Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



RICERCA

     
 
INCIPIT PER UN NOIR

Le istruzioni sono:

partendo da questo incipit scrivi un racconto noir: "Era morta. Mortissima. Stramorta. La cosa dentro la vasca era morta. Sì, perché quella non era più la professoressa Marini, ma una cosa gonfia e livida che galleggiava come una camera d’aria. Era stato lui. Era stato lui a fare quello. Arretrò con le spalle al muro. L’aveva uccisa per davvero. Come aveva potuto avere ucciso un essere umano? Si gettò sul water e vomitò. Me ne devo andare subito, si disse."


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Delitto imperfetto

Non aveva dove andare..,decise allora di restare lí dopotutto doveva fare qualcosa,doveva nascondere quel corpo ..che di corpo non aveva piü le sembianze, ormai era come un grande canotto...non sapeva come fare, cercó di svuotare la vasca, questo gesto a lui fece inorridire poichę nel fondo della vasca c'era qualcosa che ostruiva il passaggio dell'acqua...quell'acqua torbida..sapeva di morte. Lei non avrebbe mai lasciato entrare lui in casa,sapeva cosa voleva, la professoressa Marini voleva solo sbarazzarsi di lui una volta per tutte e lo aveva lasciato entrare..ma subito le cose si erano messe male, lui aveva reagito ad un sul rifiuto, e lei ..lei era morta...ormai non era più un suo pensiero fisso, ormai si era liberato del morboso bisogno che aveva di lei, non aveva bisogno di una morta...ma come fare ora? Sarebbe finito in galera ..lei era in accappatoio quando era andata ad aprire a lui che con insistenza suonava il campanello e fissava alla porta e impiegava...lei non av... (continua)

michaela gabriele 29/06/2017 - 23:33
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Delitto zia Marini

“Era morta. Mortissima. Stramorta. La cosa dentro la vasca era morta. Sì, perché quella non era più la professoressa Marini, ma una cosa gonfia e livida che galleggiava come una camera d’aria. Era stato lui. Era stato lui a fare quello. Arretrò con le spalle al muro. L’aveva uccisa per davvero. Come aveva potuto uccidere un essere umano? Si gettò sul water e vomitò. Me ne devo andare subito, si disse". La tirannica Elvira Marini ha le ore contate. Almeno è ciò che si augura colui che l’ha presa di mira: suo nipote Edoardo, tanto viziato e indolente quanto determinato nei suoi propositi di aspirante assassino. Non troppo fortunato, tuttavia, considerando che la vittima predestinata scampa regolarmente ai suoi attentati. Con una perseveranza quasi diabolica l’inossidabile zia sopravvive allegramente a sabotaggi e trappole mortali. C’è di che far uscire di senno il povero nipote, disposto a tutto pur di sfuggire all’asfissiante controllo della sua carceriera. Lei tiene i cordoni del... (continua)

Savino Spina 23/06/2017 - 12:44
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Giostra Cavalli Carillon

Opera non ancora approvata!

Savino Spina 10/06/2017 - 10:37
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Gioventù tradita

"Era morta. Mortissima. Stramorta. La cosa dentro la vasca era morta. Sì, perché quella non era più la professoressa Marini, ma una cosa gonfia e livida che galleggiava come una camera d’aria. Era stato lui. Era stato lui a fare quello. Arretrò con le spalle al muro. L’aveva uccisa per davvero. Come aveva potuto ? Si gettò sul water e vomitò. Me ne devo andare subito, si disse."
Barcollando si diresse verso l'ingresso, orecchiò per pochi secondi dietro la porta per accertarsi che nessuno in quel momento transitasse per le scale, aprì e scese di corsa. In breve fu in strada.L'aria pungente gli procurò una sensazione gradevole e la respirò a pieni polmoni; diede ai suoi passi un ritmo più pacato e si avviò verso casa. Dormivano tutti, sua moglie Annina e i tre figli, Ciro, Mariaconcetta e l'ultimo, Gaetano.
Quando il pensiero si fermò su Gaetano, la sua sudorazione si fece piu intensa, accompagnata a vertigini e a un tremito incontrollabile; gli si ripresentò alla mente la... (continua)

Aurelia Strada 19/06/2017 - 18:14
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Karma 2017

più come una volta..la lucciola vive nel dolce di papaveri campo!
Ci siamo ritrovato coatti all'afabeto dell'SMS!
Alla prigionia del selfie o lo "Smartpluffone!!" Guazzabuglio di precotti teenager che non sai piàù come cogliere la loro attenzione!!!
20 anni dal monologo di Trainspotting fuga da qualche pusher esattore di Edimburgo di quel Renton volpe alla fine furbo!
E NON V'E'DA QUEsTA CATILINARIA VIA DI RITORNO..
Siamo drogatii di tecnologia.. di alchimica pubblicitaria bulimia!!
Aiuto, Aiuto non di Cappuccetto rosso al lupo. Ma del contrafatto la frode telematica, la guerra massmediatica che Star wars con la sua pace non l'aveva nemmeno con Lord Fener immaginata!!
I Coreani o gli americani e il pauroso Putin sono loro dicono i potenziali nemici..
ma tutti diffiadiamo oramai di tutto e tutti, anche di un vu cumprà.. di un passaggio, un'icontro un viaggio..
voglio che mi ascoltiate e futre generazioni in voi noi speriamo!!!... (continua)

