IL SERENO
Nera,
impetuosa,
crudele,
non sa aver alcuna pietà,
per i respiri,
per i delicati germogli appena sbocciati,
per le acque placide,
per le distese celesti che furono.
Eppur io in lei trovo vital essenza.
Distruggo l'inglorioso passato,
se in cuor suo dimoro,
e coraggio traggo
dal suo urlar pianto,
e dal freddo morire d'assurdo orgoglio.
Che il vento mi faccia sua,
che mi innalzi come bandiera di valore
in terra conquistata,
che la pioggia mi battezzi,
donandomi nome nuovo,
forti membra,
e anima di lodevoli pregi ornata.
Potrò alla fine di ogni tuono,
dire addio
ai plumbei cieli,
alle onde oscure,
che a devastar corrono,
ed al soffiare
che inferno apre.
A mai più,
mio tormentato volo.
È preludio di un addio la tempesta.
Bentornato,
lucente,
dorato astro...
Opera scritta il 20/04/2015 - 01:24Voto: | su 6 votanti |

Chiara B.
20/04/2015 - 15:46
sylvio modica
20/04/2015 - 15:36

laura Rosiglioni
20/04/2015 - 09:58

Arcangelo Galante
20/04/2015 - 09:45

genoveffa 2 frau
20/04/2015 - 09:33

Rocco Michele LETTINI
20/04/2015 - 08:25 
Fabio Garbellini
20/04/2015 - 07:06




