me lo ricordo davvero piccolino…
come un giocattolo che un bimbo
può tenere nel palmo della mano.
Per vedere dove finiva,
bastava allungare lo sguardo,
fare quattro passi e un girotondo.
Lì terminava il mio universo
come avessi girato davvero tutto,
l’intero mondo.
Ho lasciato quel paese nella mia tenera età.
Ricorderò adesso solo ciò che la magia
della mente mi regalerà.
Ero davvero sperduto,
per avere lasciato l’universo,
quel mondo mio incantato,
come il più grande tesoro
che un uomo avesse mai avuto.
Però prima di partire l’ho nascosta
quella mia immensa ricchezza,
proprio sotto quella terra fertile e incantata.
Lontano dallo sguardo indiscreto
da chi abita nelle spaziose vie,
e nella grande piazza.
Sono sicuro che nessuno, ancora oggi,
ha mai scoperto quel mio universo sconfinato.
Del resto quello è solo il mio segreto,
e a nessuno davvero l’ho mai rivelato.
È quello il mio tesoro che appartiene
interamente al mio cuore di bambino.
Lo ritroverò in qualunque posto andrò,
sicuro di afferrarlo con la fantasia e con la mano.
Non lo dividerò di certo mai con nessuno.
E poi… lì ho nascosto altri eventi
preziosi della vita mia.
Quelli della nascita, dell’infanzia,
della ricca fantasia;
quelli di un bimbo che va alla ricerca
di ciò che la vita gli ha portato via.
Per decisione di chi? Forse di qualcuno?
Che importa!
Quello è il paese mio e lo rivedrò sempre,
basta che apra adesso
di casa la mia porta.
Questa è la magia di chi resta bimbi
nel profondo del proprio cuore.
Terrò il mio paese
custodito per sempre
come fa l’uomo col suo primo, tenero, amore.
(L’immagine ad acquerello allegata, così pure le altre che accompagnano i precedenti brani, sono dello stesso autore)
Voto: | su 1 votanti |