Nonno sprint
Mio nonno materno. Che personaggio!
Separato da tempo immemore, incallito donnaiolo e grande girovago, con i suoi ottant'anni passati sprizza “arzillosità” da tutti i pori.
Un dongiovanni, quindi? Eh sì, tant'è vero che in famiglia l'abbiamo da sempre soprannominato Don Giovan"Nuccio", derivante dal diminutivo di Nuccio.
In proposito si lancia con nonchalance all'avventura nel prendere treni o autobus per raggiungere le sue conquiste, spesso attraccate tramite quelle cosiddette rubriche Cuori Solitari oppure semplicemente per farsi delle belle e spensierate gite.
Bene, arrivati a questo punto è necessario tornare indietro di quasi trent'anni ovvero di quando il nonno era più giovane e per i suoi spostamenti utilizzava un unico e insostituibile mezzo: uno sgangherato ma stranamente funzionale Piaggio Si con il quale aveva girato un po' tutta la Sicilia orientale e occidentale. A quei tempi, io e la mia famiglia abitavamo a Trabia, in provincia di Palermo, lo “sprintoso” ci veniva a trovare due volte l’anno per rimanere ospite da noi per circa una settimana. Talvolta spuntava in maniera inaspettata vale a dire a sorpresa.
Più ci penso e più mi stupisco per via di quel Si, un mezzo non proprio comodissimo per viaggiare. In breve, provo a descrivere il tragitto. E che tragitto!
Partenza all'alba, dal messinese al palermitano giungendo in tarda serata, attraversando strade, stradine, paesi, paesini, campagne etc. sfidando persino avverse condizioni meteo, sebbene per ovvi motivi il girandolone sceglieva prevalentemente l’estate o le giornate soleggiate.
Appena arrivava a destinazione, cioè da noi, io e mia sorella, se sapevamo del suo arrivo ci piazzavamo sul balcone ad aspettarlo. Non ci portava mai dei regali, al massimo un vassoio di piparelle.
L'ingresso a casa nostra da parte di nonno Nuccio lo consideravo di tipo trionfale, un mix tra il folle e l’eroe, tra l’altro con gli immancabili risvoltini (per non sporcarsi i pantaloni o almeno così si giustificava) e con addosso un cascaccio color marrone senza visiera che con la fantasia lo identificavo da aviatore.
Una sera, quasi al termine della cena, avvenne un simpatico episodio degno di nota. In sostanza a Don Giovan"Nuccio" gli domandai da cosa traeva origine quel suo spirito da avventuriero e il perché prediligeva l’utilizzo di quel catorcio.
«Vedi caro nipote» mi spiegò. «Da ragazzino amavo leggere i giornaletti e… sognavo di girare il mondo. Ed eccomi qua!»
«E qual è il tuo preferito?» gli chiesi nuovamente con slancio poiché a sette anni ero un avido lettore di fumetti.
«Tex Willer!» esclamò e con le dita fece finta di sistemarsi un immaginario cappello da cowboy.
«Ah ecco, ora tutto si spiega!» intervenne mio padre con sottesa ironia.
Guardammo papà con aria divertita, pronosticavamo che avrebbe aggiunto una postilla umoristica.
«Praticamente tutti e due in sella. Tex, col cavallo andando per dune e per monti, mentre lui... col Si!»
Scoppiamo a ridere.
«E se piove? Come fai?» domandò mia sorella rivolgendosi al nonno.
«Non si pone il problema perché l'Uomo del Vento... non teme la pioggia.»
Separato da tempo immemore, incallito donnaiolo e grande girovago, con i suoi ottant'anni passati sprizza “arzillosità” da tutti i pori.
Un dongiovanni, quindi? Eh sì, tant'è vero che in famiglia l'abbiamo da sempre soprannominato Don Giovan"Nuccio", derivante dal diminutivo di Nuccio.
In proposito si lancia con nonchalance all'avventura nel prendere treni o autobus per raggiungere le sue conquiste, spesso attraccate tramite quelle cosiddette rubriche Cuori Solitari oppure semplicemente per farsi delle belle e spensierate gite.
Bene, arrivati a questo punto è necessario tornare indietro di quasi trent'anni ovvero di quando il nonno era più giovane e per i suoi spostamenti utilizzava un unico e insostituibile mezzo: uno sgangherato ma stranamente funzionale Piaggio Si con il quale aveva girato un po' tutta la Sicilia orientale e occidentale. A quei tempi, io e la mia famiglia abitavamo a Trabia, in provincia di Palermo, lo “sprintoso” ci veniva a trovare due volte l’anno per rimanere ospite da noi per circa una settimana. Talvolta spuntava in maniera inaspettata vale a dire a sorpresa.
Più ci penso e più mi stupisco per via di quel Si, un mezzo non proprio comodissimo per viaggiare. In breve, provo a descrivere il tragitto. E che tragitto!
Partenza all'alba, dal messinese al palermitano giungendo in tarda serata, attraversando strade, stradine, paesi, paesini, campagne etc. sfidando persino avverse condizioni meteo, sebbene per ovvi motivi il girandolone sceglieva prevalentemente l’estate o le giornate soleggiate.
Appena arrivava a destinazione, cioè da noi, io e mia sorella, se sapevamo del suo arrivo ci piazzavamo sul balcone ad aspettarlo. Non ci portava mai dei regali, al massimo un vassoio di piparelle.
L'ingresso a casa nostra da parte di nonno Nuccio lo consideravo di tipo trionfale, un mix tra il folle e l’eroe, tra l’altro con gli immancabili risvoltini (per non sporcarsi i pantaloni o almeno così si giustificava) e con addosso un cascaccio color marrone senza visiera che con la fantasia lo identificavo da aviatore.
Una sera, quasi al termine della cena, avvenne un simpatico episodio degno di nota. In sostanza a Don Giovan"Nuccio" gli domandai da cosa traeva origine quel suo spirito da avventuriero e il perché prediligeva l’utilizzo di quel catorcio.
«Vedi caro nipote» mi spiegò. «Da ragazzino amavo leggere i giornaletti e… sognavo di girare il mondo. Ed eccomi qua!»
«E qual è il tuo preferito?» gli chiesi nuovamente con slancio poiché a sette anni ero un avido lettore di fumetti.
«Tex Willer!» esclamò e con le dita fece finta di sistemarsi un immaginario cappello da cowboy.
«Ah ecco, ora tutto si spiega!» intervenne mio padre con sottesa ironia.
Guardammo papà con aria divertita, pronosticavamo che avrebbe aggiunto una postilla umoristica.
«Praticamente tutti e due in sella. Tex, col cavallo andando per dune e per monti, mentre lui... col Si!»
Scoppiamo a ridere.
«E se piove? Come fai?» domandò mia sorella rivolgendosi al nonno.
«Non si pone il problema perché l'Uomo del Vento... non teme la pioggia.»

