RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

L\'evasione


Ei
Immoto rimase,
nell'incessante corsa
d'un mondo che non s'accorse
del docile accasciarsi
di gambe stanche
dell'irruente serrarsi
d'occhi diversi
e lo sguardo altrove
basso,l'abisso
controvento
ove il sole
non sorse mai;
Ove quel giorno,
stanco
m'accasciai;
E seppi udire
lancette correre
e che docile quel vociare
persone mai stanche di dirsi
mai stanche,
d'andare.
Volli fermarmi
e immobile,
immota la terra sottomquelle gambe
tremulanti,
in mezzo alla mobilità d'un mondo
ove il bujo più profondo
è oscurato dalla luce
d'una consuetudine,
O sorgente
una foce,
ove la gente quando stanca
può riposarsi
e sotto lo sgorgar dell'acque
quel viso stanco,
con le lacrime sue
sciaquarsi;
Non seppi mai bene
ove fu quella fonte,
ed in che direzione andare.
Seppi solo poi fermare
un'assurdo giro immenso
per le anime più scure,
col blu,col cielo
quell'azzuro denso e intenso
e quante volte mi son perso
aggrappato all'ali
dell'uccello
e alto
in alto,vo... (continua)

Ludovica Gabbiani 24/10/2017 - 22:31
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L\'inglesina


Ero in campeggio a Villasimius, nella spiaggia del Riso, in una tenda per quattro persone. La notte era caldissima e dentro la tenda non si respirava. Dissi che andavo in spiaggia, così trovavo un po’ di refrigerio. Mi sedetti sulla riva, poco distante da un falò e da dei ragazzi che facevano il bagno nudi. Lì per lì non diedi importanza e mi coricai sulla sabbia, assaporando il profumo del mare e cullato dalle onde. Mi addormentai tranquillo. Del resto, era pieno agosto. Dopo mi svegliai, avevo un po’ di freddo. Incominciava ad albeggiare e i ragazzi non li sentivo più. Erano tutti coricati con il sacco a pelo. Evidentemente avevano passato la notte lì. Vidi una sagoma umana su una duna di sabbia poco distante. Guardai meglio e notai una bella ragazza con un capellino di paglia e un vestito trasparente. Bellissima, slanciata, bionda, occhiali scuri. Mi fece cenno con la mano, sicuramente perché lì c’ero solo io. Mi disse: “Good morning”. Io risposi: “Buongiorno”, dato che l’inglese no... (continua)

Francesco Cau 17/08/2023 - 18:03
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L\'ORA DI GINNASTICA


Ho fatto quattordici anni di scuola e non sono quindi quello che si dice “su puthu ‘e sa sapientzia”, il pozzo della sapienza, ma mi piace ascoltare ed attingere dall’altrui cultura.

Cinque anni alle elementari, tre alle medie e sei al Tecnico Commerciale. Sì, sei perché il primo anno mi era piaciuto così tanto che decisi di ripeterlo. Venni rimandata in tre materie e quell’estate diventai ancora più abbronzata degli anni precedenti ed è in quell’anno che mi consacrai alla lettura. Ma non allo studio.
A settembre mi recai tremante all’esame di riparazione, pregando i santi perché compissero un miracolo ma ne uscii umiliata, dal Cielo e dalla terra. Sono poi, a fatica, diventata una ragioniera e la mia impreparazione è tangi... (continua)


Millina Spina 16/06/2016 - 20:39
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L\'uomo delle stagioni.


L'uomo delle stagioni.

Era un autunno freddo; voleva forse fare uno sgarbo all'estate che sembrava già così lontana, o più semplicemente, si era innamorato dell'inverno.
Le mani formavano crepe indicative di quella situazione.
Uno sgarbo tra stagioni.
In cinque aspettavamo un treno urbano, sempre in ritardo, non rispettava le coincidenze, e così ne creava di nuove.
Plasmava destini nell'attesa di scintille tra i binari.
Tutto appariva privo di luce per esaltare quelle scintille.
L'oscurità invase le nostre membra nonostante l'orologio segnava il primo pomeriggio.
Manca ancora Lucia dissi.
Non possiamo aspettarla in eterno, già abbiamo perso due corse per colpa sua. E' ora di andare. Disse Anna
Ma poi Lucia, come l'inverno, venne.
Al botteghino presi il biglietto per me e Lucia.
Perchè non lo fai anche a me il biglietto- disse Anna.
Prendilo da sola- dissi.
Anna era la mia ragazza.
Nella metro tutto risultava: fermo.
A comporre un contrasto perfetto con la lenta dinami... (continua)


Bruno Gais 07/10/2017 - 12:00
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L’aprimitili


