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Le istruzioni sono:

Prosegui una storia che inizi così: "Fissava il foglio bianco dinanzi a sé , mentre, veloci, i pensieri ballavano nella sua testa. Vedeva le immagini prendere corpo per poi, come d’incanto, svanire in un momento, in un battito di ciglia.
Il tempo passava, ma niente, nulla, non un solo pensiero si era chiarificato, strabuzzava gli occhi cercando di vedere oltre la fitta nebbia in cui era avvolta la sua mente. Vuoto. Stava per chiudere tutto, andare via, si era fatto tardi e cominciava a sentire i morsi della fame. Non aveva pranzato e, ormai, doveva essere ora di cena. Stanca e avvilita, si accingeva a spegnere il computer quando vide una figura venire verso di lei. Si materializzava ad ogni passo, testa alta e espressione fiera “Io sono Claudia” disse “mi stavi aspettando”.


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L'ispirazione di Claudia

Fissava il foglio bianco dinanzi a sé , mentre, veloci, i pensieri ballavano nella sua testa. Vedeva le immagini prendere corpo per poi, come d’incanto, svanire in un momento, in un battito di ciglia. Il tempo passava, ma niente, nulla, non un solo pensiero si era chiarificato, strabuzzava gli occhi cercando di vedere oltre la fitta nebbia in cui era avvolta la sua mente. Vuoto. Stava per chiudere tutto, andare via, si era fatto tardi e cominciava a sentire i morsi della fame. Non aveva pranzato e, ormai, doveva essere ora di cena. Stanca e avvilita, si accingeva a spegnere il computer quando vide una figura venire verso di lei. Si materializzava ad ogni passo, testa alta e espressione fiera «Io sono Claudia» disse «mi stavi aspettando» e la ragazza a quel punto cominciò a strofinarsi energicamente le palpebre nella speranza che tutto ciò che stava vedendo non fosse reale, o quasi un sogno e accennò un segno di spavento capendo che quella figura bianchiccia non accennava a sparire dalla stanza «Giovanna, come non mi riconosci?»
«Claudia...s-sei tu?!» balbettava la giovane ancora impaurita «Certo, e so bene che stavi aspettando me, o meglio, ciò che io rappresentavo»
«ma di cosa stai parlando?»
«e certo, adesso fai finta di nulla, amica mia...o almeno questo eri per me» Giovanna a quel punto impallidì, vide lo spettro avvicinarsi sempre di più a lei, il cuore scalpitava, martellava in petto quasi come se volesse uscire ed ella si avvicinava repentinamente alla ragazza «AHH!» urlò Giovanna, e in quello stesso momento il fantasma le diede un freddo ed inconsistente bacio sulla guancia mentre diceva «io ti ho perdonata per ciò che mi hai fatto, ma non ti perdono per il foglio bianco che ho visto»
«cosa vuoi dire? Spiegati spettro!»
«tu lo sai che avevi bisogno di me»
«non dire fesserie, non mi serviva nessuno per il mio racconto»
«certo...il problema è che sembrava troppo difficile poter parlare di una ragazza uccisa, tagliata a pezzi e rinchiusa in un sacco senza prima vederne una, l'estro artistico c'è, ma non puoi scrivere ciò che non hai mai visto purtroppo»
«i-io...non ricordo nulla...»
«comune. Un'amnesia per dimenticare i momenti peggiori, come è saggia a volte la mente» a quel punto lo spettro ridacchiò e incominciarono a caderle le membra da dosso, come se fossero finemente tagliuzzate alle giunture e Giovanna urlava «Claudia, no! Non andare ti prego!»
«Fai che la mia morte sia servita a qualcosa, io ti ho perdonata, ma non lasciare quel foglio bianco, può cambiarti la vita, adesso sai cosa devi fare, scrivimi un degno requiem» e quella massa bianca che ormai era divenuta informe, si dileguò soavemente nell'aria lasciando un alone di tristezza ed imbarazzo visibile nello sguardo di Giovanna come se fosse soggetta a un giudizio che a lei pareva incomprensibile, ma comunque si decise e balzò verso il computer ed incominciò a scrivere la scena tanto agognata, infarinandola anche con il discorso avuto poc'anzi con lo spettro, ma nello stesso momento sentì un rumore sospetto provenire dalla finestra. Si precipitò vero la porta per capire cosa stesse succedendo fuori, pallida in viso mentre per la mente le balenavano le parole di Claudia "mi stavi aspettando" e ingenuamente pensava "e adesso a chi altri starò aspettando?" mentre l'ansia continuava a lacerarle lo stomaco facendole aumentare il fiato che emetteva, ma nella sua folle corsa alla porta inciampò e sbattè il capo su una sedia e improvvisamente le fu tutto nero. Stranamente riuscì a risvegliarsi, la prima frase sensata che proferì fu «Claudia...un sogno...» e non capì bene dove si trovava mentre fissava il soffitto che le sembrava parecchio familiare, voltò lo sguardo a sinistra e una orripilante visione le se prostrò davanti agli occhi: era Claudia, o almeno ciò che le rimaneva, fatta a pezzi sparpagliati per tutta la casa con tende colme di sangue e stracci buttati a terra per coprire inutilmente i litri di sangue sgorgati dall'esile corpo della ragazza ormai deceduta. «Claudia!» urlò la ragazza in preda alla più buia disperazione «non posso...no...io...un'assassina...ma ho scritto, io l'ho completato...solo per te, tu me lo hai chiesto, sarai fiera di me, davvero, ti piacerà» e così si accingeva a leggere per la sua compagnia defunta quei fogli bianchi pieni di parole funebri e commosse per quell'esile corpo mentre dall'altro lato stringeva un coltello ancora colmo di sangue.



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Scrittura creativa scritta il 08/06/2015 - 13:32
Da Salvatore Mauro
Letta n.1395 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Grazie mille a tutti, e complimenti anche a voi per i vostri componimenti che alimentano anche le mie giornate!

Salvatore Mauro 07/07/2015 - 11:52

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Complimenti sinceri Salvatore!!

Millina Spina 06/07/2015 - 19:46

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Complimenti Salvatore per il meritato riconoscimento! Bravo!

Milly Barattieri 06/07/2015 - 19:23

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Il mio complimentarmi per il meritato riconoscimento mensile. Auguri Salvatore.

Rocco Michele LETTINI 06/07/2015 - 15:44

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Grazie mille Luciano, e mi sento davvero onorato di aver raggiunto il primo posto questa volta. Ringrazio tutti

Salvatore Mauro 06/07/2015 - 15:26

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Mauro felice di trovarti primo sul podio e mi complimento per questo e per il tuo racconto purtroppo sfuggitomi a suo tempo.

luciano rosario capaldo 06/07/2015 - 11:13

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