RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Pensa Quante volte l'uomo è intento a discutere e intraprendere la bellezza del nuovo che in qualche modo sostituisce il vecchio quello che è stato.
Ebbene,imparare dall'esperienza e fare esperienze è fondamentale altrimenti rischiamo di cadere in paranoia con noi stesse di cadere sempre nelle stesse cose e non continuare la situazione in cui si ritrova per esempio rapporti di coppia,di amicizia e famigliari. Il coraggio che bisogna trovare nell'autostima e nella stima che gli altri provano in te,per poi sorridere.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Pensieri d'una madre Diventare madre, pensava sovente Ada, è il più grande dono che la vita può regalare ad una donna, è un dono che permette di creare una vita e a permettere ad un’anima di sperimentare la vita terrena.
Spesso si era soffermata a pensare e a cercare di trovare l’importanza di dare origine ad un altro essere umano tramandando una parte delle proprie radici generata attraverso l’unione di due esseri(una donna ed un uomo appunto) un nuovo individuo scisso dalle due parti e che diventerà un essere pensante con proprie emozioni e sentimenti! La madre se lo porta in grembo per nove mesi sentendolo muoversi dentro di sé; in questo speciale periodo già si crea un forte legame che non potrà mai essere scisso sia dall'una che dall'altra parte, neppure oltre la morte. E le nasce, quel figlio nella benedizione di un momento, a completare il cerchio di una vita … ma non era nelle intenzioni del Creatore Della Vita che lui rimanesse a lungo su quel suolo terreno. … e pensava Ada … Te ne se... (continua) ![]() ![]() ![]()
PER LA FIGLIA DEL FORNAIO Il curato che esce dalla porta cigolante della chiesa procede a passo fiacco, senza tuttavia strascicare i piedi. I calzari di cuoio non nascondono la pelle scarna tesa sopra ossa che sembrano essere state separate dai muscoli. Avanza con cautela attento a non inciampare nei bordi seghettati delle lastre di pietra. Un pastore tedesco mi fissa, attento a ogni mia mossa e solamente quando capisce che il mulinare della mano che stringe la stilografica è innocuo, ritorna a ignorarmi.
Il sacerdote raggiunge il culmine del sentiero e fa un gesto all’animale che lo segue docile per vegliare sul suo cammino. Quando passa davanti a me rallenta e sbircia alla sua destra. Una lacrima sul volto incartapecorito dove oltre a quel luccichio risaltano gli occhi cerulei, limpidi, scattanti nonostante l’età avanzata. Mi affretto ad affiancarlo senza curarmi di venire azzannata dal suo angelo custode. - Mi scusi, si sente male? Mi punta immediatamente, per nulla rallentato nei riflessi. Si asciuga il... (continua) ![]() ![]() ![]()
Piano man La porta cigolò aprendosi. Nella sua testa quel cigolio suonò come un “benvenuto, signore”. Appena entrato, il calore del fiato di decine di uomini lo colpì in faccia come una sberla. Insieme all’odore un po’ animale dei luoghi piccoli e chiusi, dove si ammassano molte, troppe persone. Ma dopo il vento gelido che aveva dovuto affrontare, là fuori, accettò di buon grado sia l’odore che il calore.
Tirò su con il naso. Cavolo se faceva freddo quella notte. In un’altra età, in un’altra era, un’altra era, cavolo, si sarebbe preparato una camomilla calda e si sarebbe buttato sul divano. Niente di più classico, una serata casalinga in famiglia. Famiglia… Già. Ma nessun fiore profumato sarebbe stata scomodato quella notte. No, quella sera serviva qualcosa di più forte, qualcosa che avesse più carattere, qualcosa che gli ricordasse che era ancora vivo. “Un Whiskey”, mormorò al barista. Quello alzò lo sguardo dal bicchiere che stava asciugando e fece un cenno del capo. Okay, aveva capito. S... (continua) ![]() ![]() ![]()
Prigioniera di te Dimmi ti prego che la vedi come una liberazione. Non come l'ennesima catena alla tua insicurezza.
