RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Il vulcano


Premessa: questo racconto di genere drammatico prende spunto dall'eruzione dell'Etna del 1669 al fine di ambientarlo ai giorni nostri.
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Impossibile dimenticare lo sgradito regalo natalizio che ci fece il vulcano a noi poveri abitanti di Aci Torre.
Tutto cominciò da una colonna di fumo densissima che si innalzava verso il cielo, finché una sfrigolante lava rosso-arancio iniziò a fuoriuscire dalla sommità di Mungibeddu tanto da associarla a quella dell'inferno dantesco.
All'improvviso, in un misto di stupore e di tensione, un’angosciante nube di colore ardesia imprigionò sia me che i miei compaesani. Ne seguitò il terremoto, accompagnato da una devastante eruzione vulcanica ove fiumi di lava incandescente scivolarono rapidamente. 
Ci fu un parapiglia inaudito, la gente urlante si prodigò a scappare a destra e a manca, chi addirittura nel fuggi fuggi generale venne travolto dalle automobili o dalle moto impazzite. 
Mi misi a correre a perdifiato, in qualche modo dovevo mettermi... (continua)


Giuseppe Scilipoti 06/07/2023 - 22:25
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ILLUMINARSI D'IMPRESSIONI


“ Ma quanto ci mette ad entrare! L’acqua sta gelando ed anche i miei desideri si trasformano in cubetti di ghiaccio. Peccato che non c’e’ un po’ di Whisky con cui accompagnarli.”
Ruth si gira nella bacinella d’acqua e schiuma, si afferra la caviglia sinistra e la massaggia con la piccola spugna che fa poi risalire carezzando la pelle sulle cosce tornite.
“ Sono diventata pazza per trovare questa tinozza dell’800 al mercato dei robivecchi di Parigi.
Ho ricreato la stanza in stile rinascimentale comprese le tende a balconcino.
Anche l’acqua ho riscaldato nel coccio sul caminetto.
Forse era meglio bollirla vista che è già fredda e Trumph non entra. Adesso urlo!”
La porta si apre cigolando, Ruth si gira nella tinozza con sguardo speranzoso, Trumph entra sorridente ed inizia a svestirsi, poi è nella tinozza che abbraccia e bacia Ruth.
“Perché hai atteso così a lungo, mio caro?”
“ Volevo che l’immagine personificata del quadro di Degas prendesse forma in maniera indelebile nelle n... (continua)

paolo signorini 24/02/2015 - 21:12
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Immagina


Immaginati sola, senza nessuno intorno a te, nessun rumore, nessun colore, ma solo e solamente un silenzio profondo che sol col pensiero sprofondi insieme a lui.. nel vuoto immenso.
Gridi, urli, ma nessuno c'è, nessuno ti ascolta e nessuno ti sente.
Cominci a correre nel vuoto più assoluto, mentre il lieve vento ti accarezza o meglio sfiora il tuo viso roseo diventato ormai pallido perché hai paura..
tanta paura.... (continua)

E. M. 11/11/2014 - 17:06
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In preda al passato ...


C’era solo una sedia in mezzo a quell’ enorme stanza. Ed io seduto senza far nulla. Senza muovere un muscolo. Senza proferire parola che potesse avere un senso. Completamente nudo.
Intorno al mio collo una catena chiusa con un lucchetto, pesante e che puzzava di metallo.
Non potevo scappare da lì. Non c’era via d’uscita.
Urlavo ma nessuno sembrava sentire le mie grida che si facevano doloranti e terribilmente strazianti.
Stavo male e non c’era nessuna medicina per guarirmi.
I miei movimenti sembravano quelli delle gocce di pioggia quando cadono sull’asfalto. Gesti a scatti senza il minimo controllo.
Non possedevo più la concezione di me stesso.
Mi faceva male la testa e con le mani me la reggevo per provare a sentire meno sofferenza.
Il mio cervello chiedeva perdono incessantemente ed io pregavo perché qualcuno mi considerasse.
Non c’era nessuno. Me ne convinsi.
Ero solo in quelle quattro mura.
Ma cosa mi sta succedendo? Il mio passato torna a farmi visita, dipinge l... (continua)

