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L\'ultima goccia del pennello

Certe finestre socchiuse hanno dimensioni tali che la luce passa appena e lambisce come lama antica fresca carne. Guarda il globo che bel girovita, non è il tuo, è il suo. Lama lambisce chi prega a testa in giù, ed io per fortuna avevo una buona considerazione di me da guardare il cielo, così, nel giorno del giudizio, risultavo un sopravvissuto.
Che arroganza!
Lama ferisce ma non uccide, così orde di cadaveri entrano ed escono dai centri commerciali ed io fuori a cercare di comprendermi.
Una donna si avvicina, avrà avuto la mia età, ovvero l’età in cui si dimentica di essere bambini seppur la pelle è ancora giovane. Avrà avuto il colore dei miei capelli, neri, ma i suoi occhi erano come il cielo, mentre i miei, l’oblio.
Gli scaricatori derivano la portata d’acqua, l’alleggeriscono, il flusso è denso.
Il flusso è una cosa seria e piena di curiosità.
I pensieri non fanno male come si crede.
Ma,
Il consumismo rilassa gli impulsi nervosi, si ma,
a che prezzo?
-Il prezzo della vita- disse la donna.
-E tu perché sei qui e non entri nel raccoglitore di negozi?-
-Aspetto mio marito, sta cercando parcheggio nella sua macchina nuova-
Formaldeide.
Formalina.
Formolo.
il tramonto si oppone alla chimica industriale.
E’ sempre tramonto durante le rivelazioni.
-Ti va di ballare?- le chiedo
Annuisce con la testa e la stringo a me, i corpi mescolano movimenti come i vecchi mescolano le carte per il tressette. Quando gli intenti si riconoscono, le strade s’incontrano e il bivio diventa un’unica strada sterrata, solo tua e del tuo partner.
Il tramonto, ancora, mescola i colori e tutto diventa un meraviglioso vortice ametista e arancione, anguria e castagno chiaro. E mentre quello cresce, io ballo in un mare che è tavolozza di un pittore, un mare pieno di schizzi e di graffi e di rosso.
-Vorrei raccontare questa storia ai miei figli- disse la donna – ma sono sterile-
-Abbandona le macchine nuove e scappa con me- la supplicai.
Danzavamo vicini, le labbra si sfioravano senza mai toccarsi, circondati da onde di persone che corrono e non si fermano, non si fermano mai.
-Ti prego scappa con me- le ripetevo
-Non posso, mi dispiace, non posso-
La corrente umana, come onde durante un nubifragio, la portò via da me, ricongiungendola a suo marito.
Restai solo e pieno di ferite, e nessuno che si fermasse a bere il mio sangue. Guardavo il vortice che cresceva arricchendosi sempre più dei colori del tramonto. Come un pittore che avvolge il pennello dentro sé stesso.
Con la stessa veemenza anestetizzata,
Decisi di andare via.
Dando le spalle al centro commerciale riflettevo: “sono sincero con me stesso?”
"Oppure fingo di essere cambiato?"
Il tramonto ora è tutto racchiuso nel vortice che tocca le nuvole.
E' enorme e pericoloso ma vicino al centro commerciale, ed io sono già lontano.
Giungo ad una fontana, vicino ad essa giace una panchina, e sulla panchina si racconta una donna ad un lampione, e mentre lo fa legge un libro. L’oscurità non si avvicina alle poesie, l’oscurità odia i romanzi, così quella donna si sente al sicuro.
E' sera.
-Posso sedere?- le chiedo indicando l’angolo opposto a quello occupato dal suo volume.
-Si certo-
-E’ un bel libro?-
-Tutti i libri sono belli- dice e mentre lo fa,
lancia il libro in aria e questo, toccando il lampione, si trasforma in un milione di coriandoli che brillano come lucciole nell'oscurità.
Poi puntando il dito sul mio passato dice:
-Guarda, l’uragano sta distruggendo il centro commerciale-
Era il vortice partorito dal tramonto, dal mio tango, che adesso, impetuoso distruggeva ogni cosa-
Per ultima, la donna con cui avevo danzato cerca di sfuggirgli ma al fine, viene risucchiata come l’ultima goccia di coca cola dentro una cannuccia.
L’ultima goccia del pennello.
Guardo la donna sulla panchina e sussurro:
-Posso tenerti la mano? Alla fine anche io sono un povero maiale che si sforza di essere romantico-
-No- disse la donna –Tu sei acqua, come qualsiasi cosa qui- sorrise stringendo la mia mano al suo cuore che batteva forte e nello stesso istante,
il pittore prese il pennello e immergendolo nell'acqua, tutta questa storia divenne una nuvola di colori.



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Racconto scritto il 10/06/2018 - 20:24
Da Bruno Gais
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