Sono avvezze le onde
a recare conchiglie
fin sulla battigia.
Stavolta purtroppo
è un bimbo siriano
e la spuma marina
sopporta vergogna.
Se avvicini l’orecchio
al piccolo corpo,
un grido silente
in te irromperà.
Presto lo sdegno sarà,
poi verrà la pietà,
infine ti arrenderai:
puoi solo innalzare
quell’esile eco
all’orecchio di Chi
ascolta da sempre.
a recare conchiglie
fin sulla battigia.
Stavolta purtroppo
è un bimbo siriano
e la spuma marina
sopporta vergogna.
Se avvicini l’orecchio
al piccolo corpo,
un grido silente
in te irromperà.
Presto lo sdegno sarà,
poi verrà la pietà,
infine ti arrenderai:
puoi solo innalzare
quell’esile eco
all’orecchio di Chi
ascolta da sempre.
Opera scritta il 04/09/2015 - 12:47
Letta n.1024 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Bella, struggente, drammatica, vera.
Complimenti per un opera che mi ha colpito a partire dal titolo e per tutta la poesia.
Difficile trovarne di parole dinnanzi a simili tragedie, e tu, lo hai fatto in maniera poeticamente eccelsa.
Complimenti per un opera che mi ha colpito a partire dal titolo e per tutta la poesia.
Difficile trovarne di parole dinnanzi a simili tragedie, e tu, lo hai fatto in maniera poeticamente eccelsa.
Giuseppe Aiello 06/09/2015 - 20:59
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Una poesia che come una nuova perla si aggiunge alla collana mondiale di parole , di versi, che hanno circondato il collo del mondo per essere indossata ed ostentata difronte al male del mondo.
Molto piaciuta.
Molto piaciuta.
luciano rosario capaldo 05/09/2015 - 13:54
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Credo che non ci siano parole per commentare ciò che tutto il mondo ha visto. A parte questo la tua poesia è bella nella sua drammaticità.Ciao
Anna Rossi 05/09/2015 - 05:30
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