Negro! Tu come cammini?
Come loro sì,ma con le scarpe rotte,
forse vogliono toglierti anche quelle.
Mangi? Come loro,forse una volta all'anno
gli altri giorni peggio dei loro cani.
E gli occhi tuoi vedono?
Sì certo, ma cosa?
Il loro odio per la tua pelle
la sporcizia di dove sei costretto a vivere
la paura negli occhi dei tuoi figli
perchè sono neri neri neri
e tu non puoi farci nulla.
Ma non preoccuparti
stanno studiando, sì!
Che cosa?
Come farti tornare nel mondo dei vivi.
Da quanto tempo studiano?
Mah non so?
Ma sta pur certo che se non te
i tuoi figli o i figli dei tuoi figli
potranno forse dire:
come sono contento
di essere nato negro.
Come loro sì,ma con le scarpe rotte,
forse vogliono toglierti anche quelle.
Mangi? Come loro,forse una volta all'anno
gli altri giorni peggio dei loro cani.
E gli occhi tuoi vedono?
Sì certo, ma cosa?
Il loro odio per la tua pelle
la sporcizia di dove sei costretto a vivere
la paura negli occhi dei tuoi figli
perchè sono neri neri neri
e tu non puoi farci nulla.
Ma non preoccuparti
stanno studiando, sì!
Che cosa?
Come farti tornare nel mondo dei vivi.
Da quanto tempo studiano?
Mah non so?
Ma sta pur certo che se non te
i tuoi figli o i figli dei tuoi figli
potranno forse dire:
come sono contento
di essere nato negro.
Scritta nel 1963
Poesia scritta il 22/02/2012 - 10:29
Da Lucia Ghitti
Letta n.1291 volte.
Voto: | su 0 votanti |
Commenti
Nessun commento è presente
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.