IL MIO COLLE
il cuore mio, che arde di desiderio,
in lui si fonde il giubilo sincero,
la vita è festa, e d’amor ne miriamo il giro.
Il Convento, padre, madre, e fratello,
rifugio d’amor, dove la pace regna,
il fumo sacro, come angelo geloso,
accende in me l’emozione che serpeggia.
Là, sul poggio, ammiro le nicchie amene,
quegli Angeli che in preghiera s’inchinano,
respirando l’aroma d’epoche remote,
sotto il vento che scuote querce antiche.
Amo Francesco, la sua povertà santa,
le stimmate che il corpo suo segnarono,
e l’amore eterno che al ciel si leva,
le lacrime dolci che la fede onorano.
Perché Lui è con noi, in noi si cela,
amato e venerato, il piccolo Colle,
lì dove regna la pace e la tela
dell’anima che trova sua dolce onda.
Il tono mistico e spirituale delle parole riflette la profondità dell'esperienza religiosa e il legame dell'autore con la figura di Francesco d'Assisi e il sacro Colle.
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