RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Opera non ancora approvata!
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Opera non ancora approvata!
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Le ragioni di Adamo Con il passare del tempo ho sviluppato una certa avversione per le cose preordinate, a vantaggio di un senso per l’estetica che differisce molto dal sentimento comune.
Esempio ne è il mio giardino. Penso che l’erba vada rasata al massimo un paio di volte l’anno, senza portar via quella tagliata… perché questo impoverisce il terreno costringendo poi a elaborate contromisure per reintegrare le sostanze con concimi vari… dei quali non si conosce la provenienza. Cosicché il mio giardino presenta un aspetto, che la maggior parte delle persone definirebbe trascurato. Non Ho spazzato nemmeno le foglie… giacché per milioni di anni le piante le hanno posate per terra come una coperta… E mi chiedo ancora: ![]() ![]() ![]()
LE RAPIDE Navighi tranquillo nel fiume di casa tua, ormeggiando beato nei meandri della felicità.
Poi d'improvviso il corso si fa più veloce, e vivace il navigare. Cozzi con la piroga contro rocce affioranti, schivi i risucchi e sobbalzi nell'acqua spumeggiante. La corrente si fa più tumultuosa, trascina l’imbarcazione tra gli anfratti della roccia e le balze della corrente si fanno più impetuose: fatichi a governare il timone tra le rapide ruggenti. La fragile imbarcazione, tra piroette e sobbalzi, sfiora rocce taglienti, e gli spruzzi accecanti accompagnati da fragorosi boati la proiettano nella sua folle corsa verso l'ignoto. Un botto improvviso e la piccola piroga si sfascia contro un ostacolo affiorato all'improvviso. Tra mille difficoltà, sei sballottato nelle gelide acque del fiume e affronti distrutto l'ultimo tratto. In un attimo la corrente si acquieta, tutto sembra più calmo, poi un’improvvisa accelerazione e le rapide ti risucchiano in un vertiginoso gorgo infernale, che con ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Le riflessioni di un giovane uomo È strabiliante il rapido scorrer del tempo, il come io sia potuto crescer così in fretta ,forse anche troppo in fretta e come l'età della spensieratezza e della leggerezza abbiano lasciato spazio all'età delle responsabilità e dell'impegno.
Come io sia passato da camminare per mano con i miei genitori e i miei nonni, a camminare da solo verso obiettivi forse più grandi di me. Dai pomeriggi a giocare, a casa di mia nonna , quei lunedì passati in un'ambiente che in tutto e per tutto consideravo la mia fortezza , quei lunedì passati nelle braccia di chi considerava me una delle cose più belle che potessero capitare, quelle vacanze trascorse a giocare coi nonni in spiaggia, nella sabbia o affrontando insieme le onde del mare, che allora mi sommergevano, come ora percepisco d'esser sommerso di malinconie più concrete. Quei capodanno passati in famiglia a festeggiare la possibilità d'esser tutti insieme, sotto lo stesso accogliente e caldo tetto. Quelle camminate lunghe per raggiungere... (continua) ![]() ![]() ![]()
Le ruote di Teresa #pensierimetropolitani#
....ho ancora la tremarella…! Ansia stamattina. Decido di salire da giù anziché da su: le panchine vuote per sedermi a leggere nell’attesa, sono libere giù anziché su. Salgo, continuo a leggere stando in piedi vicino alle porte che regolarmente si aprono e si chiudono alle fermate così che io possa respirare dall’asfissiante cattivo odore, mi faccio indietro per far scendere, noto che un giovane uomo parla guardando basso, si rivolge a Teresa, la ragazza/signora (l’età non so perché è spesso indecifrabile quando stanno sempre seduti, forse perché non si vede l’evoluzione del corpo nel tempo) chiedendole se deve scendere. -“no, grazie scendo a Lodi” (leggasi fermata metro). Leggo tra un flash e l’altro, mi colpisce una bellissima frase per me malata di tempo: “si è fatto tardi molto presto”, la sto riflettendo e non mi accorgo quasi di essere già arrivati. Le doppie porte di sicurezza che fino all’altra fermata si erano aperte regolarmente e regolarmente s... (continua) ![]() ![]() ![]()
le scarpe il viaggio..
