Parole in libertà
Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. In fila all' Ufficio postale... Le istruzioni sono: ...le persone, un oggetto. Una storia ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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QUALCOSA STA CAMBIANDO Le istruzioni sono: Un uomo (o una donna) è seduto sulla panchina di un parco. È giorno di festa ma lui pensa con tristezza alla propria vita. Si avvia quindi verso casa ma qualcosa sta per succedere. Scrivere una storia su questo tema…. quale è stata la vita del protagonista e cosa gli succederà… ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
IL CAMBIAMENTO INTERIORE In una fredda giornata d’inverno, nel periodo prenatalizio, in un parco di una grande città un uomo sulla sessantina sedeva dignitosamente su una panchina,si poteva definire un homeless ma non dava l’impressione di un emarginato. Un barbone scarmigliato lo avvicinò e dopo averlo fissato per bene gli chiese :- Ehi amico mi posso sedere!? – Poi raccolse una cicca e pensando di fare cosa gradita gliela offrì -: No grazie. – Fu la risposta….- E perchè? – di rimando :- E’ sporca! – Il barbone non la prese bene e bofonchiò :-Abbiamo un Principe – Leonard non si scompose i suoi occhi erano assenti i pensieri andavano a non molto tempo fa quando occupava un posto nella vita sociale ed era arrivato a guadagnare denaro e onori. Ma il destino era stato crudele nel giro di poco tempo aveva perso tutto, soldi, amore, e rispetto solo la dignità ancora non lo abbandonava. Girovagava per le strade in cerca di un lavoro, ormai la sua casa era vuota si era impegnato tutto, vi rientrava solo perché c’era... (continua)
mirella narducci 08/11/2016 - 22:55 commenti 22 - Numero letture:1239
Il miracolo di Natale La gente correva indaffarata:
gli ultimi acquisti di Natale. Rumore, chiacchiere, risate di ragazzi e conversazioni ai telefonini... tutto gli giungeva ovattato. In testa un chiodo fisso, che , ormai, non lo faceva più dormire, non lo faceva più vivere. E Carmine avrebbe dato volentieri la vita , per vedere un sorriso sereno sul viso del figlio disabile e della moglie, ormai provata da anni ed anni di sacrifici fisici e morali, per assistere questa loro creatura. Quel giorno era fuggito, non aveva resistito allo strazio... Sì, perchè ogni volta che guardava suo figlio, il cuore gli si gonfiava così tanto, che sembrava volesse esplodere! Come un automa era giunto al solito bar del paese, aveva tracannato un boccale di birra e si era seduto sulla panchina della piazza. Mille pensieri frullavano nella sua testa. Perchè il destino gli aveva riservato quella sorte? Aveva un figlio disabile: non quella disabilità accettabile,ma disabilità che sfiancava, che faceva soffrire , ch... (continua) Teresa Peluso 28/11/2016 - 10:44 commenti 16 - Numero letture:1294
l'uomo del salice John era più depresso del solito, quel giorno. Stava seduto sulla solita panchina posizionata sotto il solito salice piangente, quasi come se il nome stesso dell'albero riflettesse l'animo del poveretto. Era carnevale e decine di bambini correvano spensierati per il parco, con maschere che John amava definire come minimo "inquietanti". I pagliacci. I pagliacci li odiava particolarmente. Erano come le rune, per John. Questo triste uomo difatti era uno studioso di letteratura nordica e la sua passione più grande erano le rune. Questo simboli, difatti, contengono al loro interno il significato di una parola e contemporaneamente il loro opposto. I pagliacci erano così per lui. Facevano ridere, emettendo gioia, ma lo terrorizzavano, emettendo odio. Era stanco, John, come al solito in quegli ultimi mesi dopo la separazione con Sarah, sia ex moglie. La vita ora era per lui una runa ancora più grande poiché il significato che riusciva a trovare dentro di essa era, ironicamente, la m... (continua)
martino colombo 21/11/2016 - 18:08 commenti 3 - Numero letture:1307
La mia anima Quella mattina, ero uscito abbastanza presto, anche se avevo dormito poco e male, a causa di tormenti, che mi balenavano per la testa e non riuscivo a distogliere dalla mente. Quindi, per rilassarmi e rigenerarmi ho deciso di fare una passeggiata all’aria aperta e quale migliore occasione, di primo mattino quando l’aria è più frizzantina e quella lieve brezza, che spira, ti accarezza il viso. Mentre percorrevo il viale alberato, per giungere al parco, vengo attratto da un manifesto, che era attaccato ai lati di una pensilina della fermata del bus e riportava che oggi e domani, c’è la festa patronale e riportava una serie di eventi che l’avrebbero celebrata. Ho sempre avuto una forte repulsione per simili manifestazioni e al solo pensiero di trovarmi tra la folla e il chiasso assordante, mi fa stare male, ma a malincuore devo accompagnare la mia famiglia, che non se ne perde una. Per loro ogni occasione è buona per festeggiare, mentre io non ho ne la voglia e non ci trovo nulla da fest... (continua)
Savino Spina 06/11/2016 - 16:45 commenti 4 - Numero letture:2088
La Punto rossa Basta non posso stare tutta la domenica così, seduta su questa panchina in questo triste parco autunnale . Mi devo alzare, è mezzogiorno e oramai il tempo è scaduto. Non ho il coraggio, sono una codarda, lo devo ammettere. Oggi era l’ultimo giorno utile e non ci sono riuscita, neanche questa volta. Dove ho messo le chiavi della macchina ? Certo, in borsa. Mannaggia, non trovo mai niente dentro la borsa, più sono grandi le borse e più roba ci metto! Questa busta enorme gialla poi mi ruba spazio, sono nervosissima…ecco , finalmente le ho trovate. Prometto che appena posso butto questa busta, appena trovo un contenitore per la carta la strappo e me ne libero!
