la donna nel fiume
Chiare ,cristalline acque
Che scorrete placide e tranquille
Or serbate la mia carne,
restituitela a mia madre!
Del mondo di sopra porto il ricordo,
il sol che splendeva fendendo le
nubi,e il ciel misto al biancor e foschia.
Il profumo delle rose di maggio
Il vento di primavera tiepido e odoroso
Gli amori di una vita troppo breve,
i sogni,tutto riposa in questo umido letto.!
Ricordo il suon della tua voce
Oh madre che mi ammonivi,se ance
Matura,commettessi bruttura.
Le nostre giornate spensierate
Quei piccoli intrighi di donna
Tutto or mi lassa.
Porto nella memoria il tuo lavorio
Di lana ,lo scoppiettar del camino
Il fortunale nel gelido inverno
Quanto era sicura la mia casa.
Fasci di mimose nel mutevole marzo
E il dolciastro aroma per le stanze.
Un di’ mi fidai del mio amor,
certa delle sue braccia ,dei focosi baci,
Ma l’ombra assassina gia’ voleva la mia anima.
Vita spezzata quanto è duro
Il mal che t’ha violata.
Volevi volar nel sogno perfetto
Ma ti smarristi nel buio piu tetro.
Ancor ti prego oh fiume
Che sei or mio fratello
Sii pietoso grida a gran voce il mio nome.
Qui giaccio tra ciotoli
E fango il freddo intenso,
tanto vorrei il calor d’un bracere.
Brenta,lascia la tua preda!
Le mie ossa rivedan la luce
Per un attimo il sentor di primavera,
il ciel mi guardi ancora,ora mi attende
l’eterna lunga notte.
Il popol cristiano pianga,
e ponga i miei resti in terra
sacra,ove verrai tu oh madre
con un fiore
Che scorrete placide e tranquille
Or serbate la mia carne,
restituitela a mia madre!
Del mondo di sopra porto il ricordo,
il sol che splendeva fendendo le
nubi,e il ciel misto al biancor e foschia.
Il profumo delle rose di maggio
Il vento di primavera tiepido e odoroso
Gli amori di una vita troppo breve,
i sogni,tutto riposa in questo umido letto.!
Ricordo il suon della tua voce
Oh madre che mi ammonivi,se ance
Matura,commettessi bruttura.
Le nostre giornate spensierate
Quei piccoli intrighi di donna
Tutto or mi lassa.
Porto nella memoria il tuo lavorio
Di lana ,lo scoppiettar del camino
Il fortunale nel gelido inverno
Quanto era sicura la mia casa.
Fasci di mimose nel mutevole marzo
E il dolciastro aroma per le stanze.
Un di’ mi fidai del mio amor,
certa delle sue braccia ,dei focosi baci,
Ma l’ombra assassina gia’ voleva la mia anima.
Vita spezzata quanto è duro
Il mal che t’ha violata.
Volevi volar nel sogno perfetto
Ma ti smarristi nel buio piu tetro.
Ancor ti prego oh fiume
Che sei or mio fratello
Sii pietoso grida a gran voce il mio nome.
Qui giaccio tra ciotoli
E fango il freddo intenso,
tanto vorrei il calor d’un bracere.
Brenta,lascia la tua preda!
Le mie ossa rivedan la luce
Per un attimo il sentor di primavera,
il ciel mi guardi ancora,ora mi attende
l’eterna lunga notte.
Il popol cristiano pianga,
e ponga i miei resti in terra
sacra,ove verrai tu oh madre
con un fiore
corrado cioci
Poesia scritta il 24/02/2016 - 20:28
Letta n.1067 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
SEMPRE INTENSI E TRASPARENTI VERSI CHE ARRIVANO AL CUORE. LIETA GIORNATA CORRADO.
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Rocco Michele LETTINI 25/02/2016 - 12:38
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