che cosa meravgliosa.... non ho visto molti posti, non ho vagabondato di lungo in largo, non ho afferrato molti treni. Perchè?: perchè ero occupata ad un altro tipo di viaggio, perchè non ho scelto io i posti ma mi son fatta travolgere dal mio percorso, perchè mi son fidata, di una mappa o un itinerario, invisibile....un percorso con tante segnaletiche che indicavano le varie direzioni da prendere, dove il vento spingeva quando pensavo di essere arrivata, dove i compagni di viaggio son stati la notte e il giorno. Un viaggio iniziato con delle scarpette ben curate, che si son sporcate poco, perchè spesso ero sollevata da terra dai miei educatori. Poi le scarpette ti stan strette e si trova l equilibrio per camminar soli, allora cammini. Puoi scegliere di farlo scalza, per sentirti libera, per capire il dolore quando c è, per assaporare il piacere nel trovare un suolo di sabbia; o puoi scegliere di farlo con un altro paio di scarpe, per essere protetti, per rimanere ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Lettera a Babbo Natale Caro Babbo Natale,
oggi ti scrivo, dopo tanti anni che non lo facevo più. A scanso di malintesi, occorre una premessa: - “Io credo fermamente che tu esista, anche se non so bene quali siano i tuoi territori di competenza. Ossia, per meglio dire, non so quanto ampio sia il tuo raggio d’azione e fin dove ti è consentito muoverti da Colui che ti comanda e sta su in Cielo.” - Immagino tu sia oberato di lavoro in questi giorni, ma mi auguro tu possa spendere qualche minuto per leggere anche questa mia letterina. Come sai, io non sono più quella bimba col fiocco bianco in testa e i capelli neri, che stava con il naso schiacciato al vetro della finestra (che ancor oggi potrebbe giurare di averti visto, allora) e che di notte ti apriva la porta affinchè tu e le renne poteste entrare in casa a riscaldarvi un pochino Ora io sono grande, sono anche nonna e ne ho viste cambiare tante di cose. In tutti i miei anni non ti ho mai chiesto nulla per me, lo devi ammettere, però stavolta, sempr... (continua) ![]() ![]() ![]()
Lettera a Charles Bukowski Caro Hank, oggi ho deciso di scriverti di quando, due giorni fa, ho visto un cane. Era una cane randagio magro e tremolante, sembrava un ammasso di foglie secche pronto ad essere trascinato e sparpagliato qua e là dal vento. Il corpo denutrito ammantato dal pelo nero, le zampette anche esse magre che tremolano continuamente come uno storno che non riesce a volare, i peletti canuti sul muso umido; tutto questo, mio caro Hank, mi ha fatto pensare a te e alle tue miserie, miserie che in fondo sono anche mie. Questo cane però aveva qualcosa di diverso, e mentre accarezzavo i suo cranio ossuto ho visto i suoi occhi. Ah! Quegli occhi neri e grondanti di malinconia; lì dentro ho visto il mio cuore. Allora ho pensato che chissà se qualcuno accarezzerà me come io accarezzo questo cane, senza curarsi delle pulci e del pelo sporco. "Grida quando bruci" tu, caro Hank, dicevi. Forse devo imparare a fare urlare le mie parole, anch'io brucio come te, ma non urlo. Come questo cane zoppo e or... (continua)
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Lettera a cuore aperto. Mi piace pensare che nel nostro piccolo, anche noi siamo divenuti una comunità. Ci unisce l’amore per la poesia e il rispetto per l’animo umano. Ci riconosciamo, anche se mai, ci siamo incontrati: dai tratti personali nello scrivere. Ognuno ha ben delineato il suo e senza alcuna presunzione lo offre all’altro come un regalo. Di questo mi sento di ringraziare la redazione perché ci ha accolto e con discrezione vigila affinché i suoi ospiti si sentano a loro agio nel rispetto comune. La passione per la poesia la coltivo da sempre, ma non è da tanto che ho avuto il coraggio di rendere partecipi gli altri. Chi ti circonda, non sempre ha i tuoi stessi interessi o la sensibilità giusta per apprezzare e così alcune volte ti deride e ti ferisce. Noi siamo come spugne, assorbiamo sfumature, sensazioni tattili ma anche vibrazioni dell’anima che altri non recepiscono. Soffriamo o gioiamo per noi stessi ma cogliamo anche gioie e sofferenze che non ci appartengono. Pur non disdegnando la compagni... (continua)
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