Odio questo semaforo, il rosso è lunghissimo. Il plico giallo sta lì, sul sedile posteriore. Bastava spedirlo alla Casa Editrice, ho letto bene tutte le istruzioni per partecipare a quel cavolo di concorso, ho preparato la raccomandata…Ma alla fine anche questo racconto farà la fine degli altri. Non ho mai fatto niente nella vita, ... (continua) SILVIA OVIS 07/11/2016 - 11:43 commenti 6 - Numero letture:1107
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
Nettare degli Dei Era una classica giornata grigia, leggermente soleggiata con qualche penetrante cinguettio mattutino a far da sveglia. L’odore del caffè era particolarmente amaro, più del solito.. il rito al risveglio non portava spensieratezza e lucidità. Ogni boccata di sigaretta accompagnata dal nettare degli Dei regalava solo maggior amarezza, come se più gli occhi fossero aperti più il Diavolo ti porgesse la mano, promettendoti droga a costo zero, anche perché nei giorni festivi come questo trovare uno spacciatore in questo misero parco era praticamente infattibile. Gli spiragli di luce che prepotentemente bucavano la cupezza del cielo non regalavano salvezza, almeno non in quel giorno. Tutto era appassito, i passanti in strada, le macchine parcheggiate in doppia fila, la coda alla posta, i sorrisi tirati, i bar che ospitavano i classici ca*** di anziani che non cambiano il loro ritrovo da trent’anni.. appassito. Il pacchetto di sigarette sbeccato era già in dirittura di arrivo.. fossero passati ... (continua)
Alessandro . 06/11/2016 - 22:58 commenti 1 - Numero letture:1315
sorda Li guardo
ridono, parlano, gesticolano… da questa panchina gelida, tutto mi appare astratto, anche il sole, la limpidezza di un cielo terso, il viale ambrato... osservo senza guardare. Chi sono? Cos'hanno "loro" che io non ho? il mondo...... C’è chi corre, chi va a passo veloce verso il proprio futuro, chi ha fretta di crescere, chi si muove su tre piedi, chi gioca…. laisa azzurra 08/11/2016 - 14:51 commenti 6 - Numero letture:1217
Sull'orlo del baratro Era una domenica pomeriggio autunnale ma lui se ne stava lì, seduto, con le mani tra i capello, a pensare tristemente all'amore della sua vita che aveva rifiutato la sua goffa dichiarazione d'amore, dicendogli che non era pronta per una storia. Tutto intorno a lui sembrava comprendere il suo dolore: il vento era il lamento del suo dolore e le foglie cadenti le sue lacrime. Era passato un mese oramai dall'ultima volta che l'aveva vista ma non riusciva a vivere senza di lei, tutto gli sembrava senza senso ora che aveva perso il suo sorriso, il suo sguardo, il tocco della sua mano. Stava meditando di farla finita, come molte altre volte nei giorni precedenti, giorni in cui alla fine arrivava sempre un suo messaggio a donargli quel pizzico di speranza che gli bastava per andare avanti. Avrebbe fatto di tutto per lei, tutto ciò che desiderava era renderla felice, ma lei sembrava evitarlo in ogni modo. Mentre pensava all'occasione che aveva perso, l'unica occasione che avrebbe veramente desi... (continua)
black shadow 18/11/2016 - 21:30 commenti 5 - Numero letture:1195
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