Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
INSONNIA Nella quiete della notte, avvolta dalle tenebre, una mente irrequieta in balia di onde viscerali si dibatte fra dubbi e perplessità. Un tappeto di stelle illumina la via nella notte in bianco, colonna sonora il battito del cuore che diventa un megafono di emozioni.
Ascolto i pensieri, cogito ergo sum, sogno o son desto. Son desto e mi rivesto ed esco accompagnato da ombre spettrali in apnee notturne su una terra addormentata. All'improvviso inciampo in una radice di valeriana, lo sguardo incontra due grossi ormoni distesi su un prato fiorito, riconosco i fiori di Bach sulla testa di Adrenalina, la mia immancabile compare in questo viaggio notturno. Annaspo e ansimo, mi aggrappo alla coperta che mi trattiene in quel tracciato di onde cerebrali in un oceano emotivo. Infine, finalmente, gli occhi si chiudono, le mascelle si allentano, coccolato da un cuscino di erbe aromatiche mi addormento e cado dalle braccia di Adrenalina risvegliandomi di soprassalto in un bagno di sudore.... (continua) Paolo Delladio 13/01/2017 - 20:11 commenti 0 - Numero letture:1206
RICORDI DI SCUOLA Alla sera preparavo la cartella per il giorno dopo. Due quaderni. Uno a righe per la bella scrittura e uno a quadretti piccoli per far di conto. Quindi l'album da disegno utile per farci gli aerei nell'ora di ricreazione. Vicino il sussidiario. Quando lo leggevi potevi scoprire le abitudini dei ruminanti ed anche i paesi della terra dove gli uomini si mangiavano le unghie e vivevano felici.
Ricordo che al mattino incontravo i compagni di classe. Tanti grembiuli neri con colletto bianco. Entravamo in classe e ci sedevamo subito al nostro posto. Quando entrava la maestra, ci alzavamo in piedi e salutavamo con il “Buongiorno signora maestra”. Lei si accomodava alla cattedra e faceva l’appello. Quando veniva chiamato il tuo nome, dovevi alzarti in piedi e dire “presente”. Se eri assente non rispondevi e i tuoi compagni di scuola si preoccupavano di portarti i compiti a casa. Ricordo che quando venivo interrogato la maestra, da dietro la cattedra, mi chiamava alla lavagna scandendo nell'... (continua) Paolo Delladio 11/03/2016 - 19:46 commenti 1 - Numero letture:1240
UNA VALIGIA CARICA DI EMOZIONI La intravidi, abbandonata, coperta da un velo di polvere,
dimenticata in quello scompartimento del mio cuore che da tempo era rimasto inesplorato e nascosto alla luce della verità. Una musica armoniosa invase l’ambiente e una luce diffusa illuminò il mio cuore, acchiappai in quel mentre una chiave di sol, mi avvicinai a quell’involucro e con la chiave musicale tentai di aprirla. Il mio cuore sobbalzò, una forte emozione mi travolse e mi gettò in un intenso stato di eccitazione. Colori, suoni, sogni e sentimenti iniziarono a prender vita, il buio si fece luce, il silenzio si fece musica e là dove fino a poco tempo prima non c'era movimento ora tutto mi portava a commuovere. Compresi in un attimo che quella valigetta aveva liberato parole, emozioni, sentimenti, sogni e bellezza perchè fino a poco tempo prima era stata custode di una antica macchina da scrivere. ... (continua) Paolo Delladio 27/03/2016 - 08:41 commenti 1 - Numero letture:1224
VALORI Smarrito, dimenticato al bordo di una sedia, mi sentivo gonfio, ero da poco uscito da una tasca comoda, dove solitamente alloggiavo, aspettavo, invano, che qualcuno mi raccogliesse.
Per essere riconosciuto, quel giorno, conservavo con me un bel po' di documenti di riconoscimento. La patente, seppur scaduta, il passaporto che avevo custodito, con premura, in un apposito scompartimento, la carta di identità, ormai logora ma ancora leggibile. Attesi con ansia che qualcuno mettesse mano al mio essere, da quando ero nato il mio destino era stato quello di appartenere. Ora facevo fatica a rimanere senza qualcuno che mi aprisse il cuore. Abbandonato a me stesso, chiuso, ma con tanta ricchezza dentro di me. Nonostante nella società in cui vivevo, vi fosse stata una caduta di valori, io nella mia esistenza mi ero fatto condurre sempre dagli stessi valori: banconote, tessere bancomat, carte di credito. Abituato ad essere aperto, pronto a condividere il mio contenuto con gli altri, lasciai che... (continua) Paolo Delladio 02/04/2016 - 12:32 commenti 2 - Numero letture:1375
VITA DA CANI Solo me ne vò per la città,
con la lingua penzolante, con la coda fra le gambe, sotto una canicola che sull'asfalto riverbera miraggi d'acqua cammino in punta di piedi come se avessi paura di disturbare quella quiete che mi circonda. Agosto, il mese delle ferie, il mese delle partenze, in città non c'è un cane. Io l'unico, barbone in un luogo deserto. Non un chiuaua, non un alano, non un bassotto. Nessuno a cui offrire la mia zampa, all'improvviso un guaito proveniente chissà da dove, interrompe il silenzio inquietante di quella strada. Rizzo le orecchie, inclino la testa, comprendo che il lamento proviene da una discarica li vicino. Mi lascio condurre da quel gemito, sommesso ma continuo, fra pneumatici abbandonati, mobili in disuso e carcasse di macchine distrutte, in un mare di rottami intravedo il musetto di un mio simile. Scodinzolando dalla gioia mi avvicino, annuso il suo corpo, mi sorride abbasso le orecchie e gli offro la mia zampa. Finalmente mi sento me... (continua) Paolo Delladio 23/04/2016 - 00:32 commenti 3 - Numero letture:1162
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