in omaggio a Stefania e alla volontà di Dio.
CANTICO A MIA FIGLIA STEFANIA
Carezzo le tue gelide guance
e la mia mano si espande
sulla fronte, accarezzando infine
le sopracciglia sottili
del tuo bellissimo viso
e con gli occhi carichi di pianto
mi chino, dandoti un mistico bacio
sulla fronte, e sule guance estinte:
carezzo le tue mani
pensando nel mio cuore
di darti un po' di calore:
ma tu, non ci pensi neppure
di alleviarmi il dolore.
Io ti carezzo ancora, sperando
che da un momento all’altro
il miracolo, che il mio delirio invoca
si avveri, e gli occhi tuoi dischiuda
ormai per sempre chiusi.
Guardo i tuoi riccioli bruni
che da pochissimi giorni
portavi, ed io, senza farmi notare
guardo, e ti vedo
ancor più bella che mai.
Figlia, figlia mia
che quel destino ingrato
prendendoti per mano
ti portò via d’un tratto
e carpiva, incurante
in’ innocente vita
nella sua tenera età.
Ora il mio pollice assale
quasi volesse inciderla
sulla tua fronte schietta
il segno della croce.
O morte, che sempre aspetti
cogliendo di sorpresa
chi meno sell’ aspetta !
Dimmi, se pur fosti perfetta
dov’è la tua vittoria ?
Perché la mia bambina
limpida come neve
e bella come un fiore
sta insieme alla madonna
nell’eterna sua gloria.
L’addolorato padre
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Mi inchino innanzi a tanto dolore e infinito amore