RACCONTI |
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In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
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Sette giugno 1944 “Il giorno in cui arrivò la lettera il caprifoglio era dappertutto, come il caldo.”
L'aereo faceva ritorno dalla sua missione, ma il suo sistema di sganciamento non aveva vuotato il carico. Erano rimaste tre bombe che non potevano essere riportate alla base: gli ordigni dovevano essere sganciati nel ritorno. Sentii due esplosioni, lontane che mi tolsero dalla lettura. Nella tarda mattinata del giorno dopo, alcuni ragazzini andarono a vedere dove fossero cadute quelle bombe. Alla fine trovarono la bomba inesplosa. Che esplose. Se ne salvarono pochi, di quel gruppetto. Non ricordo il contenuto della lettera, sopraffatto dal dolore.... (continua) Glauco Ballantini 24/10/2023 - 09:15 commenti 3 - Numero letture:539
Sessanta anni fa La grande onda sommerse tutto, avvisaglie chiare ignorate, una montagna che si chiamava marcia, guasta non bastò a far recedere dall'idea di allagarne il fondovalle.
I grandi interessi della SADE non poterono essere ignorati, si cercò sempre la scusa giusta. E la montagna franava. No, non frana! Sono movimenti del terreno che ci stanno. Ma il pendio scendeva,... allora no, anzi si un po' ma non è nulla di eclatante, è superficiale, lo possiamo controllare. Alla fine sapevano che era solo una questione di tempo tanto che progettarono anche un collegamento se la frana avesse diviso in due l'invaso per non perderne la produttività. C'era fretta di concludere la messa in opera per vendere tutto allo stato che aveva nazionalizzato l'energia elettrica. Riempi, vuota, riempi ancora l'invaso sollecitando la frana, anticipandone i tempi di collasso. Poi: monte, frana, onda, Erto, Casso, vento, acqua, Longarone. Fine.... (continua) Glauco Ballantini 31/10/2023 - 09:29 commenti 1 - Numero letture:529
C'è ancora domani? Dispiace, ma il film della Cortellesi non mi è piaciuto. Certo si fa vedere ma non è né indimenticabile né eccellente.
Riprende certi stilemi del neorealismo ma le edulcora decisamente. Il film è un piccolo fiume che scorre senza sbalzi, rapide o cascate, è placido, uniforme con personaggi dai quali ti aspetti proprio quello che fanno. Niente colpi di scena o scene drammatiche; due sorrisetti a mezza bocca per le parti commediali. Poi finisce tutto lì. Citazioni tante ma di un cinema che ha avuto altri livelli di regia ed interpretazione. La Cortellesi tenta il tris servito. Regista, protagonista e sceneggiatrice drammatica da azzeccare al primo tentativo. Buono il finale per la sorpresa, ma è quasi un divertissment, un piccolo colpo di scena che secondo me non salva il film. C'è più nei primi minuti e negli ultimi di “una giornata particolare” che in tutto il film della Cortellesi. Che poi tutta questa enfasi per un voto, che vediamo oggi quanto conti, è fuori tempo massimo.... (continua) Glauco Ballantini 24/11/2023 - 08:55 commenti 1 - Numero letture:1316
Adalberto da Cuneo Dalmasso, funzionario sabaudo, non aveva mai visto quell’oggetto; lo guardò bene ma proprio non capiva neanche a cosa potesse servire.
Provò a chiedere anche ad altri colleghi impegnati nel censire gli oggetti della reggia, ma anche loro non sapevano cosa scrivere per classificare quella “cosa”. La forma tondeggiante e quelle strane zampette lo classificavano come un contenitore, ma di cosa? Cosa c’era che potesse giustificare quella forma allungata, quale oggetto poteva contenere? Alla fine, non sapendo di cosa si trattasse né a cosa servisse, in accordo con i colleghi, lo catalogò come “oggetto per uso sconosciuto a forma di chitarra". Il conquistatore conobbe, nella reggia di Caserta, il “bidet”.... (continua) Glauco Ballantini 07/10/2025 - 12:25 commenti 1 - Numero letture:126
Susi e il Fachiro (100 parole) Susi era l’amore delle medie. Sarà stato per il nome, con la ”i” semplice, per lo sguardo imbronciato e misterioso, i capelli neri, gli occhi castani ed il suo essere minuta.
Come un fachiro mi stiravo girandomi indietro, perché ero al secondo banco della prima fila e lei al penultimo della terza. Guardavo, e non guardavo più. L’ultimo anno mi regalò un pezzo di stoffa plastificata per foderare un portacarte che costruimmo nelle ore di applicazioni tecniche. Glauco Ballantini 12/12/2023 - 09:03 commenti 4 - Numero letture:437
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