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ILLUMINARSI D'IMPRESSIONI

“ Ma quanto ci mette ad entrare! L’acqua sta gelando ed anche i miei desideri si trasformano in cubetti di ghiaccio. Peccato che non c’e’ un po’ di Whisky con cui accompagnarli.”
Ruth si gira nella bacinella d’acqua e schiuma, si afferra la caviglia sinistra e la massaggia con la piccola spugna che fa poi risalire carezzando la pelle sulle cosce tornite.
“ Sono diventata pazza per trovare questa tinozza dell’800 al mercato dei robivecchi di Parigi.
Ho ricreato la stanza in stile rinascimentale comprese le tende a balconcino.
Anche l’acqua ho riscaldato nel coccio sul caminetto.
Forse era meglio bollirla vista che è già fredda e Trumph non entra. Adesso urlo!”
La porta si apre cigolando, Ruth si gira nella tinozza con sguardo speranzoso, Trumph entra sorridente ed inizia a svestirsi, poi è nella tinozza che abbraccia e bacia Ruth.
“Perché hai atteso così a lungo, mio caro?”
“ Volevo che l’immagine personificata del quadro di Degas prendesse forma in maniera indelebile nelle nostre menti, così da perpetrare nel tempo la nostra unione al pari dell’opera stessa.”
“ Oh! tu si che sei un amante dell’arte. Bene, amore, resta qui nella tinozza che devo fare una cosa.”
Ruth esce dalla tinozza, prende da sotto le vesti ammucchiate un coltello e colpisce Triump al petto lasciandolo esangue.
“ Caro Trumph ho sempre amato “ la donna nella vasca” di Degas, ma ho sempre ritenuto sublime “ La morte di Marat “ di Davis e non vedevo l’ora di realizzarne la personificazione.Addio figlio dell’800.”
Ruth si veste e con calma ritocca il trucco davanti al piccolo specchio oramai logorato dal tempo, esce di casa con un’alzata di spalle e si incammina tra la moltitudine di passanti che anima Montparnasse.
Entra nel portone al numero 656 di Boulevard Raspail, appende il soprabito sull’attaccapanni alla sua destra, si sveste completamente e si sdraia sulla poltrona al centro della stanza.
D’intorno a lei una decina di donne in abiti antichi dietro il propio cavalletto da pittura la salutano e si apprestano a ritrarla.
“Bon Jour madame Maria. Benvenuta a l’Académia des Art”
Ruth percepisce dentro di se la sensazione di completo appagamento che gli incute essere il centro dell’attenzione della ricreata atmosfera artistica ottocentesca.
Come un tempo Madame Maria,adesso Ruth si sente una mecenate dell’arte e desidera che il centro artistico parigino di cui è proprietaria diventi il fulcro dell’arte riservato alle donne.
Ruth solleva elegantemente la testa e parla alle dame a lei dintorno:
“ Oggi avrete finalmente l’occasione di ritrarre dal vivo un quadro unico di Rembrandt, La Lucrezia!”
Sorridendo mostra il suo corpo perfetto alle dame, poi d’un tratto trafigge il suo cuore con uno stiletto.
“ Dipingetemi bene… vi prego!”
Le dame soffocano il grido dentro di se, asciugano le lacrime sulla guancia, intingono i propri pennelli e tracciano il primo indelebile segno sulle tele bianche.



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Racconto scritto il 24/02/2015 - 21:12
Da paolo signorini
Letta n.1145 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Gabriele buon giorno a te e buon giorno anche a me che, dopo la lettura di questo tuo eccellente racconto, mi predisponi bene al giro di boa della settimana lavorativa.Ciao Luciano

luciano rosario capaldo 25/02/2015 - 08:36

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UNA PIACEVOLE SEQUELA PER ILLUMINARSI DI IMPRESSIONI... LIETA GIORNATA GABRIELE...

Rocco Michele LETTINI 25/02/2015 - 08:13

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