RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

L'ultimo di loro


La sera scende in fretta a dicembre. In ufficio, davanti al computer, gli occhi si sono stancati. Li stropiccio e, quando li riapro, mi accorgo che l’oscurità ha riempito la stanza. Torno a guardare il monitor sbattendo le palpebre per la luminosità. Le 17.30. Avrei concluso il servizio ma ho ancora qualche dato da inserire. Dove ero rimasta? Il PC dà un messaggio di errore. Impreco ad alta voce accorgendomi di non aver salvato. D’un tratto il monitor si fa più luminoso mentre mi avverte che si è verificato un problema e che il programma verrà chiuso. Resto lì a fissare lo schermo, irritata, mentre sento che qualcosa è cambiato nella stanza. L’aria intorno a me sembra più fredda. Mi viene da muovere un braccio ma è come bloccato. Stendo le dita, a prendere una penna ma la scrivania è diventata immensa. I suoi bordi si perdono nel buio. La penna mi sfugge e, dopo un’eternità, cade a terra. Senza un suono. Alle mie spalle una porta si sta aprendo. Non sarebbe così terribile, se non fosse... (continua)

maria clara 21/12/2015 - 14:14
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L'Università dei suoi sogni.


L'Università dei suoi sogni.

Sì, quel'è successo. Dopo 3 anni di studi intensivi di italiano, dopo circa 5 anni di interpretariato, sia in italiano che in inglese, dopo il suo 1 anno di aggiornamento, gli è stato offerto un posto di insegnante maggiore di italiano e traduzione in quella sognante Università famosa per linguisti e le lingue.
Era la sua occasione, pensò. Era.
Niente era più importante all'epoca della pianificazione, della stesura dei programmi, delle lezioni, della traduzione, delle classi, della possibilità di sostenere più esami, superarli e avere successo.
Era un lavoro duro: lezioni dalle 9 alle 3, biblioteche o studio a “casa”, pianificazione, preparazione dei programmi, compilazione dei dati necessari, programmi delle lezioni. Fare e rispettare le scadenze. Fare ricerche, scrivere alcuni articoli filologici di interesse. Alto livello!
Quante belle persone ha incontrato! Dottori in scienze, dottorandi, veri insegnanti italiani, addirittura ambasciatori...
E s... (continua)


Ivan Petryshyn 02/09/2023 - 04:09
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L'università in cui ha lavorato e studiato.


L'università in cui ha lavorato e studiato.

La vita è una scuola, un concetto banale.
Lo sappiamo tutti. Il destino è imprevedibile e spesso nasconde ciecamente i concetti di realizzazione, ciò che hai avuto, ciò che stai avendo ora e potresti avere. È una Musa capricciosa, che non sopporta rivali. È anche vendicativa, un movimento della sua toga trasparente, e dimenticheresti tutto il male, il bene e l'incerto.
Una volta, la sera, io e il mio amico eravamo in un piccolo caffè nel centro di una piccola città di provincia della Galizia.
Era felice: aveva lavorato per la sua Alma Mater.
Gli piacevano gli insegnanti, il lavoro, la possibilità di fare ricerca filologica o linguistica, i suoi colleghi, molti dei quali erano anche suoi docenti. Lui era felice. C'era un'atmosfera speciale. Quello dell'élite.
Lì, ha insegnato inglese, fonetica inglese, grammatica, ha tenuto seminari di letteratura inglese e americana, di grammatica, degli Studi Anglo-Americani, anche- alcune lezioni gr... (continua)


Ivan Petryshyn 07/08/2023 - 05:22
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la torinese


Opera non ancora approvata!

rosa ellena azzurra 02/11/2018 - 16:25
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La casa dei nonni


Era una casa colonica, una fattoria con una grande aia circondata da vari edifici: il fienile, il granaio e la stalla. Ricordo che qui, nella stalla, era conservato un vecchio carro di legno per il trasporto del fieno che all’occorrenza la nostra fantasia trasformava in una carrozza.