Carlo Tracco 29/06/2017 - 11:02
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L'insospettabile

Invece era lì, non era andato via, anzi, erano già passate quarantotto ore che vegliava quello che sembrava tutto, fuorché un essere umano. Deforme, molliccio, i tratti del viso non più regolari e da sembrare più una maschera dipinta male, sbavata nei colori e nei contorni. L’osservava senza provare disgusto o repulsione, solo una grande confusione in testa. Scoprire un lato oscuro del suo essere e riconoscersi in un uomo privo di qualsiasi sentimento, freddo, calcolatore, forse anche un tantino folle, lo disorientava.
L’aveva eliminata, ecco il termine esatto, schiacciata come si fa con un insetto puzzolente e repellente. Una persona che doveva essere annientata. Tutto quello orrore era mostruosamente eccitante per lui, che invece di provare un senso di rimorso per il crimine commesso, lo appagava, sentiva l’adrenalina trasformarsi in fuoco e impossessarsi della sua mente. Poteva decidere sulla vita o sulla morte degli altri e questo lo rendeva giudice e lo elevava ad onnipotente.
... (continua)

Anna Rossi 26/06/2017 - 07:43
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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NOTTE DI AMARA FOLLIA

“Era morta. Mortissima. Stramorta. La cosa dentro la vasca era morta. Sì, perché quella non era più la professoressa Marini, ma una cosa gonfia e livida che galleggiava come une camera d’aria. Era stato lui. Era stato lui a fare quello. Arretrò con le spalle al muro. L’aveva uccisa per davvero. Come aveva potuto avere ucciso un essere umano? Si gettò sul water e vomitò. Me ne devo andare subito, si disse.” Era la sola cosa da fare fuggire, presi il mio strumento e uscii di filato da quella casa, in cui avevo trascorso alcuni anni felici. Avevo 18 anni e con il mio primo violino preso in prestito da un vecchio zio varcavo il portone di via Rienzo. Mi piaceva suonare, la musica l’avevo nel sangue…ma non potevo frequentare una scuola di musica, ne prendere un diploma al conservatorio ero povero mi arrangiavo come autodidatta. Lavoravo come meccanico in una officina, ma coltivavo questo mio sogno con passione. All’indirizzo dove ero diretto c’era ad aspettarmi una professoressa francese ch... (continua)

mirella narducci 11/06/2017 - 00:45
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Rosa tenue

Era morta. Mortissima. Stramorta. La cosa dentro la vasca era morta. Si perchè quella non era più la professoressa Marini, ma una cosa gonfia e livida che galleggiava come una camera d'aria. Era stato lui. Era stato lui a fare quello. Arretrò con le spalle al muro. L'aveva uccisa per davvero. Come aveva potuto avere ucciso un essere umano? Si gettò sul water e vomitò “ Me ne devo andare subito “ si disse.
La nausea serrava la sua gola e come la marea saliva bloccando la mente, Brando si accasciava appoggiando la schiena alla parete, le piastrelle azzurre del pavimento attorno alla vasca apparivano asciutte, si toccava la camicia bianca con le maniche arrotolate al di sopra del gomito, scorrendo le mani sui jeans sentiva i muscoli della gambe senza tensione, abbandonati, nemmeno una goccia di acqua, né un alone di umidità.
I pensieri si inceppavano incapaci di agganciarsi uno all'altro “ Come posso aver annegato una donna senza spargere acqua sul pavimento, su di me? “, cercava disper... (continua)

Grazia Giuliani 25/06/2017 - 00:35
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Una faccia di cera

Era morta. Mortissima. Stramorta. La cosa dentro la vasca era morta. Sì, perché quella non era più la professoressa Marini, ma una cosa gonfia e livida che galleggiava come una camera d’aria. Era stato lui. Era stato lui a fare quello. Arretrò con le spalle al muro. L’aveva uccisa per davvero. Come aveva potuto avere ucciso un essere umano? Si gettò sul water e vomitò. Me ne devo andare subito, si disse. Ma subito dopo pensò che se ne fosse andato così, senza aver ripulito il posto dalle sue tracce e impronte, subito sarebbero risaliti a lui. E lui sapeva di essere innocente. Certo la sua presenza lì, la presenza del cadavere della professoressa, erano tutti e due fattori che avrebbero convinto chiunque della sua colpevolezza. Ma poi ragionò un attimo: il cadavere era già livido e gonfio, questo voleva dire che l’assassinio doveva essere successo alcune ore prima almeno, e che ci faceva lui in quel posto da così tanto tempo? Era venuto a trovare la professoressa Marini da ormai una dec... (continua)

Giulio Soro 25/06/2017 - 12:25
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