RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 




Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Brevità


La brevità è sinonimo di sintesi, di corto di essenziale, a ciò cui si protende, per motivi di tempo per motivi di spazio, per cause circostanti soggettivamente differenti tra esse, si sceglie si decide di consegnare ai nostri interlocutori, meno quantità di cui mondanamente ne potrebbe occorrere, se ne consegna in quantità inferiore, ma consci che più efficace, più immediata rilasciando a chi la accoglie un senso di fiducia. La si ritrova nella pratica di una teoria che viene scontata al nostro interlocutore, è una raffinazione del concetto globale a cui si ambisce, un grumo di concentrato in sintesi che richiama un'intimità d'intelletto, costruendo una temporanea o importante cerchia rispetto a chi non ve ne fa parte, ci si sente inclusi in tale responsabilità avendone compreso si prende in mano il testimone della causa in corso. Si realizza intellettualmente l'efficacia del concetto. Come il coach alla squadra, esprime il suo motto, indica efficacemente i punti deboli eseguiti, avvi... (continua)

Luca Di Paolo 09/10/2016 - 17:01
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Buon Natale papà


Sono ormai molti giorni che nevica, la città si è tutta imbiancata.
Dalla finestra della mia stanza d'ospedale osservo gente che si muove, saluta.
I bambini fanno più chiasso del solito, li osservo incantato domandandomi se anch'io ero così.
Chissà, forse è lo spirito del Natale a confondere anche me e magari ti scrivo una lettera.

E dire che più di una volta ho provato l'impulso di farlo senza tuttavia trovare mai una giustificazione che fosse in grado di battere il mio orgoglio.
Tu cosa ne dici? Non sarebbe stupendo se un giorno il nostro spirito (tu lo chiami anima) riuscisse a comunicare con il cervello? Te lo immagini? Chissà quanti dei mali che da sempre affliggono l'umanità svanirebbero come nebbia ai primi raggi di un nuovo sole.
Utopia, semplice concezione di un'idea non suscettibile di realizzazione. Ma cosa vuoi farci, mi conosci, io sono un oggetto misterioso perfino per me stesso.
Dunque, perché ti scrivo?
L'ho già detto, non lo so, però giacché lo sto facendo, l... (continua)


m c 01/12/2015 - 08:05
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Buongiorno


Buongiorno a te che ti ergi vilmente nel vuoto delle ombre dorate e, fissandomi da torri d’avorio malferme cosparse di pece, mi vedi senza guardarmi.
Buongiorno a te, servile vassallo del tuo demone insulso, algida mente che riempie il suo miserabile tempo di fragorosi silenzi e sordidi inganni per celebrare il suo ego stantio e celarlo alla bianca luce del sole.
Un solo buon giorno possa Iddio donare anche a chi, come te, mendica lustro a suon di pacchiane elemosine nel clamore assordante di nullità sovrane e immonde congiure.
Possa arrivare il buon giorno per rimettere gli osceni deliri della tua vanagloria ai tiepidi inverni che hai indegnamente vissuto senza orme né rotte da tramandare. Quando il tramonto avrà sciolto le ultime nevi sui castelli di carte del tuo torbido regno la Vergogna inonderà le tue membra corrotte prima che la Morte le abbia ingoiate e non cesserà sino a quando, di nuovo, buongiorno sarà.
Buongiorno a chi sottovoce si è spento onorando il suo tempo e ... (continua)

Nando Silvestri 16/04/2018 - 19:04
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Buoni spropositi


10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1…Buon Anno! Sguardi complici tra amici e parenti, urla di gioia e di ebrezza, e ancora brindisi. "Ops, si è rotto un bicchiere". "Ma che fa', porta bene! Vieni qua,ti riempio il bicchiere!".

Gli occhi commossi, i sorrisi, YMCA.

Qualcuno si commuove per le bollicine, qualcuno perché questo momento l’avrebbe condiviso con qualcun altro che non è lì o che purtroppo non c’è più.

Qualcuno brinda al futuro con il passato.

E forse qualcuno si commuove pure per quella improvvisa e malinconica presa di coscienza sulla caducità umana. Che tutto, ma proprio tutto, fugge al nostro controllo e alla nostra consapevolezza e che, per triste, gioioso, burrascoso, sereno, pieno o vuoto che sia, un altro pezzettino di vita è ben presto divenuto storia.

Storia personale, storia universale.
Pur sempre, storia.

