RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
||
Autore |
Sessanta anni fa La grande onda sommerse tutto, avvisaglie chiare ignorate, una montagna che si chiamava marcia, guasta non bastò a far recedere dall'idea di allagarne il fondovalle.
I grandi interessi della SADE non poterono essere ignorati, si cercò sempre la scusa giusta. E la montagna franava. No, non frana! Sono movimenti del terreno che ci stanno. Ma il pendio scendeva,... allora no, anzi si un po' ma non è nulla di eclatante, è superficiale, lo possiamo controllare. Alla fine sapevano che era solo una questione di tempo tanto che progettarono anche un collegamento se la frana avesse diviso in due l'invaso per non perderne la produttività. C'era fretta di concludere la messa in opera per vendere tutto allo stato che aveva nazionalizzato l'energia elettrica. Riempi, vuota, riempi ancora l'invaso sollecitando la frana, anticipandone i tempi di collasso. Poi: monte, frana, onda, Erto, Casso, vento, acqua, Longarone. Fine.... (continua) ![]() ![]() ![]()
C'è ancora domani? Dispiace, ma il film della Cortellesi non mi è piaciuto. Certo si fa vedere ma non è né indimenticabile né eccellente.
Riprende certi stilemi del neorealismo ma le edulcora decisamente. Il film è un piccolo fiume che scorre senza sbalzi, rapide o cascate, è placido, uniforme con personaggi dai quali ti aspetti proprio quello che fanno. Niente colpi di scena o scene drammatiche; due sorrisetti a mezza bocca per le parti commediali. Poi finisce tutto lì. Citazioni tante ma di un cinema che ha avuto altri livelli di regia ed interpretazione. La Cortellesi tenta il tris servito. Regista, protagonista e sceneggiatrice drammatica da azzeccare al primo tentativo. Buono il finale per la sorpresa, ma è quasi un divertissment, un piccolo colpo di scena che secondo me non salva il film. C'è più nei primi minuti e negli ultimi di “una giornata particolare” che in tutto il film della Cortellesi. Che poi tutta questa enfasi per un voto, che vediamo oggi quanto conti, è fuori tempo massimo.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Susi e il Fachiro (100 parole) Susi era l’amore delle medie. Sarà stato per il nome, con la ”i” semplice, per lo sguardo imbronciato e misterioso, i capelli neri, gli occhi castani ed il suo essere minuta.
Come un fachiro mi stiravo girandomi indietro, perché ero al secondo banco della prima fila e lei al penultimo della terza. Guardavo, e non guardavo più. L’ultimo anno mi regalò un pezzo di stoffa plastificata per foderare un portacarte che costruimmo nelle ore di applicazioni tecniche. ![]() ![]() ![]()
Premonizioni (100 parole) Vedevano da dietro i due genitori ed il loro figlio riscaldarsi al tepore dei loro fiati.
L'inverno adorava il Messia venuto a redimere il mondo ma l'asino e il bue scossero la testa, non coinvolti dall’atmosfera gioiosa. L'asino pensò quanto poco sarebbe cambiata la sua vita fatta di frustate e di lavoro duro con persone e fastelli sulla groppa. Dopo pochi giorni l'asino fu caricato di vettovaglie dalla famigliola e il bue portato a Cana.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il pesce pittore In mare c’era un pittore chiamato “Lejeux Sonfet”, era un pesce che dipingeva fuori dal mare. Alzava la testa fuori dall’acqua e dipingeva i suoi quadri, che restavano fuori. Non si trattava di tele tradizionali, ma di superfici fluide, come un fondale marino immaginario che solo lui riusciva a vedere. I suoi quadri non erano mai statici, ma in movimento, proprio come le acque su cui nuotava. Ogni pennellata che dava si trasformava in onde morbide, che correvano lungo l’orizzonte.
Lejeux Sonfet era famoso in tutto l’oceano, le sue opere erano ammirate dai pesci di tutte le razze, e tutti volevano vedere le sue creazioni fluttuare. Certi giorni, i pesci di Pescelandia, un piccolo angolo remoto dell’oceano, parlavano di lui. Raccontavano di quando, un giorno, partecipò a una gara per pittori e vinse il primo premio, nonostante fosse un pesce e non un pittore umano. Nessuno si aspettava che un artista marino potesse battere i grandi maestri del pennello, ma Lejeux riuscì a creare una tel... (continua) ![]() ![]() ![]()
[ Pag.1 ][ Pag.2 ][ Pag.3 ][ Pag.4 ][ Pag.5 ][ Pag.6 ][ Pag.7 ][ Pag.8 ][ Pag.9 ][ Pag.10 ][ Pag.11 ][ Pag.12 ][ Pag.13 ][ Pag.14 ][ Pag.15 ][ Pag.16 ][ Pag.17 ][ Pag.18 ][ Pag.19 ][ Pag.20 ][ Pag.21 ][ Pag.22 ][ Pag.23 ][ Pag.24 ][ Pag.25 ][ Pag.26 ][ Pag.27 ][ Pag.28 ][ Pag.29 ][ Pag.30 ][ Pag.31][ Pag.32 ][ Pag.33 ]
|
|||||||||||||||||