La sirena
La sirena
Arrivava a mezzogiorno,
In contemporanea con le campane della chiesa,
Segnava l'ora del pranzo per gli operai della fabbrica di mattoni.
Ogni giorno, puntuale come un treno,
Mi sentivo più sereno, tutti a tavola con genitori e fratelli,
Com'eravamo uniti e belli.
Un'ora giusta per mangiare, poi di nuovo Babbo a lavorare.
Ma tutto il paese girava attorno a quest’arnese, la sirena,
Che segnava la vita comunitaria.
Alle cinque di nuovo finiva il lavoro, mentre il contadino
Restava fino all'ora che le campane suonassero l'Ave Maria.
L'ora del rientro si sentiva il rumore degli armenti.
I pastori a mungere le pecore per fare il formaggio,
I bovari le mucche per il buon latte fresco per noi bambini.
Poi la sirena del mattino segnava il tempo di entrare in mattonificio,
Iniziava la giornata. Come fosse un giorno nuovo, la gente era più contenta.
Le mamme tutte a messa, poi a preparare il pranzo per la famiglia.
Poche cose sane e genuine c'erano, tante galline allevare in casa era una cosa normale,
Niente di speciale. Il pane per otto giorni, ma non era come quello di oggi.
Poi nei giorni di festa solo le campane suonavano per la messa e il mezzogiorno.
Pranzo speciale, finalmente si mangiava la carne, il brodo di pollo.
E tutto questo io ricordo.
Arrivava a mezzogiorno,
In contemporanea con le campane della chiesa,
Segnava l'ora del pranzo per gli operai della fabbrica di mattoni.
Ogni giorno, puntuale come un treno,
Mi sentivo più sereno, tutti a tavola con genitori e fratelli,
Com'eravamo uniti e belli.
Un'ora giusta per mangiare, poi di nuovo Babbo a lavorare.
Ma tutto il paese girava attorno a quest’arnese, la sirena,
Che segnava la vita comunitaria.
Alle cinque di nuovo finiva il lavoro, mentre il contadino
Restava fino all'ora che le campane suonassero l'Ave Maria.
L'ora del rientro si sentiva il rumore degli armenti.
I pastori a mungere le pecore per fare il formaggio,
I bovari le mucche per il buon latte fresco per noi bambini.
Poi la sirena del mattino segnava il tempo di entrare in mattonificio,
Iniziava la giornata. Come fosse un giorno nuovo, la gente era più contenta.
Le mamme tutte a messa, poi a preparare il pranzo per la famiglia.
Poche cose sane e genuine c'erano, tante galline allevare in casa era una cosa normale,
Niente di speciale. Il pane per otto giorni, ma non era come quello di oggi.
Poi nei giorni di festa solo le campane suonavano per la messa e il mezzogiorno.
Pranzo speciale, finalmente si mangiava la carne, il brodo di pollo.
E tutto questo io ricordo.
Racconto scritto il 29/09/2023 - 10:33
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Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Nostalgici ricordi di una vita diversa scandita da tempi e quotidianità ben diversi dalla insaziabile frenesia di oggi.
Anna Rossi 02/10/2023 - 03:54
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Un bello spaccato della vita di un tempo, sicuramente meno frenetica di quella attuale. complimenti.
Marirosa Tomaselli 01/10/2023 - 22:18
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Un bello spaccato della vita di un tempo, sicuramente meno frenetica di quella attuale. complimenti.
Marirosa Tomaselli 01/10/2023 - 22:18
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Un bello spaccato della vita di un tempo, sicuramente meno frenetica di quella attuale. complimenti.
Marirosa Tomaselli 01/10/2023 - 22:18
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Grazie anche a te Maria Luisa.
Zio Frank Storie del gufo 30/09/2023 - 10:21
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Grazie Annina
Zio Frank Storie del gufo 30/09/2023 - 10:20
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La pacata vita d'un tempo cadenzata dalla routine della quotidianità: semplice e serena.
Maria Luisa Bandiera 29/09/2023 - 15:04
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Bei ricordi di vita quotidiana, si leggono con piacere!
Anna Cenni 29/09/2023 - 13:09
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