Sole che s'addormenta
soavemente tra le mie membra,
mentre mi avvicina il cor al petto,
e quatta quatta mi dice ciò che niun m'ha mai detto.
Mi dice d'amarmi,
d'amarmi davvero,
come Achille ama essere guerriero.
Mi dice d'esser suo e mi possiede:
le vene del suo amor mi riempie,
il suo viso è un emblema per le mie tempie.
Le orecchie ascoltano e non distinguono.
I sensi esistono ma non si regolano.
Esiste lei che, senza darsi a veder,
come una spezia,
insaporisce ogni pietanza che mi
serve questa altrimenti vita screzia.
soavemente tra le mie membra,
mentre mi avvicina il cor al petto,
e quatta quatta mi dice ciò che niun m'ha mai detto.
Mi dice d'amarmi,
d'amarmi davvero,
come Achille ama essere guerriero.
Mi dice d'esser suo e mi possiede:
le vene del suo amor mi riempie,
il suo viso è un emblema per le mie tempie.
Le orecchie ascoltano e non distinguono.
I sensi esistono ma non si regolano.
Esiste lei che, senza darsi a veder,
come una spezia,
insaporisce ogni pietanza che mi
serve questa altrimenti vita screzia.
Opera scritta il 10/05/2015 - 23:00
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Commenti
Grazie mille ragazzi !
Marco Arcidiacono 11/05/2015 - 16:17
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Davvero originale, con una metafora molto bella!! Bravo Marco, buona giornata!
Chiara B. 11/05/2015 - 10:03
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Bella la metafora della spezia per conprendere l'esaltazione di una calda euforia.
luciano rosario capaldo 11/05/2015 - 09:14
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Le spezie esaltano i sapori, tutto più gustoso,molto apprezzata, complimenti
genoveffa 2 frau 11/05/2015 - 08:15
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