RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 




Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il peso d'un fiore


Quanto pesa,signorina,un fiore?
Forse poco,mi dirà lei tenendo fra le dita una rosa,con l'ingenuità di chi,ammirandola diviene non curante del dolore che quelle spine potrebbero recarle,se lei,pervasa dall'intenso rosso carminio che avvolge questa creatura,s'accingesse,peccando fin superbia,a stringere con mamma ferma l'impalcatura sua.
E vede,su di una piccola formica il peso di quel fiore avrebbe lo stesso di una casa,ma che dico,d'un castello!
Perché vede principessa,essa non riesce a nascondere la propria paura dietro l'ingenuità,la superbia,la giovanile distrazione.
E a quel piccolo essere quel peduncolo parve una spada,e le spine le parvero l'ornamento suo più bello.
E quelle radici signorina mia?
Quelle povere dal cui grembo lei ha strappato un figlio,non pensa alla loro sofferenza?
Però vede,quella formica su quelle spine s'è adagio,e non con poca cautela,arrampicata.
E non se lo poteva immaginare prima,quanto potesse esser bella la vista,dà laggiù.
Ed ora,mi chiede l... (continua)

Ludovica Gabbiani 10/03/2017 - 00:10
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Il poeta è colui che esprime la parola che tutti avevano sulle labbra e che nessuno avrebbe detto


Quando parliamo di universalità di un pensiero, immaginiamo che qualcuno ha saputo elevare la propria sensibilità, razionale o affettiva, al di sopra del proprio IO per farla diventare qualcosa di condivisibile.
In altri termini nel prendere contatto con un concetto, frase o espressione inizialmente prendiamo contatto con qualcosa che è “Al di fuori di noi” ma che riusciamo immediatamente ad “interiorizzare” per appartenere definitivamente al nostro IO intimo e personale.
Questo lo abbiamo constatato con il dolore del Leopardi, la tristezza del Carducci per il figlio morto, altri drammi interiori che riconosciamo come qualcosa che anche noi abbiamo provato, o stiamo provando, se ci siamo trovati di fronte a questi eventi.
Quindi, il nostro dolore non è minuscolo, ma soltanto muto. Non ha il dono o la capacità della parola, non per questo è inferiore o meno importante.
A differenza dell’allegria, gioia, spensieratezza, buonumore, non uso volutamente il termine felicità, proprio perc... (continua)

ALFONSO BORDONARO 07/02/2017 - 17:39
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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IL POETA: RE DEI PAGLIACCI


Nell’odierno mondo, distratto e "tarantolato" dove nessuno legge più, vedi moltissime persone nei luoghi più disparati attaccate in permanenza agli smartphone e alle app., sempre in apnea col tempo che “non c’è”.
Nel migliore dei casi ti leggono per non più di mezza pagina formato A4, e il ruolo del poeta così bistrattato è quello di un "vaso di coccio" di manzoniana memoria che viaggia insieme a migliaia e migliaia di "vasi di ferro", dove l'espressione dominante è solo ed esclusivamente "il dio denaro".
Le idee espresse dal povero poeta "non rendono" economicamente al mondo della carta stampata, così il poveretto è costretto a cambiar mestiere se vuole guadagnarsi un pezzo di pane.
Scrive quindi nella convinzione (sbagliata) di essere letto ed apprezzato, mentre non s'accorge (poverino) che scrive solo per sè stesso, nella vana illusione di diventare un giorno famoso, nel mondo difficile, amaro e splendido (???) della letteratur... (continua)

Domenico De Marenghi 22/12/2016 - 19:50
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Il posto nella bellezza


Ogni giorno che passa senza voltarsi, senza pensare a cosa accadrà, è una porta che si apre su paesaggi inaspettati; un po’ come l’essenza del viaggio, che mostra il suo perché nel viaggio stesso. Ma questo, si sa, è stato detto molte volte.
Non sto scrivendo nulla di veramente nuovo, o capace di sfidare la profondità dell’esistenza umana. D’altra parte ho conosciuto cose, davvero profonde, come certi occhi… dove mi sono perso volentieri; per non parlare poi delle sfide quotidiane della vita, quando si è costretti a correre e le suole sono troppo consumate, e s’avverte il timore di non esser capaci d’arrivare sino in fondo.
Mi viene da pensare che se possiedi solo un paio di scarpe, e vuoi fare un lungo viaggio, alla fine rischi di dover andare anche a piedi scalzi, e nei giorni nostri non siamo per nulla abituati a questo.
Anzi, per la verità, qualche volta non siamo nemmeno capaci di camminare, perché i nostri calzari sono magari fuori moda, più che consumati; ma un viaggio d... (continua)

Francesco Gentile 03/04/2018 - 10:17
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Il Potere della Realtà


Un potente andò dal maestro e gli chiese: "Come mai lei non si sottomette al mio potere? Lo sa che se volessi potrei farla uccidere?"
Rispose il maestro: "Mi dica, lei è in grado di sfuggire alla morte? Riesce a sottrarsi al tempo?"
Allora l'uomo ribattendo disse: "Non vedo questo cosa c'entri"
E il maestro sogghignando sereno concluse: "Allora che razza di potere è il suo".

Il potente ammutolì.... (continua)


Mirko Rossi 09/09/2019 - 16:13
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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IL QUADERNO DI CORA (estratto)


La protezione è fagocitante.
Proteggere sembra così una bella parola di vita.
Eppure racchiude in sé tutto il bene che si può immaginare e tutto il male che non si immagina.
Un esistere di mendace tentennamento tra la vita che potrebbe vivere e quella che abbiamo preferito far essere.
Non potevo permettere un tuo salto fuori dalla tana.
Tutta mia la paura.
Avevo sentito troppe volte i tuoi pianti che urlavano misericordia.
Nemmeno il mio seno ti restituiva pace.
I movimenti convulsi.
Il tenero fiato spezzato dalle tue grida che lo soffocavano.
Le corse in cerca di riparo e di risposte.
Le sentenze.
Poi il ritorno.
E tutto doveva sembrare al posto giusto. Nessuna mancanza.
Nessuno poteva turbare un equilibrio. Il mio. Tutto mio.
L’equilibrio della tua routine casa scuola casa.
Ora che ti vedo è tutta mia anche la mortificazione di averti rinchiuso in una cella. Stretta e buia.
Scoiattolo incatenato che non può saltare e volteggiare come se stesse ballando un valze... (continua)

Andrea Paolo Lunardi 01/06/2020 - 22:11
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