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Commenti
Attendo la poesia, allora.
Mi piacerebbe sottoporre a te e alla tua penna qualcosa che ho scritto. Ma non ti trovo nella posta interna...
Mi piacerebbe sottoporre a te e alla tua penna qualcosa che ho scritto. Ma non ti trovo nella posta interna...


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Grazie Afrodite, Mirko e Barbara, come scrivono nelle buste shopper di plastica delle macellerie o del supermercati: --- Grazie per averci scelto ---
In questo caso "avermi"
Il testo si avvale di uno dei miei principali marchi di fabbrica cioè l'humour che di certo non è ricreato ad hoc dal momento che l'intero costrutto sa di realmente accaduto.
Dispongo di altri testi autobiografici "sabbati" (conservati in siciliano) inerenti ad altre figure. Me compreso.
Vedrò di pubblicarli. Per il prossimo giro è prevista una poesia.
Alla prostata! Emh, alla prossima!

In questo caso "avermi"

Il testo si avvale di uno dei miei principali marchi di fabbrica cioè l'humour che di certo non è ricreato ad hoc dal momento che l'intero costrutto sa di realmente accaduto.
Dispongo di altri testi autobiografici "sabbati" (conservati in siciliano) inerenti ad altre figure. Me compreso.
Vedrò di pubblicarli. Per il prossimo giro è prevista una poesia.
Alla prostata! Emh, alla prossima!






