M’arresto nel buio di questo vociare
il sole non preme
non morde
e mi strozza il motore
Nel vuoto del pianto avverto un rumore
il sangue si caglia
si spegne
e provo a sognare
M’appresto alla porta che ringhia feroce
il tocco è violento
mi scuote
e sale il dolore
M’affaccio sul fuoco che vuole salire
il ghiaccio si stringe
combatte
mi vuole strappare
il sole non preme
non morde
e mi strozza il motore
Nel vuoto del pianto avverto un rumore
il sangue si caglia
si spegne
e provo a sognare
M’appresto alla porta che ringhia feroce
il tocco è violento
mi scuote
e sale il dolore
M’affaccio sul fuoco che vuole salire
il ghiaccio si stringe
combatte
mi vuole strappare
Non posso aprire la porta anche se sento bussare,
perché so chi aspetta di entrare...
Poesia scritta il 28/07/2024 - 23:39
Da Paolo Giusti
Letta n.188 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Grazie mille, troppo buone
Paolo Giusti 29/07/2024 - 16:26
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Mi piace il rincorrersi di idee e parole
GABRIELLA VAI 29/07/2024 - 10:14
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Bellissima, molto coinvolgente nel suo incedere.
Maria Luisa Bandiera 29/07/2024 - 09:27
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