Si sedette in penombra,
un poco appena,
rideva ma
la risata
non è parola
così entrò
nel cerchio
di alfabeti in
una grotta.
Voci mormoravano
si torturavano
lungo una linea
di grammatica
anormale.
Dalla grotta
uscì lo sfregio
fatto al viso
dalla impronta
sua, ossuta.
Ombre luci
e voci in un
vortice stagnante
sul capo sorvolarono
e tutto apparve
quieto.
Caratteri allo sbando, come
pali fissi
sul terreno
seppelliti da
risata controvento,
si fecero parola
di chi parla,
e non dice niente.
un poco appena,
rideva ma
la risata
non è parola
così entrò
nel cerchio
di alfabeti in
una grotta.
Voci mormoravano
si torturavano
lungo una linea
di grammatica
anormale.
Dalla grotta
uscì lo sfregio
fatto al viso
dalla impronta
sua, ossuta.
Ombre luci
e voci in un
vortice stagnante
sul capo sorvolarono
e tutto apparve
quieto.
Caratteri allo sbando, come
pali fissi
sul terreno
seppelliti da
risata controvento,
si fecero parola
di chi parla,
e non dice niente.
Poesia scritta il 13/12/2024 - 12:49
Da Anna Cenni
Letta n.92 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Carissima Mary, grazie!
Anna Cenni 16/12/2024 - 13:28
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Bella e originale complimenti
Mary L 15/12/2024 - 22:03
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Molto spesso si fa solo insalata di parole senza un senso! grazie di cuore Loris, MariaLuisa e Mirko!
Anna Cenni 14/12/2024 - 08:17
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Parlare, parlare e non dire nulla: forse, è un'arte anche quella...
Maria Luisa Bandiera 14/12/2024 - 07:58
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Originalissima.
Complimenti
Complimenti
Mirko D. Mastro 14/12/2024 - 07:31
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Ce ne son parecchi che, pur parlando tanto, alla fin fine, non dicono niente. E non è solo questione di grammatica…
Ottimo lavoro.
Un saluto.
Ottimo lavoro.
Un saluto.
Loris Marcato 13/12/2024 - 13:05
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