RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Io c'ero C’ero il giorno del tuo primo strillo, il giorno della prima parola pronunciata, del primo passo incerto e del primo disegno.
C’ero il giorno di tutti i vaccini, i giorni del Meyer, al pronto soccorso e dal pediatra. C’ero il primo giorno di asilo, del basket e il primo giorno di scuola C’ero il primo giorno di mare e di piscina, di montagna, tutti i Natali, le Befane e i compleanni. C’ero alla tua prima lettera e parola scritta, al tuo primo racconto. Ci sono stato in tutti i giorni, ti ho visto tutti i giorni fino a ieri. Ora ti sveglio.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Michele La pensione l'ha presa male.
Già se lo immaginava, ma la realtà ha superato i suoi timori. Quei giorni che ha davanti ora li guarda e sono tanti e vuoti. ![]() ![]() ![]()
Errabonda istigazione Il “J’accuse” era semplice e cristallino: furto di una gallina.
Si era difeso, Paolone, dall’accusa, ma le prove erano schiaccianti, le zampe del pennuto e i resti delle piume lo inchiodavano alle sue responsabilità. Si aggiunga che il vicino, a lui da sempre ostile, voleva dargli una lezione e aveva ingaggiato un avvocato costatogli più dello sfortunato pollo. Stavolta però l’avvocaticchio volle stupire la corte e concluse così: “Se la gallina errabonda non girovagava, il mio cliente non l’avrebbe presa”. Paolone fu assolto!... (continua) ![]() ![]() ![]()
Sette giugno 1944 “Il giorno in cui arrivò la lettera il caprifoglio era dappertutto, come il caldo.”
L'aereo faceva ritorno dalla sua missione, ma il suo sistema di sganciamento non aveva vuotato il carico. Erano rimaste tre bombe che non potevano essere riportate alla base: gli ordigni dovevano essere sganciati nel ritorno. Sentii due esplosioni, lontane che mi tolsero dalla lettura. Nella tarda mattinata del giorno dopo, alcuni ragazzini andarono a vedere dove fossero cadute quelle bombe. Alla fine trovarono la bomba inesplosa. Che esplose. Se ne salvarono pochi, di quel gruppetto. Non ricordo il contenuto della lettera, sopraffatto dal dolore.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Sessanta anni fa La grande onda sommerse tutto, avvisaglie chiare ignorate, una montagna che si chiamava marcia, guasta non bastò a far recedere dall'idea di allagarne il fondovalle.
I grandi interessi della SADE non poterono essere ignorati, si cercò sempre la scusa giusta. E la montagna franava. No, non frana! Sono movimenti del terreno che ci stanno. Ma il pendio scendeva,... allora no, anzi si un po' ma non è nulla di eclatante, è superficiale, lo possiamo controllare. Alla fine sapevano che era solo una questione di tempo tanto che progettarono anche un collegamento se la frana avesse diviso in due l'invaso per non perderne la produttività. C'era fretta di concludere la messa in opera per vendere tutto allo stato che aveva nazionalizzato l'energia elettrica. Riempi, vuota, riempi ancora l'invaso sollecitando la frana, anticipandone i tempi di collasso. Poi: monte, frana, onda, Erto, Casso, vento, acqua, Longarone. Fine.... (continua) ![]() ![]() ![]()
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