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I personaggi che descrivi nei tuoi racconti sembrano quelli di alcune novelle del cultura classica italiana per eccellenza!! caratteristici e divertenti! Bravissimo Giuseppe 



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Simpaticissimo nonno per un bel racconto. Mio nonno si faceva invece la tratta Lagonegro- Sapri con un Ape Piaggio per ballare la tarantella




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Titolo assolutamente adeguato per un racconto che fa emergere una figura molto stravagante e singolare di nonno, che definirei "underground" e alla maniera di un John Wayne dei nostri tempi.
Complimenti al nonno, per la grinta che dimostra e complimenti al nipote, che ne ha saputo ben rendere l'idea con sapiente maestria

Complimenti al nonno, per la grinta che dimostra e complimenti al nipote, che ne ha saputo ben rendere l'idea con sapiente maestria





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Santa, Paolo, Anna Maria e Maria Luisa... i vostri commenti mi sono piaciuti? Ma certo che Si!!!
(da notare l'assenza dell'accento sulla i, giusto per attenermi al mezzo di mio nonno
)
Vi ringrazio, i vostri commenti tra la varie cose fungono da sprint per degli scritti a cui sto lavorando.
Il racconto l'avevo scritto qualche anno fa, alcune cose sono cambiate poichè mio nonno materno essendo decisamente anziano si è messo... il casco apposto.
Vabbè, c'è da dire che il Si non lo usa più da tanti anni... insomma, voglio dire che ora conduce una vita sedentaria, niente casanovate e molte meno gite.
Auguro a tutti voi buon inizio di settimana!!!





Vi ringrazio, i vostri commenti tra la varie cose fungono da sprint per degli scritti a cui sto lavorando.
Il racconto l'avevo scritto qualche anno fa, alcune cose sono cambiate poichè mio nonno materno essendo decisamente anziano si è messo... il casco apposto.

Auguro a tutti voi buon inizio di settimana!!!





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Un personaggio molto particolare tuo nonno e si evince molto chiaramente il grande legame che hai con la famiglia e che ami condividere con tutti noi.
E' un piacere leggerti.
E' un piacere leggerti.



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Efficace descrizione di un “personaggio “, tuo nonno, da cui traspare una grande carica di vitalità e simpatia. Emerge anche un grande calore famigliare che impreziosisce tutto il racconto.
Buona giornata Giuseppe
Buona giornata Giuseppe



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Buonasera carissimo Giuseppe,
il solo gesto di telefonare al Nonno può essere reputato quasi una rarità considerando l'età che avanza e la gioventù che raramente si volta indietro così occupata com'è a dover guardare avanti come è giusto che sia, è così un po' da sempre purtroppo ed è capitato pure a me. Quindi il solo fatto che lo vuoi così bene, citandolo e ricordandolo così benevolmente, con un intero racconto ti fa Onore e la dice lunga sui buoni sentimenti che sicuramente possiedi. Credimi i miei aforismi sono nulla in confronto al volere bene tutta la propria famiglia e citarla senza pudore. Continua con i tuoi valori a testa alta perché credimi non esiste cosa più elevata e buona che dimostrarli ai propri cari. Onorato di scriverti ogni bene a te alla tua intera famiglia e naturalmente a tuo Nonno.
il solo gesto di telefonare al Nonno può essere reputato quasi una rarità considerando l'età che avanza e la gioventù che raramente si volta indietro così occupata com'è a dover guardare avanti come è giusto che sia, è così un po' da sempre purtroppo ed è capitato pure a me. Quindi il solo fatto che lo vuoi così bene, citandolo e ricordandolo così benevolmente, con un intero racconto ti fa Onore e la dice lunga sui buoni sentimenti che sicuramente possiedi. Credimi i miei aforismi sono nulla in confronto al volere bene tutta la propria famiglia e citarla senza pudore. Continua con i tuoi valori a testa alta perché credimi non esiste cosa più elevata e buona che dimostrarli ai propri cari. Onorato di scriverti ogni bene a te alla tua intera famiglia e naturalmente a tuo Nonno.


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La funzione di un personaggio così importante nella tua vita è sicuramente un ricordo indelebile.E' bello amare e ricordare la figura dei nonni ognuno con le sue caratteristiche. Certo che questo nonno è davvero una figura bella e singolare, una figura in cui chi lo ha amato sicuramente avrà trovato dei riferimenti caratteriali in cui ritrovarsi, magari con la speranza di affrontare la vita con la sua stessa filosofia. Bravo Giuseppe, un saluto affettuoso.







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