Ero pari allo sterco
Che con cura raccoglievo!
Ero nero e minuscolo,
Un irrilevante mostro
Oggetto di sole risa!
Ma adesso chi rideva
Tace, ridotto a polvere;
Chi di me si nutriva,
Giace senza uno stomaco;
Quelle piane di cemento
E quelle montagne finte,
Che una volta scavavo,
Si sono ormai aperte:
E io, creatura infima,
Sono divenuto re
Di tutta questa aspra cenere.
Chi mai mi contrasterà?
Chi cadere mi farà?
Dominerò, invincibile,
Finché un giorno verrà
Un'altra forza a vincermi!
Che con cura raccoglievo!
Ero nero e minuscolo,
Un irrilevante mostro
Oggetto di sole risa!
Ma adesso chi rideva
Tace, ridotto a polvere;
Chi di me si nutriva,
Giace senza uno stomaco;
Quelle piane di cemento
E quelle montagne finte,
Che una volta scavavo,
Si sono ormai aperte:
E io, creatura infima,
Sono divenuto re
Di tutta questa aspra cenere.
Chi mai mi contrasterà?
Chi cadere mi farà?
Dominerò, invincibile,
Finché un giorno verrà
Un'altra forza a vincermi!
Poesia scritta il 20/02/2015 - 19:51Letta n.1216 volte.
                        			
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Commenti
Bella rivincita e ben narrata.
Complimenti. Ciao Luciano.
  
  
  
Complimenti. Ciao Luciano.
  
  
  
luciano rosario capaldo  
 21/02/2015 - 13:49 --------------------------------------
  
            
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