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L'Errore

E fu il rovente furore di un istante,
il risveglio dal tepore della routine
un eco offuscato e sordo
del passato permanente
nelle antiche stanze convalescenti
dei giorni fioriti di brume e arie terse
a gremire palcoscenici di vissuti
sfiorendo al calar della sera
nel sapore del suo olezzo.
Poi, via, fingere come se nulla
avesse investito il cuore,
di nuovo, verso il fiato del vento
dilegui il tuo sguardo verso il buio,
dopo quel rivedersi dopo stagioni,
in quel fugace momento in magia
dove le nostre mani incredule,
appena sfiorate nel ricercato errore,
nascondono di essersi toccate
per accarezzare la tenerezza
e l'intensità di quel che era
bramata voluttà in cui aberrarsi.
Ignoti or sono i nostri destini
appena incrociati per sbaglio,
in una sera senza cielo di stelle,
fingiamo sorprese consapevoli
del divampato fuoco appena spento
in un sol istante sperduto tra le vie,
mi hai rubato ancora il respiro
come io ti ho rubato il fiato,
abbiamo incendiato le gote
e il batticuore, ma,
non abbiamo perso ancora
il cuore l'uno per l'altra
nelle fauci dell'errore


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Poesia scritta il 22/04/2025 - 18:25
Da Laura Lapietra
Letta n.19 volte.
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