Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
tic toc Sono le 12:34.
Una combinazione di numeri esatta, precisa, che scandisce in maniera ordinata lo scorrere del tempo. Uno, due, tre e quattro. Come le pagine di un diario, il tempo è il nostro diario più prezioso. Eppure di questi diari dalle pagine bianche e le lancette severe, ne ho riempite di pagine, parole e parole e ancora parole che descrivono azioni, riflessioni, storie immaginarie, ma anche storie vere alterate. Ho sempre avuto un debole per codificare le cose. Criptarle. Alzare muri o meglio, fingere che quei muri fossero prati verdi. L'immaginazione può diventare un'arma a doppio taglio quando si ha il bisogno di essere vigliacchi, perchè scrivere con il cuore è meraviglioso, ma anche faticoso. Non a caso la più grande dote degli eroi non sono i superpoteri, ma l'essere sinceri. Oltre la maschera. Oltre i costumi. Ogni loro gesto è dettato dal cuore. Almeno io l'ho sempre vista così. E non sarò mai un eroe. Sono le 13:13. Bruno Gais 21/04/2018 - 12:20 commenti 2 - Numero letture:966
L\'uomo che voleva perdere il suo profumo. L'uomo che voleva perdere il suo profumo.
C’era questa donna israeliana, aveva i capelli color rame ed un sigaro di cuoio. Saltellava per la città come un canguro distratto in un labirinto di finte siepi. Bruno Gais 08/05/2018 - 11:01 commenti 2 - Numero letture:891
Addolorata -ho detto che la devi smettere di seguirmi ovunque- Esordì l’uomo baffuto con un piccolo ghigno che fuoriusciva dal suo viso rugoso, quando diveniva serio o quando la rabbia prendeva il controllo, aveva sempre un ghigno di felicità costante.
Ma in quel momento le parole era dure: -Non puoi seguirmi per sempre- e portò la vestaglia al petto e uscì di casa in pantofole. Il perché di quell'atteggiamento in quel momento era un mistero. Come le dinamiche della vita, e forse in questo caso, poco importa. Restava sull'uscio della porta una donna bionda e testarda con la sua sigaretta sempre consumata a metà. Sull'uscio della porta non si può stare per troppo tempo, tira molto vento ed entrano spifferi pieni di pensieri malinconici. Invitava l'uomo a rientrare, ma quello pareva sordo. Sull'uscio ella, aveva una rosa tra le mani che rappresentava una tristezza difficile da toccare e invece, era semplice amore. -Torna dentro Dora- gridava il baffone allontanandosi con le sue pantofole... (continua) Bruno Gais 14/05/2018 - 14:42 commenti 0 - Numero letture:896
Lo specchio (2015-2018) Guardo me stesso allo specchio. Sembro un furetto domestico alla ricerca delle mie ipocondrie. Lo specchio guarda me nel suo distacco dalla realtà. Mi regala una freddezza schifosamente gelida. Smetto di respirare con il naso, e dalla bocca escono arcobaleni mai sbocciati. Rabbia amara. Io sono rosso massacro e ascolto le sue parole:
-Dicono che sia tutta questione d’esperienza- -Cosa intendi?- domando a quel riflesso maligno -Qualsiasi cosa- -E pensi sia davvero così?- -Non ne sono più tanto convinto. Altrimenti chi ha fatto di più dovrebbe essere il più bravo.- -In quale ambito?- -Qualsiasi ambito. Chi ha scritto di più, chi ha suonato di più, chi ha infornato di più, chi ha battuto di più il ferro. Chi ha sparato più stronzate. Chi ha pregato di più. Chi si è ostinato a fallire di più. Eppure poi emergono come stronzi caldi dal letto del fiume sempre i più mediocri- -Quindi?- -Un poeta americano scriveva: ”Grida, quando bruci”- -Allora lui aveva ragione?- -Ci è andato vic... (continua) Bruno Gais 24/05/2018 - 13:02 commenti 0 - Numero letture:965
L\'ultima goccia del pennello Certe finestre socchiuse hanno dimensioni tali che la luce passa appena e lambisce come lama antica fresca carne. Guarda il globo che bel girovita, non è il tuo, è il suo. Lama lambisce chi prega a testa in giù, ed io per fortuna avevo una buona considerazione di me da guardare il cielo, così, nel giorno del giudizio, risultavo un sopravvissuto.
Che arroganza! Lama ferisce ma non uccide, così orde di cadaveri entrano ed escono dai centri commerciali ed io fuori a cercare di comprendermi. Una donna si avvicina, avrà avuto la mia età, ovvero l’età in cui si dimentica di essere bambini seppur la pelle è ancora giovane. Avrà avuto il colore dei miei capelli, neri, ma i suoi occhi erano come il cielo, mentre i miei, l’oblio. Gli scaricatori derivano la portata d’acqua, l’alleggeriscono, il flusso è denso. Il flusso è una cosa seria e piena di curiosità. I pensieri non fanno male come si crede. Ma, Il consumismo rilassa gli impulsi nervosi, si ma, a che prezzo? -Il prezzo della vit... (continua) Bruno Gais 10/06/2018 - 20:24 commenti 0 - Numero letture:887
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