Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



RICERCA

     
 
IL DIALOGO

Le istruzioni sono:

Un padre separato si imbatte, in strada, con la figlia che non vede da anni. Sono entrambi imbarazzati. Costruire un dialogo. Il padre si chiama Walter e la figlia Anna.


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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Gaia Fanciulla

Opera non ancora approvata!

Roberto Amato 05/11/2015 - 13:25
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Gelo

- Mario !?
- Si ?
- E’ lui ! Si, si ne sono sicura. E’ lui !
- Lui chi ?
- Ecco lo vedi ? sta venendo dritto verso di noi.
- Ma chi ? Quel ragazzo con il berretto di lana ?
- Ma no ! Quell’uomo…alto, robusto, con la giacca a
quadri !
- E allora ?
- Ma….è Walter, cioè, è mio padre !
- Anna ! Ne sei sicura ? Ma se non lo vedi da
trent’anni ! Quel bastardo ! Fai finta di non
vederlo, dai, attraversiamo subito.
Troppo tardi….l’uomo è ormai a pochi metri…
- Anna ? Anna ! A…nn…a. Ciao sono papà, Walter…..
- Lo so chi sei, lo so fin troppo bene …. Mario, non
te ne andare, rimani, non ha molto da dire…..
- No, meglio non mi fermi potrei perdere il controllo
e non voglio metterti nei guai . Ci vediamo a casa.
Passo io da mamma a prendere Federica. Ciao, a
presto.
- Federica ?? Sei mamma ? Quanti anni ha ?
- Ha gli stessi anni che avevo io quando tu te ne
andasti, ma Mario, suo padre, c’è. Non è... (continua)

Roberto Colombo 23/10/2015 - 16:18
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Il senso del tempo

Il disordine di una moltitudine di eventi può dare vita ad un insieme eterogeneo di fatti ordinati , secondo un principio ordinatore, sequenziato da un fine relativo. Se per esempio prendiamo in considerazione un insieme di scene riprese in diversi archi temporali, che sono disordinate tra di loro, se le osserviamo ad una ad una per noi non avranno un senso, ma se diamo un ordine temporale a tali scene daremo vita a un insieme di fatti che saranno considerati un unico insieme eterogeneo nel quale non c'è più distinzione tra i singoli eventi ma diventa un unico ammasso temporale, l'ordine con il quale creeremo questo ammasso è determinato dal fine, dallo scopo e dal senso che noi diamo al tempo, e quindi è relativo per ognuno di noi.... (continua)

Antonio Mauro Mistretta 17/10/2015 - 00:31
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Incontri del destino

Il buio scendeva sulle strade trafficate di Roma. Walter aveva bevuto qualche birra di troppo quella sera. Era appena uscito dal "GreenPub" dopo aver fatto una rimpatriata con dei vecchi amici d'infanzia. C'era chi si era sposato, chi aveva avuto due splendidi figli, chi si era realizzato nel lavoro. E poi c'era invece chi, come lui, non aveva più nessuno da salutare il mattino appena sveglio o qualcuno a cui dare la buona notte. Lui era solo.
Quella notte Walter sentiva il bisogno di affetto, anche solo un attimo di conforto, per far finta di colmare un vuoto ormai troppo grande. Salì sulla sua fiat e iniziò a fare un giro per i quartieri fuori città. Non era neanche mezzanotte e non aveva intenzione di tornare a casa. Girò in macchina per una mezz'ora abbondante fino a che arrivò in una zona industriale. La strada era lunga e poco trafficata, da i due lati di essa osservava le ragazze vestite in modo provocante che stazionavano sul marciapiede come in attesa di prendere un... (continua)

Axel Super Tramp 12/10/2015 - 17:31
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Io ci sarò tutte le volte che lo vorrai.

Walter è un istruttore subacqueo, che svolge gran parte del suo lavoro su una nave da crociera. Un lavoro che gli permette di girare il mondo, di inebriarsi di tutte le meraviglie che il mondo marino dona. Ma nonostante le tante amicizie che ha… e sempre solo… Pensa che la vita si prende gioco di lui … specialmente di notte quando rientra nel suo alloggio… E vede sulla scrivania… la foto che lo ritrae con sua figlia. Chiede a Dio perché, che senso ha la vita se non può abbracciare se pure una volta sua figlia… non riesce a immaginarla… neanche nei sogni riesce ad abbracciarla, la vede… ma non la raggiunge, si chiede se lei e felice? Dall'oblò una luce illumina le lacrime che rigano il suo viso. Nonostante sono passati diversi anni Walter tiene sempre acceso l’amore che nutre per sua figlia Anna. Durante un congresso sulla sicurezza subacquea a Livorno, Walter spiega alcuni punti importanti. I battimani confermano l’approvazione del progetto. Finita la lezione tra una stretta di m... (continua)

donato mineccia 13/10/2015 - 19:59
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Lo scrittore

"Noia, scrivo per noia o meglio, per non annoiarmi più di tanto, per evitare la noia del vuoto, del nulla degli altri, scrivo per evitare i luoghi comuni, le frasi fatte trite e ritrite, i pettegolezzi finalizzati al soddisfacimento della propria libidine repressa, le risate grasse untuose dei vili compiacenti, scrivo per non parlare, per non ascoltare, per non sentire, scrivo per dire per urlare e maledire scrivo per me per qualcuno o nessuno, scrivo per Dio con la maiuscola come si addice a un cattolico anche se vorrei scrivere per gli Dei in modo da offenderli e urlando provocarli, per poi subire la delusione delle mancate ire.
Scrivo per i genitali sulla bocca di tutti come trofeo androgino, fallico , maschio , virile,a contaminare antichi, sacri, purpurei altari pagani in cui sacrificano perenni vestali , uniche depositarie del naturale diritto alienato alla volgarità del misoginismo di un mondo fintamente uguale, totalmente globale, ipocritamente maschile;
Scrivo ... (continua)

Antonio Gabriele Barca 22/10/2015 - 20:46
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Principessa

Non poteva tirarsi indietro.
Ormai aveva deciso e niente avrebbe potuto fermarlo.
Seduto su quella panchina lungo il viale dove il vento turbinava le foglie arrossite dall'autunno, Walter aspettava di vederla passare e ciò gli procurava un misto di paura, d'attesa e di impazienza.
Sapeva che Anna sarebbe passata proprio lì davanti per andare al suo corso di studi.
Erano passati tanti anni, troppi, dall'ultima volta che aveva potuto accarezzare i suoi capelli color miele e che aveva potuto passare le sue dita su quel viso così dolce ed innocente, che aveva potuto affondare lo sguardo in quegli occhi grandi e puri come mai ne aveva più rivisti, che aveva riso con la certezza che niente sarebbe crollato e che tutto avrebbe resistito. E invece le cose erano andate diversamente.
Walter aspettava il passaggio di Anna, era sicuro ch... (continua)

Millina Spina 20/10/2015 - 12:49
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