FraAaron 759 19/11/2014 - 21:54
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In prigione


Troppo giovane per finire lì dentro. Per José, essendo il primo giorno di gattabuia, prestare attenzione era il minimo. Appena mise piede nel corridoio, gli venne consigliato di farsi gli affari suoi, nel caso avesse notato delle armi, i cellulari e la droga che circolavano nel penitenziario, altrimenti gliela avrebbero fatta pagare a caro prezzo.
José assorbì la difficile e angosciante atmosfera di quella sorta d'inferno tanto più che in tarda serata, grondante di sudore, se ne stava seduto sul bordo del letto, incapace di dormire in quanto si sentiva teso e preoccupato di quale sarebbe stato l'andazzo della mattina successiva.
Quasi in lacrime, rimuginò il suo imperdonabile "crimine" ovvero di non aver continuato gli studi, scegliendo di diventare un agente della polizia penitenziaria, in una delle più pericolose e squallide prigioni del Venezuela.... (continua)

Giuseppe Scilipoti 22/09/2023 - 09:35
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Invano


Quella sera lo chiamarono in molti, ma non venne. Lo chiamarono anche durante il pomeriggio ma meno; pensavano di poter fare da soli.
Quando scese la notte, tutti capirono che diventava difficile, poi piano piano impossibile.
Atti di volontà e improvvisazione nel giugno feroce che accalorava la terra, che non si placò neanche a sera.
Molti uomini si affannavano ma non tenevano conto di tutti i fattori che ostavano alla soluzione positiva dell’impresa.
Eroici minatori, tentativi andati a vuoto, e più diventava difficile, più si cercavano atti eroici.
Fu chiamato, ma non intervenne.
“Non nominare il nome di Dio invano”.
La notte di Vermicino lo implorammo in tanti, ma invano.... (continua)

Glauco Ballantini 05/06/2021 - 22:11
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Invidia


Invidia

Quando i miei compagni di scuola marciavano con il moschetto e la divisa da balilla… li ho invidiati.
Quando due miei amici con il loro regimento andarono a far la guerra in Francia… ho continuato a invidiarli.
Quando tardarono a tornare da una guerra meno lampo del preventivato… li invidiai, un po’ meno.
Quando Luciano tornò dalla campagna greca senza una gamba… smisi d’invidiarli.
Quando Mario mi raccontò il disincanto e gli orrori dell’inutile mattanza… provando disgusto per averlo invidiato, ringraziai l’infermità che mi permise di esser spettatore degli anni ruggenti.
Ma l’invidia non può essere sconfitta, essa attende di riemergere, accucciata nei meandri oscuri dell’animo umano.

LUCIANO

Nell’estate del 1944, per mettere qualcosa in tavola ci si arrabattava, mettendo in campo le proprie abilità nel procacciarsi qualcosa di commestibile.
«Di questi tempi, darei anche l’altra gamba in cambio della tua abilità nella pesca. Qual è il tuo segreto?» mi chiese Lu... (continua)


vecchio scarpone 22/01/2019 - 09:35
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Io e mio fratello.


Quattro del pomeriggio, oggi ho voglia di fare un po' di corsa fuori casa. Mio fratello si sta preparando, lui corre sempre, ha un programma da seguire, vorrebbe migliorare e magari partecipare ad un qualche evento sportivo.
Lo chiamo prima che esca
"Marco vengo anche io con te oggi"
"Davvero?? Bene!!"
Lui è sempre contento di allenarsi in compagnia, soprattutto quando ci sono io.
Finisco di allacciarmi le scarpe ed usciamo, come sempre cronometro alla mano.
"Dove andiamo?" Chiedo anche se conosco bene la risposta.
"In quel percorso li dopo la scuola, dove non passano mai auto o qualsiasi mezzo di trasporto"
"Va bene"
Facciamo un po' di corsa lenta, per riscaldarci prima di arrivare lì, in quello che non è un vero è proprio percorso ma bensì un vicolo a senso unico poco navigato.
Siamo arrivati.
"Che tipo di allenamento farai?"
Chiedo nella speranza di cercare di seguirlo con lui anche se so benissimo che non regge... (continua)

Francesco Solimene 01/03/2017 - 16:08
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