Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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INCIPIT

Le istruzioni sono:

Prosegui una storia che inizi così: "Fissava il foglio bianco dinanzi a sé , mentre, veloci, i pensieri ballavano nella sua testa. Vedeva le immagini prendere corpo per poi, come d’incanto, svanire in un momento, in un battito di ciglia.
Il tempo passava, ma niente, nulla, non un solo pensiero si era chiarificato, strabuzzava gli occhi cercando di vedere oltre la fitta nebbia in cui era avvolta la sua mente. Vuoto. Stava per chiudere tutto, andare via, si era fatto tardi e cominciava a sentire i morsi della fame. Non aveva pranzato e, ormai, doveva essere ora di cena. Stanca e avvilita, si accingeva a spegnere il computer quando vide una figura venire verso di lei. Si materializzava ad ogni passo, testa alta e espressione fiera “Io sono Claudia” disse “mi stavi aspettando”.


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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Claudia, la nostra Claudia.

Claudia, la nostra Claudia

Ormai sono circa quattro anni da quando lei non vive più. Avvolta nel suo scialle ocra antico, capelli secchi e biondi che lambiscono le spalle quasi a significare un minimo di vita elegante ancora. Quella figura la trascina da una stanza all’altra ma, senza incidere più di tanto, come appartenesse ad un corpo svuotato , privo di vita ancorché alto, slanciato , elegante. Le ho tentate tutte,ma veramente tutte, per cercare di ricondurre Adriana, già è il suo nome, mia moglie , ad una sorta di vita accettabile dopo la tragica e violenta scomparsa di nostra figlia Claudia. Per anni avevo insistito affinché non avesse quel motorino, tanto agognato da lei, ma i suoi 14 anni sembravano imporre questa scelta. Una decisione quasi sociale , un modo di uniformarsi agli altri. L’ennesimo status- symbol del quale non si poteva far a meno. Poi si sa, uno pensa e crede ; perché proprio a noi? Invece fu proprio a noi. Una delle tante mattine , aria frizzante m... (continua)


luciano rosario capaldo 27/06/2015 - 15:35
commenti 4 - Numero letture:1460

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su 20 votanti


Giusy e Claudia

Giusy e Claudia

Non si sentiva affatto impaurita. Anzi spense con la solita flemma il suo pc , girò la sua poltroncina a rotelle verso quella figura e si mostrò aperta, disposta al dialogo come se attendesse quella visita; quasi un’amica. Giusy era solita cenare sempre allo stesso orario, problemi digestivi le imponevano una certa ritualità per via anche di una lunga serie di pillole da ingerire poi, fino a tarda serata. Abbozzando un tenero sorriso rispose “ certo che ti aspettavo ,è tanto tempo che ti cerco,fai parte di me anzi sei proprio me,quella che voglio essere ma forse quella che gli altri non vogliono che io sia.” Un mondo ipocrita che oggi si trincea ancora dietro un falso perbenismo dove non c’è spazio alcuno per la diversità. Diversità ma che parolone;non uguale , ne simile. La dice lunga eh!La diversità come fosse una cosa fortemente negativa,minacciosa. Certo che se continuiamo a guardare la diversità come un limite allora non si va proprio da nessuna parte, mia cara... (continua)


luciano rosario capaldo 28/06/2015 - 14:07
commenti 4 - Numero letture:1220

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su 20 votanti


Il giorno della verità

Quel volto di donna le era familiare, lunghi capelli vermigli che scivolavano sulle spalle ossute fino alle costole, morbide onde le incorniciavano il viso, quegli occhi di un verde chiaro quasi finto, la fissavano.
Ripensó a tutte le donne conosciute fino a quel momento, cercò fra di loro il volto di lei sforzandosi di ricordare dove aveva incontrato quegli occhi.
Poi ripensò alle sue parole "Io sono Claudia mi stavi aspettando".
Claudia... Lei aveva una sorella di nome Claudia ma era morta quando lei aveva appena due anni.
La guardava con occhi increduli, e mentre cercava di scacciare i pensieri che le si affollavano in testa, ricordò una foto, una di quelle che la madre aveva incorniciato e messa nel cassetto del suo comodino.
Era l'unica in tutta la casa, riposta in un angolo intimo dove solo lei, tutte le sere e tutte le mattine poteva guardarla.
"Margherita, non aver paura, sono qui per parlarti di me, ti racconterò della mia morte ma ancor prima della mia vi... (continua)

Daniela Candita 19/06/2015 - 17:14
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Il riflesso