Capodanni, compleanni, fuochi d’artificio spettacolari ed eccole, all'occorrenza, che tutte le cariche di aspettative e di bu... (continua)


Raisa Crave 10/01/2017 - 16:33
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C'è cosa è l'autismo per me


Per me l’autismo non è una malattia, è un modo di essere, un’enigma, un mistero. Un po’ come la morte. Forse perchè sai, che l’altro esiste, ma non puoi comunicargli. La differenza è , che mentre il deceduto non lo vedi, l’altro è davanti ai tuoi occhi, è nello stesso tempo non c’è. Vedi il suo guscio, la corrazza, ma la persona vaga lontana, negli altri mondi, negli altri tempi. Come fai a incrociare la sua strada quando ti è così vicino e nello stesso tempo anni luci lontano? Non serve solo esperienza pratica, nè conoscenza teorica. Per carità, non li voglio negare, ma non bastano. Ci vuole qualcosa altro, indefinibile, forse lo sforzo unito dell’anima, cuore ed intelletto, o questa briciola di intuito che puo’ illuminare la tua comprensione quando sei in una via senza uscita.
Quando penso dell’autismo mi viene in mente Alice del paese delle meraviglie. Dobbiamo come lei riuscire ad attraversare lo specchio per entrare nella stanza magica o mangiare la giusta quantità di bisco... (continua)

darina naumova 11/01/2019 - 18:54
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C'era una volta il Natale


Un tempo lontano il Natale era Nascita dentro una stalla.
Poi arrivarono i pastori e i tre Re Magi a far da Presepe. Si aggiunsero animali, antichi mestieri, le colline intorno spolverate di case e di neve sotto un cielo di stelle.
Dal nord occidente s'associarono l’abete adornato di luci e pennacchi... e un uomo anziano vestito di rosso, dal volto rubicondo, la barba bianca, che volava su una slitta di renne distribuendo doni a tutti i bimbi del mondo ( O così era uso far credere).
Nacque un’atmosfera unica , magica e crescente, portatrice di un sano tepore sia nelle case dei ricchi che in quelle dei miseri … riscaldati da scarni bracieri tra muri umidi.
Durò più o meno fino a quando i sillabari si aprivano sui banchi di legno e i pennini scrivevano.
Poi tutta quella magia cominciò a decrescere.
E venne l’oggi dei supermercati, degli spot ossessivi e compulsivi, del comprare e accumulare senza requie e ritegno, delle messe con chitarre e complessini, delle luci lampeggianti ... (continua)

Ida Falconeri 24/12/2019 - 07:36
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Cadendo nel sonno


Dopo una lunga giornata, sotto il sole e in mezzo alla vita, si ritorna a casa. È già calata la notte e un nuovo sole presiede nel cielo, ma più candido, più indulgente, con viso umano.
Ognuno di noi finalmente si siede sul suo dolce letto, nei suoi bordi. Ci portiamo le mani alla faccia, stringiamo le tempie, ci sforziamo di mandare giù un'altra giornata che, in fondo, era insensata.
Sparisce ogni colorito, ogni accenno di sorriso, tutto si tramuta. Osserviamo il cielo stellato e il cuore si fa più stretto nel petto, quasi ad imitare quei puntini che vediamo, quasi come se il nostro torace fosse una cupola celeste. E riaffiorano i dolori del tempo, senza preavviso, sgorgano dallo stomaco e zampillano fino al cervello, come una fontana. Che assurdità, tutto ciò: fiati di vento, nebulose stellari, la terra da cui fioriscono le piante, da cui fioriamo noi.
Tra un tocco di cannone e l'altro-da dove vengono questi spari?-ci distendiamo sui nostri morbidi letti, rigando le guance di la... (continua)

Gianluca Geraci 28/07/2015 - 02:27
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Calda accoglienza


Il maestrale non accennava a diminuire mentre le lingue di fuoco continuavano ad incenerire la fitta boscaglia su tutto il dorso di quella collina che dai piedi della montagna si addolciva verso il mare.

Il Montalbo, nel suo calcareo candore sembrava osservare impotente lo scempio di cui ancora una volta l’essere umano ne era lo stupido artefice. Egli stesso aveva subito gravi offese dagli anni del Regno, da quando era rimasto orfano di lecci secolari e ne aveva pianto l’assenza con lacrime di pietra che ormai rotolavano libere, senza più tronchi robusti e l’abbraccio delle antiche radici a proteggerle.

Il fumo saliva denso ed i mezzi ed uomini a terra non riuscivano ad arginare la marea di fuoco che si insinuava aiutata dal vento.

Due elicotteri ed un canadair facevano la spola dal mare, sotto lo sguardo attonito dei turisti, ristretti in quel lembo di bianchissima sabbia, tra onde spumose e nuvole marroni che riversavano cenere ovunque.

Dall’interno degli elicotteri si ... (continua)


Millina Spina 02/05/2016 - 17:53
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