Maggio 2004

In quell'anno lavoravo dai Palazzo in qualità di commesso/magazziniere in un negozio di articoli casalinghi, precisamene per il quarto anno consecutivo e presto mi sarei licenziato in quanto ero in attesa di essere chiamato per il servizio militare.
Lavorare in quel negozio non mi dispiaceva affatto, ma c'erano parecchie note negative, a cominciare dagli orari di chiusura quasi mai rispettati, una salario piuttosto basso che si attestava sulle 240 euro al mese, l'intransigenza e la severità dei dispotici titolari ed infine i clienti che mi facevano andare fuori di melone in svariate occasioni.
In un tardo pomeriggio, mentre stavo sistemando in uno scaffale delle caffettiere e dei thermos, entrò una signora di mezza età dall'aria chiaramente borghesotta.
Non mi fu difficile etichettarla tale per via del ‘Buonasera!’ detto in maniera immodesta, dall'andatura rigida come se gli avessero piantato un palo nel culo e dal suo elegante completo grigio, lo stesso grigio dei ... (continua)


Giuseppe Scilipoti 16/07/2019 - 19:14
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Ma lo farò solo da morta


Ma lo farò solo da morta...

Lotto per non dovermi vergognare. Lo faccio perchè è giusto. Lotto per chi non ha forza, nè fede. Lotto per chi ha smesso di lottare, per chi non ha più lacrime da piangere, per chi non ha più strade da percorrere. Combatto per potermi specchiare negli occhi di chi mi osserva. Istintivamente o con gracile incedere, talvolta con forza; sfido chi mi abusa, chi si crede onnipotente, chi parla a vanvera, chi mi loda con falsi complimenti, chi mi carezza e mi pugnala, chi recita fuori dal palcoscenico e chi non merita. Lotto per chi non combatte e per chi si è ferito combattendo. Le mie cicatrici pruriginose e ruvide al tatto,  sono i miei trofei. Esibisco e mostro con fierezza le mie ferite di guerra che mi rammentano le mie sconfitte e tutto ciò che ferendomi ho imparato. Non si esce mai indenni dalle battaglie, ma ciò che conta è varcare la soglia della dignità con allori su di un capo mai chino. Orgogliosamente, seppur ferita non smetto; affilo le mie lame... (continua)


Giovanna Balsamo 10/08/2016 - 13:54
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Ma ne vale la pena?


La razionalità è quell'abito che si indossa nelle grandi occasioni: ci aiuta a ragionare, ci fa prendere decisioni importanti. Poi c'è la parte emotiva; quella che solitamente viene definita "la parte scomoda." Quella un po' "scostumata" e che a volte ci procura problemi. Ci mette nudi, mostra le nostre "debolezze." Ci fa piangere, ci fa sorridere. Razionalità ed emotività camminano insieme; però quando la parte emotiva prende il sopravvento...allora iniziano i problemi. Cominci a dire cose che non dovresti dire e fai cose che non dovresti fare. Mandi qualcuno a quel paese, dici parolacce, ti opponi, ti infuri, ti arrabbi. In quel momento trovi sempre qualcuno che dice: 'o 'i' llocco, è asciuta pazza." Sì perché, se dici ciò che pensi e tiri fuori la parte più vera di te, allora sei fuori. Se invece ti profondi in convenevoli ed ipocrite esternazioni, allora sei socialmente contestualizzata e sei dentro. Ma dentro a cosa? Essere dentro; vuol dire esse... (continua)

Giovanna Balsamo 29/07/2023 - 11:11
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MACCHINA DI CORTESIA


Dopo essere tornata da un giretto, la macchina inizia a dare uno strano segnale e vedo del fumo all' improvviso!
Chiamo con i miei il meccanico e dopo aver guardato attentamente tutto, dice che sembra  un danno grosso!
Così triste mi faccio portare i primi giorni a lavoro da mio padre, la mia macchina non si può muovere!
Mio padre che faceva il camionista è contento, io di meno, perché così controlla ogni mio movimento e sequenza di shopping!
Lui rimane nel parcheggio come un militare che ricerca una caserma, mentre io ho solo dieci minuti per provarmi due cose al volo.
Così esco dal camerino, sconvolta  e  spettinata come un gallo, accaldata come se fosse luglio, ma riesco lo stesso a comprarmi qualcosina.
Vada per un vestito nero estivo, incrociato nella schiena che mi rende la vita snella, come vitasnella!
La commessa che mi conosce, mi dice che veloce, ti piace tanto se lo compri al volo!
Direi che non ho tempo per camminare e volo verso mio padre!
Dopo tre giorni di auti... (continua)

Mary L 25/03/2023 - 16:24
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Macerie


Persa nel vuoto vedo solo macerie. Non è rimasto niente di noi solo degli occhi senza speranza.Ne è valsa la pena l'evoluzione, se poi non c'è soluzione..?
Nasciamo innocenti diventiamo peccatori.,
il sapere è un'arma a doppio taglio devi farne buon uso.
In questo oceano ci perdiamo e non ci rendiamo conto dove siamo.
Avremo bisogno di una bussola per orientarci
e ritrovarci.
L'istinto poi ci salva !
Non ho mai capito me stessa fino ad ora!... (continua)

Jenni Paolucci 07/05/2017 - 23:38
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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