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Come foglia d'autunno

Tra una briscola, una scopa
ed un tresette
fulgidi scorrevano i giorni
sotto il platano
all’ombra della chioma
tra i leprotti bianchi, maculati.


Passò un lustro o forse due
non importa
c’era ancora tanto agio all’orizzonte
prima che
il cammino si fermasse
sulla cima innevata di quel monte.


Ma un mantice gigante più del vento
soffiò l’aria una mattina
ed il fuoco, ch’era ardente
volse a cenere in fucina.


Ora tu
compagno d’arte e di ventura,
che il destino ha conteso la tua vita,
lassù, vedrai
si terrà un’altra mano
e questa volta vincerai la partita.




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Poesia scritta il 16/12/2024 - 09:59
Da Francesco Scolaro
Letta n.172 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Molto musicale e scorrevole, l'ho trovata bellissima!

Maria Luisa Bandiera 16/12/2024 - 14:50

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