Fissava il foglio bianco dinanzi a sé , mentre, veloci, i pensieri ballavano nella sua testa. Vedeva le immagini prendere corpo per poi, come d’incanto, svanire in un momento, in un battito di ciglia.
Il tempo passava, ma niente, nulla, non un solo pensiero si era chiarificato, strabuzzava gli occhi cercando di vedere oltre la fitta nebbia in cui era avvolta la sua mente. Vuoto. Stava per chiudere tutto, andare via, si era fatto tardi e cominciava a sentire i morsi della fame. Non aveva pranzato e, ormai, doveva essere ora di cena. Stanca e avvilita, si accingeva a spegnere il computer quando vide una figura venire verso di lei. Si materializzava ad ogni passo, testa alta e espressione fiera “Io sono Claudia” disse “mi stavi aspettando."

Appena se ne accorse, si fermò di scatto, in quel corridoio che stava percorrendo per andare in cucina. Sbarrò gli occhi per quello che le si presentò alla vista.

-Allora? Ti sei mangiata la lingua?

Era rimasta seduta per troppo tempo,... (continua)


Gianluca Geraci 08/06/2015 - 15:22
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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il tablet

Erano ormai tante sere che Berto stanco e nervoso tornava a casa dopo il suo lavoro in quella maledetta ditta, bastava una parola. scambiata con la moglie che quasi subito diventava un conflitto.la sera Berto imparo'prima di rientrare a casa a passare qualche minuto in un centro commerciale,passarono i giorni ,si era creata amicizia ormai col suo modo simpatico di ragionare fra lui e le cassiere che lo consideravano un cliente di rispetto nello scegliere i prodotti per la sua famiglia.Una sera Berto usci' dal lavoro ma volle cambiare ,si vergognava di essere diventato come una donnicciola che fa la spesa , con la sua auto scelse un percorso diverso anche se più' lungo ,ad un tratto noto' sulla sinistra un grande edificio ,era un mercatino dell'usato.Entro' tanto per scaricare la sua carica nervosa accumulata dopo quel lavoro stressante,non gli interessava comperare niente voleva solo sbirciare curiosando ,ad un tratto il suo sguardo fu attratto da un angolo in cui vi erano molte cianfr... (continua)

umberto cavallini 04/06/2015 - 13:24
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L'ispirazione di Claudia

Fissava il foglio bianco dinanzi a sé , mentre, veloci, i pensieri ballavano nella sua testa. Vedeva le immagini prendere corpo per poi, come d’incanto, svanire in un momento, in un battito di ciglia. Il tempo passava, ma niente, nulla, non un solo pensiero si era chiarificato, strabuzzava gli occhi cercando di vedere oltre la fitta nebbia in cui era avvolta la sua mente. Vuoto. Stava per chiudere tutto, andare via, si era fatto tardi e cominciava a sentire i morsi della fame. Non aveva pranzato e, ormai, doveva essere ora di cena. Stanca e avvilita, si accingeva a spegnere il computer quando vide una figura venire verso di lei. Si materializzava ad ogni passo, testa alta e espressione fiera «Io sono Claudia» disse «mi stavi aspettando» e la ragazza a quel punto cominciò a strofinarsi energicamente le palpebre nella speranza che tutto ciò che stava vedendo non fosse reale, o quasi un sogno e accennò un segno di spavento capendo che quella figura bianchiccia non accennava a sparire dall... (continua)

Salvatore Mauro 08/06/2015 - 13:32
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Linea di papaveri ( pensieri in riga )

"Fissava il foglio bianco dinanzi a sé , mentre, veloci, i pensieri ballavano nella sua testa. Vedeva le immagini prendere corpo per poi, come d’incanto, svanire in un momento, in un battito di ciglia. Il tempo passava, ma niente, nulla, non un solo pensiero si era chiarificato, strabuzzava gli occhi cercando di vedere oltre la fitta nebbia in cui era avvolta la sua mente. Vuoto. Stava per chiudere tutto, andare via, si era fatto tardi e cominciava a sentire i morsi della fame. Non aveva pranzato, e ormai, doveva essere ora di cena. Stanca e avvilita, si accingeva a spegnere il computer quando vide una figura venire verso di lei. Si materializzava ad ogni passo, testa alta e espressione fiera “Io sono Claudia” disse “mi stavi aspettando”. Spaventata della voce che si era materializza al di là del tempo, fece un passo indietro per cercare di captare gli stimoli e le informazioni che un giorno poteva aver evidenziato.
Mi stavi aspettando dal tempo dei tempi, potrei stare qui e so... (continua)

Maria Rosaria Bottigliero 10/06/2015 - 22:19
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