SCRITTURA CREATIVA

Le istruzioni sono:

Scegli un interlocutore qualsiasi (es. persona che ami o che non ami più o che non ti ama più) e scrivi una storia fatta di ricordi a forma di domanda (es.Ti ricordi quel giorno che ti ho conosciuto? Ti ricordi che portavo sempre i maglioncini a V? Ti ricordi che mangiavamo i gelati sui gradini della chiesa? Ti ricordi che...)

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Anna, all'improvviso il passato mi si ripresenta alla mente portandomi indietro nel tempo e facendomi rivivere situazioni e sentimenti che sembravano accantonati per sempre. Capita anche a te? Non ci vediamo più eppure abbiamo trascorso insieme la fase più bella della nostra vita, l'infanzia, di per sé la più importante nell'esistenza di ogni essere umano ma per noi resa meravigliosa dal fatto di abitare tutti, con i nostri rispettivi genitori, nello stesso palazzo, quello dei nonni materni, tu ed i tuoi fratelli, io con i miei: sei cugini, sei amici con tanto tempo e tanto spazio da dividere insieme. Li ricordi anche tu gli interminabili pomeriggi delle giornate estive? I nostri genitori fiaccati dall'afa facevano il riposino dopo pranzo e noi si approfittava della mancata sorveglianza per fare tutti i giochi più spericolati dopo aver solennemente giurato di fare i buoni...sì, proprio così, di fare i buoni.
Quante gare a chi saltava più gradini sulla bella, imponente scalinata di travertino! E quante scivolate a cavalcioni sulla ringhiera, salvo poi scoprirsi arrossamenti e graffi ai lati delle gambe che venivano accuratamente nascosti ai genitori e per i quali, se occorreva una disinfezione o un cerotto, si ricorreva alla complicità della cara, indimenticabile Chiarina, inquilina del pianterreno.
E il gioco dello "Schiaffo a liberare", della "Campana", delle "Belle statuine", della "Palla prigioniera" di "Saccone, vuoi morire"?
Ma il gioco dei giochi, quello che ci faceva " sfrenare"era la guerra con le bombe, cioè innocenti palloncini colmi d'acqua lanciati contro i nemici assalitori per difendere il fortino ( un rettangolo disegnato a terra con gessetti bianchi). Che piacere! Pomeriggi interi trascorsi a ridere e a litigare, assaporando il piacere puro e assoluto di giocare per cui sembrava sempre inopportuno e prematuro il richiamo delle nostre mamme:
- Basta ora bambini. È ora di smettere, salite su a lavarvi e a fare merenda.
-Uffà!!!
E si obbediva a malincuore.
Ma la merenda ci ricompensava: una grossa fetta di pane nero ricoperta di un sottile filo di burro e un abbondante strato di marmellata, secondo i gusti e secondo le stagioni , di albicocche, di amarene, ciliegie, pesche, mele, pere, castagne. Di arance no; non piaceva proprio a nessuno.
Ne hai mangiate più di marmellate così, eh, Anna ?
Io no. Altri tempi, altri sapori.
Poi ci siamo persi di vista; ognuno per la sua strada, fatta di lavoro, di impegni, di tante cose. Mi sembra impossibile che tra noi si sia potuta creare tanta distanza ma questa è la realtà: ognuno ha intrapreso la sua vita lasciandosi tutto alle spalle. Ma è davvero così? O in tutti noi che abbiamo dei ricordi importanti in comune è sempre vivo come un tempo, sebbene inespresso, l'affetto che ci univa? Per me é così e mi è facile pensare che sia lo stesso per te e per tutti. Come abbiamo sbagliato a lasciare che gli eventi ci distogliessero dal cercarci e frequentarci! Ma.....mai dire mai. Si può sempre ricominciare, non trovi?
Sarebbe bello e ne varrebbe la pena.

Scrittura creativa scritta il 07/02/2017 - 15:21

Da Aurelia Strada

Letta n.1171 volte.

Patrizia, Laisa, Giulia, che gradevoli e graditi interventi i vostri! Lasciano trapelare, oltre alla condivisione e all'apprezzamento, un sentimento di delicata solidarietà. Un affettuoso saluto e l'augurio di una serena notte. Aureliaì

Aurelia Strada 07/02/2017 - 23:28

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I ricordi dell'infanzia non si cancellano. Ritornano con grande nostalgia. Molto bello il tuo racconto.

Giulia Bellucci 07/02/2017 - 21:59

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I ricordi dell'infanzia non si cancellano. Ritornano con grande nostalgia. Molto bello il tuo racconto.

Giulia Bellucci 07/02/2017 - 21:59

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Ne varrebbe la pena eccome...ma l'infanzia credo sia un mondo a parte...nn ritrovereste mai quei sapori anche se aveste lo stesso pane nero e le stesse marmellate....
ricominciare si, ma con un'altra consapevolezza ed un'altra storia "da cominciare"
bravissima

laisa azzurra 07/02/2017 - 20:09

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Questo tipo di racconto mi piace molto, lo sento nelle mie corde. Ne ho scritti anch'io alcuni che richiamano ricordi e profumi d'infanzia, di spensieratezza, di giocosità, di felicità! Non ci accorgevamo di essere felici con poco, con affetti veri, talvolta ormai perduti ma vivi nella nostra anima. Scrivi molto bene e molto accattivante. Bel racconto! Bei tempi! Belle sensazioni!

Patrizia Bortolini 07/02/2017 - 18:17

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Grazie Teresa, Loris, Giancarlo per i vostri bei commenti. Se il mio racconto vi ha intenerito le vostre parole mi hanno commosso. Un affettuoso saluto e lieta serata. Aurelia.

Aurelia Strada 07/02/2017 - 17:29

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inizierò per dirti che eri una peste per quello che scrivi be però mi hai emozionato quando parlavi del pane e burro e marmellata chi è che non l'ha mangiata i giovani di oggi non sanno cosa si sono persi altro che merendine e poi quell'appello alla tua amica anna be riallaccia è molto bello e fa bene al cuore riincontrarsi bella 5*

GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 07/02/2017 - 16:49

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Sicuramente ne varrebbe la pena!
Racconto tristemente malinconico ma pieno di quel, vero, vivere sereni.
Spensierata gioventu, dove sei?
Molto apprezzato e condiviso in tutti i giochi citati.
Buona serata Aurelia.

Loris Marcato 07/02/2017 - 16:35

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Bella, nostalgica e, soprattutto, vera. In tanti di noi , oggi hai aperto uno spiraglio si ricordi di bimbi, a corse spericolate, a ginocchia sbucciate, a pane e marmellata.... Nella l'infanzia e tu brava ad esporre sentimenti indimenticabili.5*

Teresa Peluso 07/02/2017 - 16:31

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