Col filo del nero
mi struggo nel vuoto
d'un serio ingranaggio
che ruota nel tempo
ed ignora la voce.
mi struggo nel vuoto
d'un serio ingranaggio
che ruota nel tempo
ed ignora la voce.
M'allungo sul niente
e lo scorgo ramingo
il germoglio ormai stelo,
frustato e ferito,
sfuggito all'asciutto.
L'ammiro stupito,
il virgulto inatteso,
col cuore che sfiamma
nel vuoto ormai pieno
di occhi e sorrisi.
E nel giorno che batte
il mio sguardo si prona
sul dolce profilo
che colma il ponente
e s'insedia vorace...
dentro al mio cuore
( al mio dolce nemo )
Poesia scritta il 24/01/2025 - 00:36
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