Dimmi che non hai paura di passare un sabato sera da sola a guardare un film e che non piangi ogni volta guardandoti allo specchio. Dimmi che hai ancora voglia di leggere un libro, di cantare a squarciagola in macchina con le amiche, di sorridere alla gente sconosciuta in metro quando incroci uno sguardo, di sentirti bellissima con il tuo nuovo taglio di capelli, di chiacchierare del più e del meno senza sentire un vuoto dentro..non dirmi, ti prego, che hai smesso di ballare. Una volta ti sentivo dire "no", una carrellata di no. No alla maleducazione, al non rispetto e a chi ti rovinava una giornata di sole..no a chi era troppo scorbutico, che il cinismo guasta il mondo, no a chi non faceva attenzione ai dettagli. I dettagli fanno di te ciò sei, senza saremmo un branco di pecore vestite di nero. E ora ..hai buttato tutti i tuoi no e ti limiti ad asserire piegando la testa. ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Promemoria di un giorno Alti alberi si muovono al vento
all'inizio del giorno; aspetto... che il sole nascosto si liberi da sotto le nuvole cariche di pioggia. E nel silenzio, la calma piatta di queste ore scorrono tra la brezza inusuale di lenzuola candide, come a ricordare il vento che assopito lascia ancora carezze e soffi sul mio viso. Il colore della pioggia lascia l'erba sgualcita come un foglio sporco d'inchiostro dove si è posato l'amore nelle prime ore, quando l'alba lenta sorgeva a spiegarmi la pazienza di un cielo striato d'argento. Onde lontane di un mare ancestrale segnava il tempo dei miei battiti all'unisono con un cuore che conosce di me tutto l'amore. E piegava il vento il suo tormento per tornare ad esser pioggia nella tempesta, cielo e mare si contendono le ore che lente scorrono nel mattino carico di senso e nelle mani che cercano pelle, baci e respiro del vento. Lenzuola gonfiate da soffi, dove il mare inusuale scorre nei ventri nostri. È così che il giorno dispiega fi... (continua) ![]() ![]() ![]()
QUANDO LA LUNA Quando la Luna decise di incontrare il suo amante, avvenne in una splendida notte di mezza estate.
Scelse un incantevole scenario, quello del Golfo illuminato a festa di una delle terre più belle del sud Italia, che la guardava estasiato e pieno di speranza, aspettando da sempre giorni migliori per i suoi figli. Salutata la Stella madre all'imbrunire, l’incantevole Signora si affacciò sul nitido cielo di luglio indossando il suo vestito migliore: era piena, scintillante, abbagliante, con i crateri ben in evidenza. Decisa a conquistare, si fece largo tra le luci della volta celeste, gettando lo sguardo in basso verso l’imponente Vulcano a due cime dormiente da decenni che, guardandola sornione, le fece l’occhiolino. Quando la Luna decise di incontrare in quella notte magica il suo innamorato, il profondo Mare, si protese con infinita passione verso di Lui, rischiarandone la superficie tranquilla e buia e venne accolta con la stessa veemenza nella sua avida e tiepida culla, increspata... (continua) ![]() ![]() ![]()
Quando mi faccio un panino ripenso…” L’attenzione si era spostata, ora la priorità era di trovare Teresa; la piccolina non si trovava. Si era mobilitato perfino il burbero nonno. La trovarono rannicchiata sotto il letto dei genitori, si premeva forte le mani sulle orecchie e tirarla fuori da lì non fu facile, era spaventata e molto. Tutti si prodigarono a tranquillizzarla, non avrebbe più sentito quei versi disperati: il maiale era morto. Era stato questo ad inquietare la piccina; il sentire lo strazio dell’animale nella sua fine, l’aveva scossa e molto. Di li a qualche anno il problema non si presentava, perché quando tornava da scuola, il maiale era già appeso sotto al portico. Nei giorni seguenti assisteva incuriosita alla lavorazione della carne che si trasformava in prelibati salumi. Salami, pancette, soppresse, luganeghe, facevano bella mostra di sé, appesi nelle lunghe aste in cucina sino a che, una volta asciugati, venivano portati nella fresca cantina. Teresa temeva il maiale, dovette però superare la sua paura, ... (continua)
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Quanto costa una sigaretta? - Giusè, vammi a prendere dodici nazionali esportazioni senza filtro.
Era un ordine, e sempre a lui era rivolto. Essendo il più grande, con i suoi dieci anni, gli toccava fare quel servizio a papà. In quel momento, Giuseppe stava affacciato alla finestra e guardava i pochi veicoli che si incrociavano sotto di lui. Faceva il gioco solitario di controllare se almeno una Giulietta Sprint sarebbe transitata nel giro di un quarto d’ora. Era improbabile, date le caratteristiche del mezzo. Pochi, infatti, si potevano permettere una macchina di quel tipo. Lui, invece, si era potuto permettere l’orologio da polso, nel senso che glielo avevano regalato per la Cresima. Con quello, appunto, era in grado di condurre il gioco. Era una dolce serata primaverile. Le tenebre non erano ancora calate. - Spicciati, Giusè, che fra poco è pronta la cena. Giuseppe si staccò dal davanzale. – Uffà, perché proprio io? Per tutta risposta, il papà gli allungò un biglietto da cin... (continua) ![]() ![]() ![]()
Quanto era emozionante? Quanto era emozionante tanti anni fa? Quando si era teenager, e ci si innamorava della persona del banco accanto a scuola, o della persona che abitava nella casa accanto.
L’emozione più grande era quando non avevi ancora il suo numero di telefono, così sceglievi l’amicizia più goffa per fare il gioco sporco, al posto tuo, ovvero quello di mettere una lettera sotto al suo banco, o nella cassetta della posta. L’attesa creava un’atmosfera unica, quella atmosfera che si riempiva di esplosioni e batti cuori quando ricevevi una risposta, scritta a mano. E se la lettera era lunga e positiva, ti impegnavi e ne scrivevi immediatamente un’altra. Poi arrivava il giorno in cui prendevi coraggio e scrivevi il tuo numero di telefono, per una chiamata o un sms. ![]() ![]() ![]()
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