RACCONTI |
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In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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La via della carta Si potrebbe scrivere sulla carta, non camminare sulla strada dorata, a che ti servono i buchi sulle suole se i sassi non ti toccano e si aprono ai tuoi passi mentre l'umanità spegne la fiamma di una candela sulla pelle degli altri?
Si potrebbe conoscere la carta. Non è tutta uguale. Lo sapeva bene lei che a quindici anni aveva imparato a usarla. Ne preparava i pacchi stendendola sotto al banco di legno massello, con gli intarsi da spolverare bene e quella curva alla fine che accompagnava il passaggio verso il magazzino, nel retrobottega, avanti e indietro fino a consumare le scarpe. Lei. Ogni volta che la guardavo pensavo che Angie Dickinson non potesse avere gambe più belle delle sue, che gli occhiali un po' troppo spessi diluissero l'intensità del verde degli occhi. Dovevi andare oltre le lenti per capirne il guado. La carta da zucchero, azzurra, con un effetto ottico correggeva il colore giallastro di un prodotto non sbiancato. Lei ne faceva pacchetti, a barca, arricciando la pop... (continua) Grazia Giuliani 23/06/2020 - 12:16 commenti 13 - Numero letture:1123
DNA di un sorriso Ora sento tutti i lividi, scorgo il loro blu come laghi dal fondo senza luce. Vedo i miei, sento i tuoi, escono allo scoperto, un fascio di luce prepotente apre la strada su un covo di piccole talpe, abituate a muoversi nel buio.
Chi è stato il lottatore più forte, non so, ma certo né io né te siamo state briciole. Faceva freddo, nella camera si bruciava l'alcool per un filo di tepore e tu, in quel pezzo di inverno gelido, avevi le gambe nude, aperte, per partorire me. La levatrice non era il soffione di un tarassaco, e in qualche modo mi ha levato, a volte ho pensato che tu, quel parto difficile, non me l'abbia mai perdonato: di schiena e per di più femmina. Significava che anch'io sarei dovuta passare da quel letto, con una levatrice che aveva fretta di tornare a casa. Tu sapevi, temevi ed io ero già colpevole di un dolore che forse avrei provato e di un'ansia che ti avrei dato. Lottatrici, in uno spazio e in un tempo che non ci ha mai collocato in competizione, ma ci siamo messe... (continua) Grazia Giuliani 31/10/2019 - 10:52 commenti 12 - Numero letture:1083
I giorni di un bacio Ne vede solo la sagoma, ne sente il palpito, al di là della strada, dietro il vetro della porta che dà sul terrazzo. La ringhiera di ferro traccia il limite della sua intimità, lui la vìola allungando lo sguardo e immaginando l'armonia della sua figura, imperfetta. Per lui l'universo.
Il sole sorge di fronte alla finestra di Walter che si ferma un istante, scostando la tenda con la mano con cui tiene la tazza del caffè, l'altra mano sul vetro, protesa. Riesce a vederla quando con un movimento deciso, lei traccia una scia sulla sua porta, al di là della strada, oltre la balaustra. “Babbo, io e la mamma siamo pronte!” Valentina corre incontro a suo padre, il caffè oscilla fino al bordo della porcellana. “Dammi un bacio piccola, ci vediamo stasera, fai la brava a scuola!” Walter si abbassa per salutare la figlia. Sua moglie è lì, a un passo. Un bacio appoggiato, due bocche distratte si promettono un dopo, in cui credere. Le guarda andar via, farebbe qualunque cosa per loro “Su ragaz... (continua) Grazia Giuliani 20/11/2019 - 12:45 commenti 14 - Numero letture:1137
A lei piaceva esser chiamata Poeta Lo disse lei e io ci credetti, appena stanca di un giorno senza sonno e senza veglia, lo disse lei che si sedette accanto e dalla borsa prese un quaderno ed una penna appesa e al mio fianco iniziò a scrivere, perché sbirciassi sulla sua vita stesa d'inchiostro nero, assicurando le parole all'intenzione di rischiarare ogni più piccola ragione.
Chi scrive è seta, mi disse alla fine di un pomeriggio vissuto lento, e dagli occhi sembrò istruire quel che dovevo fare, lei, che si sedette accanto, inconsapevole a quante ali i suoi occhi avrebbero insegnato a volare. Ciao Carla, avrò cura. Carla Maria Pellegrini amava questo posto, fu lei nel 2017 a dirmi "Secondo me, Oggi Scrivo, potrebbe piacerti"... Grazia Giuliani 11/10/2025 - 01:24 commenti 6 - Numero letture:156
Il peso specifico del natale Sono due le cose belle di quel Natale:
la prima, vedere te e mio figlio complici la seconda, non sapere che quello sarebbe stato l'ultimo Natale passato con te. Sento la sgassata della tua auto nell'aia davanti casa, vengo ad aprirti. Abbiamo deciso di fare il presepe nel caminetto, così non potrò accenderlo. Simone è piccolo e siete preoccupati che possa essere pericoloso per lui. Grazia Giuliani 10/12/2019 - 18:58 commenti 9 - Numero letture:1068
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