La parte più interessante della casa senza alcun dubbio era la cantina con i vari accessi, piccole porte nascoste in sgabuzzini e relative scale buie e strette che portavo giu' nei vari locali che la componevano.
Per noi bambini era un luogo molto affascinante con i suoi “passaggi segreti” ma per noi proibiti a causa delle scale molto ripide, niente affatto sicure, che portavano in cantina. Disponeva anche di due ingressi più agevoli che aprivano proprio nell’aia. Da essi ci era permesso entrare ma per recarci soltanto nella prima stanza, la più grande, illuminata e parzialmente occupata da vecchi, antichi, mobili lì accatastati.

In cantina ci si trovava un po' di tutto; non solo botti, ... (continua)


Daniela Cavazzi 23/12/2023 - 17:46
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La danza della morte


Dal blu laccato di due ampolle su un comodino, il riflesso di Giuditta sorrideva alla nuova giornata velata.
In quel periodo era il manicomio più assoluto. Una festa continua. Bastava uscire di casa per assaggiare il delirio, e le conseguenze erano quasi sempre devastanti.
E tutto era infiammato; le ragazze erano avide di avvenimenti, speravano in cuor loro che qualcosa accadesse e che il cataclisma soffiasse via le banalità dalle loro case e si corresse corresse fino allo sfinimento, fino alla morte dei sensi.
E Giuditta era una di loro, rideva per niente e s'arrossava come un fuoco se qualcuno la baciava sulla guancia, ma poi bastava spegnere i tramonti interiori per tornare in sé.
Le notti più belle erano quelle dove ci si agghindava con merletti e arabeschi variopinti, rossetti rosso fuoco e si guardava in faccia la notte, a testa alta, con la scia di papavero e di rosa ballando a più non posso sotto le fumigazioni di afrodisiaci per la mente.
Giuditta riuniva in sé gli op... (continua)

Giorgia Deidda 20/01/2014 - 13:41
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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LA MEMORIA DEL CUORE


Appoggiata al muretto del lungomare, respiro a pieni polmoni l’aria carica di sale che mi riempie le narici, mentre osservo dabbasso le onde di sabbia dorata della spiaggia di Santa Maria di Castellabate, teatro di molte estati della mia infanzia.
E’ da molto che ci manco, l’ultima volta avrò avuto all’incirca nove o dieci anni. Mi rivedo bambina, giocare in acqua per ore noncurante delle dita raggrinzite e scorrazzare di sera senza meta lungo le viuzze del centro; in quelle estati, senza dover accendere un mutuo, era possibile prendere in affitto una piccola casa poco distante dal mare e trascorrervi un lungo periodo prima del rientro in città a settembre.
Durante le vacanze, oltre ai miei genitori e mia sorella, c’era anche zio Luciano, dall’innata simpatia e dal buonumore contagioso, e sua moglie Rosa, donna solida e pragmatica di un tempo, con i loro due figli, che ad inizio primavera si divertivano a proporre le mete per il mare, tra un bicchiere di vino rosso ed una spaghettata... (continua)

PAOLA SALZANO 03/05/2022 - 12:14
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LA MIA CITTA’


E ‘ Notte ……sto venendo via dalla mia Contrada …… dopo aver sentito l’ennesimo aneddoto , che per ore starei a sentire …………… mi incammino lungo le vie della mia tanto amata città , la quale può avere tutti i difetti del mondo ma io amo con tutto me stesso……..qui , dentro queste mura c’è un pezzo di storia della mia vita , della mia famiglia…… che passa da mio nonno , i miei zii , mio padre e mia madre …….passando dalle frittelle che facevano in piazza del campo ……. ai materassi di san martino che negli anni 60 , faceva mio nonno tappezziere……. fino ad arrivare ai quadri di mio padre … ….. sto attraversando vicoli e scorci prendendo la strada di casa …………..quei vicoli e scorci di Siena che spesso sono stati immortalati nelle tele dal Pennello di mio padre …. mi soffermo a guardare il cielo …… e una lacrima scende ……e immagino per un istante Siena all’interno di una fotografia in Bianco e Nero…………chiudo gli occhi per un istante e faccio un salto indietro nel tempo……..e vorrei che fos... (continua)

Lorenzo Bianchi 29/07/2016 - 12:59
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