L\'amante
dallo sguardo di lui sulla gonna a cosmee
s’avvide che il perbenismo
sarebbe stato molto più difficoltoso
di qualunque genere d’amore.
Lui non lo scelse, lo elesse:
fuori dalla cerchia di amici e conoscenti,
spudoratamente entro il raggio di sole
che illuminava il suo mondo
più autentico. L’eletto.
Lei aveva la spensieratezza
di solinga nube,
sensualità di domatrice,
la dolcezza di una cavia,
il fascino della parola,
quello, più vasto, del silenzio;
due fossette quando sorrideva
e nessun vizio, tranne il saper giocare
su una roulette di routine e impulsività
-da immortali.
Lui la invitò a una temporanea
d’acqueforti di Dürer. Fuggevoli
entrambi come lepri, infidi
come erbe sconosciute... Ma poi
telefonate assidue, stralci di vita,
punti di sospensione...
Lei lo rinvitò nei suoi paraggi
come si fossero sempre presi:
un erotismo sottile e spregiudicato,
baci sfasati e lunghi come treni,
progetti e meringate,
rinvii a non irreggimentate vite coniugali,
marachelle da adulti,
destinazioni appena tratteggiate.
Oli di De Pisis a rimembrare
che sono stati due conchiglie vuote
nel sognare il mare su una spiaggia deserta.
Lei, più convinta
che la marea tornasse...
(L'immagine allegata è dell'autrice, "Donna d'autunno", olio su cartone telato.)
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elegante e forbita
ma più simile ad un racconto
e tanti complimenti a te
Saluti visivi!