuore ora
ghiaccio incrinato,
mentre il cigno
del lago su
filo di lama
lasciava una striscia.
L'acqua gelata
si mosse
a indulgenza,
lambendo le scarpe
sfregiate da
malsano destino.
Negli occhi
asterischi,
il fiato a
formare vapori
di nebbia sospesa
sul lago di
vetro spietato.
Sui pattini raggi
di luna esaltata,
dietro le piume
del cigno, in
un Lutz con
stacco da terra...
svanì nella bruma.

Poesia scritta il 02/12/2024 - 11:51

Da Anna Cenni

Letta n.87 volte.

Grazie e mille anche a te Mary!

Anna Cenni 03/12/2024 - 19:56

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bellissima, complimenti

Mary L 03/12/2024 - 14:45

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Vi ringrazio tutti quanti di cuore!

Anna Cenni 02/12/2024 - 18:22

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Chapeau...

Mirko D. Mastro 02/12/2024 - 16:46

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Un'istantanea del destino che riecheggia eternamente in questo elegante modo per uscire di scena. Le spine che malediamo, a volte, sono ciò che ci trattengono. Ricambio la stima.

Michele Facchini 02/12/2024 - 16:34

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Spettacolare, ed anche un poco inquietante questa danza sul ghiaccio con tutte le acrobazie annesse. Complimenti, ciao

Francesco Scolaro 02/12/2024 - 14:44

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Non si può sfuggire al proprio destino, ci aspetta, nel luogo dove è partito, accompagnandoci per mano senza lasciarci mai sparendo, insieme a noi. E' bellissima e vera

MARIA ANGELA CAROSIA 02/12/2024 - 13:20

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