Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
Il Gaucho di Bobbio Non conoscevo Manolo Bellocchio, un ragazzo argentino, nato da genitori italiani che avevano fatto il percorso canonico degli emigranti. Aveva conservato la doppia cittadinanza.
Lo chiamarono alle armi in Argentina, come tutti quelli nella sua condizione, per “dare un aiuto alla sua terra”. “Gli avevano dato le mostrine e le stelle e il consiglio di vendere cara la pelle”, ma Manolo cadde in battaglia nell’inferno della guerra delle Malvine, ventenne. Il consolato trasmise al distretto di Piacenza la documentazione riguardante la sua triste vicenda conclusa in modo così repentino. La dicitura sul verbale per esonerarlo dal servizio in Italia fu quasi comica: arruolato e dispensato, perché deceduto. Lo conobbi così.... (continua) Glauco Ballantini 17/03/2021 - 11:54 commenti 4 - Numero letture:745
Il giorno Non nuda ma vestita dell'odio
quel giorno di Luglio apocalittico crudo quel giorno del mondo incompreso , astuto m'ha colto non adagio impeto spaventoso mentre intenta a scappare da un mondo che m'aveva disegnato un'altrove caddi. E tu mio Dio , se ora alzo gli occhi al cielo agghiacciante è il nulla. E tu mia madre , se mi scavo dentro vuoto vuoto e ancora vuoto non tua figlia ma animo ignoto. E tu , cielo padre degl'astri Il sole che m'ha illuminato il giorno La notte che m'ha illuminato il nulla non ridi di me? Povera creatura sola , intrepida mi volto e cerco un viso familiare bujo; tutto bujo. A nozze con la morte vai e sali sull'altare O maledetta sorte s'avessi saputo d'inciampare nel nulla di questa mia terra e ritrovarmi a terra tu terra suolo arido terra arsa nessun nome , non mi chiamasti ma mi togliesti la speranza nato dissero di me come di uomo che con gli strumenti della terra poteva farsi da solo fui solo ma non potei fare n... (continua) Ludovica Gabbiani 24/07/2017 - 16:16 commenti 3 - Numero letture:1195
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
Il giorno di dolore Oggi il mio Eclisse
viene cremato.... Per sua mamma ...oggi è il giorno dell'addio. C'è un passo della bibbia che dice "polvere sei...polvere tornerai". Hanno costruito con filosofie bibliche che dopo la morte c'è qualcosa... chi dice che si va in paradiso... chi dice che verrà risorto... Io dico....viviamo "ora" appieno chi amiamo...perché domani non ci potrebbe essere più...!... (continua) Claudio Abbinante 23/02/2015 - 08:19 commenti 4 - Numero letture:1534
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
Il ladro di sogni Dal minuto giaciglio per la notte, la piccola Sara scorge la luce del corridoio che filtra nello stanzino.
La madre l’ha messa in quella stanza infilandoci una rete e un materasso che si sono incastrati perfettamente tra le pareti. La culla era diventata stretta e bisognava prevedere un ulteriore allungamento della bimba. In quel bilocale è stata una fortuna avere un vano dove mettere prodotti per la casa, stracci, scope. Ma non è un animale, prima di metterci la piccola figliola, la madre l’ha svuotata e il compagno le ha montato due mensole. “Quando viene buio chiudo gli occhi e quando alzo le coperte fino al viso, il letto riceve un segnale e levita in alto. La lampadina appesa al soffitto fa una scintilla, ruota su se stessa e la parete si apre, per far passare il letto. In alto, molto più su degli alberi, si ferma. Gira e schizza lontano, vola veloce sulle case, sulle auto in strada, sulle persone che rincasano.” La luce nel corridoi si spegne. Non passa più alcun chiarore ... (continua) ellis lio 03/05/2016 - 21:56 commenti 3 - Numero letture:1282
IL MESSAGGERO Ciao a tutti, sono Francesco, un adolescente di circa 16 anni.
Voglio raccontarvi la mia storia, con la speranza che possa essere d’aiuto alle persone. Sarò breve, così come lo è stata la mia vita…purtroppo. Vivo, anzi vivevo in un piccolo paesino posizionato in una ridente vallata. Un fatidico giorno, mentre mi ritiravo a casa col mio motorino sono stato investito, l’impatto è stato devastante, sono stato sbalzato a più di venti metri, cadendo sull’asfalto caldo di una giornata di fine agosto. Mentre ero a terra, ho visto tante tante ombre di persone che stavano intorno a me sul luogo dove è avvenuto l’impatto. Carmine De Masi 23/01/2024 - 12:54 commenti 1 - Numero letture:274
Il milite ignoto Il milite ignoto
Girava una per certi versi inquietante voce, dopo la fine della grande guerra. La storia, in breve, diceva questo: «Un militare appartenente al corpo degli Alpini, che aveva combattuto tra le pietraie del Carso, uscito miracolosamente vivo dalla terribile mattanza, pur rammentando sin nei minimi dettagli lo scempio di cui era stato testimone e protagonista, non riusciva a ricordare il proprio nome, la regione e il paese di provenienza. Così, una volta congedato, cappello con la penna nera in testa e zaino in spalla sopra il pastrano consunto, aveva iniziato a scendere lentamente a vall... (continua) vecchio scarpone 02/11/2017 - 22:40 commenti 0 - Numero letture:1002
IL MIO AMICO GIULI Giuli era nato in un paesino dell’entroterra della Sicilia, in una famiglia di buona educazione civile e religiosa, ma, soprattutto, umana.
L’economia della famiglia non era florida, ma la povertà era vissuta dalla famiglia medesima con molta dignità. Giuli aveva studiato e del contenuto dei libri e dell’educazione familiare ne fece i precetti della sua vita. Niente passava a lui inosservato, ma tutto con interesse veniva dallo stesso analizzato e poi elaborato, onde trovare qualcosa che desse qualche frutto, qualche idea per migliorare sé stesso o la collettività. Giuli fu sempre educato al bene, al rispetto del prossimo, a pensare al sacrificio dell’Uomo in croce, a guadagnarsi il pane quotidiano con mezzi leciti, a guardare la luna e non il dito che la indica, a parlare sottovoce, a lasciare spazio agli altri per potere esprimere il loro pensiero e poi trovare insieme il punto di convergenza migliore per risolvere i problemi della vita sociale. Tutto ciò che era in antitesi con q... (continua) Gino Ragusa Di Romano 07/09/2016 - 17:46 commenti 7 - Numero letture:1278
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