Ho attraversato
correndo la montagna,
era deserta,
poi mi sono seduta
sulla sera che
è colata
tra le gambe e il
dolore ha lasciato
le sue orme
sulle pietre.
La fessura in
una roccia
taglia l'ombra
e sfregia la
mia guancia.
Ho una vita
da strapiombo
che mi schianta,
mi riprende,
pochi stanno
sui miei passi,
la fatica è
nel respiro e
l'ossigeno che
cerco mi respinge.
Vado in vetta nel
rumore del mio
palpito ferito.
correndo la montagna,
era deserta,
poi mi sono seduta
sulla sera che
è colata
tra le gambe e il
dolore ha lasciato
le sue orme
sulle pietre.
La fessura in
una roccia
taglia l'ombra
e sfregia la
mia guancia.
Ho una vita
da strapiombo
che mi schianta,
mi riprende,
pochi stanno
sui miei passi,
la fatica è
nel respiro e
l'ossigeno che
cerco mi respinge.
Vado in vetta nel
rumore del mio
palpito ferito.

Da Anna Cenni
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Commenti
Grazie mille Mary, un saluto! 



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Bella e profonda, complimenti 



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MariaAngela, Francesco, grazie dei vostri commenti!! 



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Un tempo sommerso da pensieri combattuti, che cercano una via di fuga, un battito, che accellera i passi e in lontananza ferito si sente. Davvero molto profonda. Complimenti di cuore 



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Una riflessione molto profonda ed intensa dove si percepisce appieno che la strada da percorrere è irta e sconnessa in specie per quelle vie dove non tutti ce la fanno...Molto bella, complimenti, ciao





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